Capitolo 70 - Il triangolo no... non lo avevo considerato

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Intanto in un negozio di abbigliamento...

- Ma no, dai amore, sto uno schifo con 'sto vestito! - mormorò Rudi.
- Mmh, non è male... però possiamo vedere qualcos'altro. - continuò Alice.
- Ecco, questo è bello. - disse il giovane Cesaroni, adocchiando un abito.
- Questo viene € 986. - lo seguì il negoziante.
- Amore, forse è meglio vederne un altro. - propose la Cudicini.
- Mi sa di sì. - affermò sorpreso il ragazzo.

Nel frattempo nella cucina di casa Cesaroni...

- Oi Mimmo, vuoi che faccio un panino anche a te? - gli chiese Marco.
- No no, grazie... non ho fame. - continuò il fratello.
- Guarda che la ragazza ti ama anche con la pancia... - lo rassicurò sghignazzando il cantautore, quindi salì al piano di sopra, lasciando riflettere il piccolo Cesaroni su quanto detto.

Intanto arrivò Matilde...

- Oi. - la salutò Mimmo.
- Oi... - gli rispose la cugina.
- Se vuoi possiamo studiare insieme. Oggi ho il pomeriggio libero. - le propose il ragazzo.
- No grazie, mangio qualcosa e poi vado... devo uscire con Emilio... lo amo tanto. - affermò Matilde.
- Sono felice per te. - le sorrise lui.
- Vabbè... vado! - concluse lei.

Nel frattempo Giulio e Lucia, nella loro camera da letto...

- Che mal di testa... - mormorò la Liguori.
- Vuoi che ti massaggio un po', così te passa? - le chiese il signor Cesaroni.
- Mmh, amore! - sghignazzò maliziosamente la donna.

Intanto in giro per i negozi di Roma...

- Vedrai che troveremo il vestito giusto per farti stare al meglio quel giorno... - predicò Alice.
- Ma io sarò già al meglio quel giorno... sarò con te. - affermò sorridendo Rudi, quindi si baciarono appassionatamente.
- Senti... visto che abbiamo un bel po' di tempo... perché non andiamo a fare una bella corsa come ai vecchi tempi? - propose la Cudicini.
- Ma se me se so' arrugginite le gambe... - disse il giovane Cesaroni.
- Andiamo! "Zio Cesare bis"! - ribatté la ragazza, cominciando a correre.
- Chi è zio Cesare? Aspetta che ti prendo, sardina! - la inseguì lui, quindi corsero per le strade di Roma.

Nel frattempo in bottiglieria...

- Leggi! Leggi bene! 'A Ezio. - ironizzò Cesare.
- Aaah, 'a Ce! Ce vado più tardi. - ribatté l'amico.
- Ma che dici? Ma se stai già in ritardo... ma che oste sei?!? Devi anna' dal fornitore. - lo sgridò il vecchio Cesaroni.
- 'A Ce', oggi lo chiamo, va bene? Più de così che posso fa'? Abbi pazienza! - predicò Ezio.

Intanto arrivò Annibale...

- Ciao Cesare, c'è Stefania? - chiese il quarto fratello.
- Eh no, non c'è Stefania! - gli rispose con tono deciso il signor Masetti.
- Ah, ciao Ezio, non ti avevo visto. - gli sorrise Annibale. - Come stai? Tutto bene?
- Eh, insomma... - rispose Ezio.
- Giulio dice che sai fare bene l'oste... bravo. - continuò il quarto fratello.
- Come mai tutti 'sti complimenti? - ribatté il signor Masetti.
- Cercavo solo di essere gentile... - si giustificò l'uomo.
- Mai visto un avvocato gentile. - continuò Ezio.
- Ezio, io non faccio più l'avvocato da anni. - gli rispose Annibale.
- Ma se io sentivo parlare Cesare che... - lo seguì l'amico di famiglia.
- Sì, ma è stato anni fa... ora non lavoro più... - ribatté il quarto fratello.
- Ma perché cerchi Stefania? - chiese il signor Masetti, quando squillò il cellulare di Annibale.
- Pronto?... Sì, a tra poco allora. - disse l'uomo al telefono.
- Chi era? - domandò Cesare.
- Una vecchia amica... ora devo andare però, è stato un piacere fratello. - continuò il fratello.
- La bottiglieria è sempre aperta. - concluse il vecchio Cesaroni che iniziò a parlare con Ezio non appena Annibale uscì dal locale.
- Una vecchia amica... - mormorò il signor Masetti.
- E che fa? Annibale non è più gay. - affermò Cesare.
- Ce lo so bene che non è più gay quello là... ed ho capito pure chi è la vecchia amica. - lo seguì l'amico.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora