20. Hollowness

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Alla fine aveva fatto come voleva l'amico

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Alla fine aveva fatto come voleva l'amico. Si fidava di Herrick soprattutto perché ormai non si fidava più di sé stesso.
Gli ultimi mesi aveva vissuto la vita di qualcun altro, esattamente come era accaduto anni prima quando era la spalla destra di Duccio, l'angelo di Venezia e sostanzialmente un uomo che non aveva niente da perdere.

Fosse stato per lui non sarebbe mai ripartito da Moor Hall senza salutarla, era stato doloroso come se qualcuno gli avesse strappato un braccio.

Fosse stato per lui l'avrebbe cercata subito dopo, non appena aveva saputo che si era fidanzata con Brummidge e che era tornata a Londra.

Ricordava ancora quel pomeriggio come il più buio della sua vita. Da allora si erano alternati dentro di lui, per un lungo periodo, l'odio e l'amore in egual misura.
Era possibile? Amare a tal punto una donna da sentirsi perduto senza di lei e odiarla con una simile ferocia?

Si era sentito tradito, era certo d'essere stato ingannato da Arianna.

Si sentiva usato, lui che era un rinomato seduttore e che a raccontarlo in giro, non ci avrebbe certo fatto una bella figura.

Ricordava il ghigno di Evelyn quando lo aveva raggiunto per informalo al mercato di Old Spitalfields di quanto la sua padrona fosse felice delle nozze che si sarebbero svolte nell'abbazia di Westminster. Si era seduto insieme a lei su delle casse di legno, il sole quel giorno stranamente aveva vinto sulle nuvole, quel sole che di solito era capriccioso come una bambinetta viziata adesso li vezzeggiava e li riscaldava.

Era una giornata bellissima, anche se si trovavano a Londra dove le strade non erano sicure e nessuno sembrava più al riparo, nemmeno il re.

Eppure in quel momento gli arrivavano solo le grida festose e li circondavano i mille colori della frutta e della verdura tirata a lucido che i venditori esibivano con orgoglio.

Raphael dal canto suo non si era risparmiato niente, aveva voluto ascoltare ogni singolo dettaglio, in un crescendo di masochismo.
E Evelyn, come all'inizio di quel loro rapporto, era stata assolutamente precisa, quasi maniacale nel descrivergli l'abito bianco che Arianna avrebbe indossato e la cui stoffa, un misto di seta e pizzo, Brummidge aveva fatto arrivare nientemeno che dalle Fiandre.

Gli aveva descritto i fiori che Arianna aveva scelto, voleva anemoni colorati dappertutto.

E infine lo aveva candidamente informato del fatto che non avesse più parlato di lui.

E no, non sembrava affatto triste, aveva detto. Anzi, Evelyn aveva sottolineato quanto la sua padrona apparisse finalmente appagata, quasi euforica di fronte al futuro benevolo che le si prospettava.

Raphael le aveva creduto. Perché non avrebbe dovuto?

In fondo Arianna aveva tenuto Evelyn al suo servizio nonostante fosse certa che avessero avuto una relazione e quella, forse, era la prova più evidente che faceva della domestica una donna innamorata di lui ma onesta.

IL PRECETTOREOnde as histórias ganham vida. Descobre agora