<<Lasciatemi la mano.>> Sussurrò ben attenta che nessun altro li udisse.

Raphael serrò la mascella.

<<No.>> Rispose semplicemente.

Arianna, che negli ultimi due anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, aveva mostrato nient'altro che una totale remissività, accolse con meraviglia la stizza e la gelosia che la inondarono.

<<Lasciatemi la mano!>>

<<Non ci penso proprio.>> Rispose di nuovo Raphael guardando dritto dinanzi a sé.

<<Avete intenzione di rovinarmi?>>

Raphael finalmente si voltò verso di lei, accigliato e incupito. C'era qualcosa di diverso in lui, una sorta di consapevolezza che brillava in maniera sfacciata e orgogliosa nei suoi meravigliosi occhi blu.

<<È quello che pensate di me? Credete ancora che queste siano le mie intenzioni?>>

<<Tesoro?>> lo chiamò di nuovo la moglie.

Arianna notò che Eagle si stava avvicinando e realizzò improvvisamente che nel loro gioco perverso Eagle era il cavacani, che suo marito era il molosso e lei, lei era il povero orso.

E qual era invece il ruolo di Raphael? Era lì solo per godersi lo spettacolo?

Ad ogni modo non avrebbe di nuovo fatto affidamento su di lui.

Osservò l'animale con una punta di disperazione, era ferito, l'orecchio adesso lo stava azzannando l'altro cane ma l'orso si ergeva ritto e fiero e aveva smesso di lamentarsi.

Anche lei del resto quando Brummidge la raggiungeva non piangeva quasi più.

<<Vi prego.>>

Raphael la lasciò finalmente andare con un sospiro.

<<Ho bisogno di vedervi ancora, noi due da soli.>> Disse in un soffio.

<<Sapete che non è possibile. Non più.>>

<<E chi me lo impedirà? Vostro marito?>>

Non le sfuggì il modo denigratorio in cui calcò il nomignolo, ma le parve fuori luogo e assurdo che osasse tanto.

<<Mio marito e vostra moglie.>>

Con un incredibile tempismo la contessa gli agguantò il braccio e poggiò la testa riccioluta addosso a lui, sospirando. I lineamenti della donna parvero ad Arianna distesi, le sembrò insopportabilmente felice e si detestò per la tristezza che l'assalì al pensiero che ormai tutto fosse andato perduto, che lui appartenesse ad un'altra.

Ad ogni modo, la contessa era troppo vicina perché Raphael si azzardasse a replicare, infatti non lo fece, si limitò ad ignorare la moglie e a fissarla in un modo talmente ardito che si sentì arrossire e subito dopo le parve di andare a fuoco.

La percorreva con una bramosia che non si sforzava affatto di nascondere, la setacciò con una maniacale attenzione e non fu affatto difficile indovinare la domanda inespressa che adombrò d'un tratto il suo volto: "Che diavolo vi è accaduto?"

Eagle in quel momento si prese la briga di spezzare quell'ultimo tentativo di comunicazione non verbale, mettendosi accanto ad Arianna.

<<Ah diamine, vostro marito non sarà affatto contento della vittoria che il bell'inglese gli ha soffiato.>>

<<È stata solo fortuna.>> Disse Brummidge voltandosi nella loro direzione.

<<Credo che un gentiluomo degno di questo nome dovrebbe essere in grado di accettare una sconfitta.>> Replicò Raphael senza battere ciglio mentre la moglie annuiva.

IL PRECETTOREWhere stories live. Discover now