16. Muse of Fire

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Arianna lasciò che Evelyn le intrecciasse con cura i capelli

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Arianna lasciò che Evelyn le intrecciasse con cura i capelli. Ignorò il lieve tremore che ogni tanto tradiva il nervosismo della sua cameriera personale.

L'osservò attraverso lo specchio, tuttavia la sua espressione, al contrario dell'incertezza dei gesti, non rivelava nessuno dei sentimenti che si accavallavano nel suo animo.

Era tentata di chiederle, in un tono niente affatto amichevole, se necessitasse anche di un'altra notte libera.

Ma non lo fece, resistette alla tentazione di allargare quel vuoto che si faceva di ora in ora più insopportabile.

Eagle l'aveva messa in guardia – o l'aveva minacciata? – dai pericoli a cui l'animo libertino e inaffidabile di Raphael, l'avrebbe esposta.

Aveva fatto di tutto per non pensare a quello che era successo tra di loro.

Era stata solo una debolezza, nient'altro. Solo lo strascico di quello che si erano lasciati dietro, una degna conclusione per quei ricordi che li avevano visti complici a Venezia.

Per convincersi che fosse così, si disse, bastava smetterla di indugiare morbosamente sulla sensazione precisa e voluttuosa di averlo dentro, di sentirlo muovere, ansimare e...

Si alzò di scatto, trovando per l'ennesima volta insopportabile che Raphael non solo facesse con tutte quello che aveva fatto con lei nel bosco, ma che continuasse ad occupare in quella maniera perversa la quasi totalità dei suoi pensieri.

Si rifiutava di pensare che non fosse cambiata, si rifiutava di comportarsi ancora come l'ingenua ragazzina che era stata.

<<Vi serve altro?>> le chiese Evelyn freddamente.

<<No, puoi andare.>>

Quando scese trovò il tavolo della colazione elegantemente apparecchiato, alcuni ospiti avevano già occupato il loro posto, mentre Brummidge si attardava accanto al camino.

Stava parlando con qualcuno che da dov'era non riusciva a scorgere. Fece l'ennesimo, incauto errore di cercare Raphael tra chi era già seduto? Si, lo fece, ma si disse che non era altro se non pura curiosità.

Una volta che ebbe appurato che l'angelo, probabilmente stremato dalle richieste della sua giovane cameriera, della contessa o più verosimilmente di entrambe, non l'aveva ancora degnata della sua presenza, attese con un sorrisetto di circostanza che Brummidge, Eagle e il nuovo arrivato le si facessero incontro.

Sperò scioccamente si trattasse di Queensbury, ma sapeva che era impossibile visto che ancora non gli aveva scritto, quindi si stupì non poco quando intravide i lunghi capelli biondi di Lord Herrick e il suo sorrisetto sfacciato.

Il nuovo arrivato le indirizzò un cenno e la squadrò con curiosità.

<<Cosa ci fate voi qui?>> gli chiese subito Arianna.

IL PRECETTOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora