Capitolo 30 - L'amore che salva

2K 121 3
                                    

Il giorno dopo, Lucia era già in cucina di primo mattino, e solo dopo un po' venne raggiunta da Eva e Marta...

- Oi, amori miei, già sveglie? - le accolse la Liguori.
- Marta non riusciva a dormire... credo che abbia fatto un incubo, poi io avevo sete e quindi ho deciso di scendere in cucina con lei... - le spiegò Eva.
- Ah beh, tesoro, non preoccuparti... sono solo incubi. - la rassicurò la madre.
- Se lo dici tu, nonna... ma a me facevano proprio paura! - affermò la piccola di casa.
- Tranquilla. - le sorrise Lucia.
- Te invece? Anche tu sveglia? - continuò la Cudicini, rivolgendosi alla madre.
- Sì, avevo mal di testa... sarà il lavoro, chissà. - annuì la Liguori.
- Sì, può essere, mamma... - concordò la ragazza, sorseggiando un po' d'acqua.
- Vuoi raccontarmi un po' questo incubo, Marta? - chiese Lucia alla nipote.
- Nonna, c'era un uomo alto e cattivo che... non ricordo cosa voleva farmi ma... mi rincorreva. - le spiegò la bambina.
- Era solo un incubo, tesoro, non preoccupati. - la rassicurò la Liguori.
- Mamma, ma a cosa pensi questa mattina? - le domandò Eva.
- Senti, tesoro ora devo andare... a dopo! Eccome se devo andare. - disse Lucia, uscendo di casa e dirigendosi verso l'abitazione in affitto di Stefania, suonando poi insistentemente campanello fino a farsi aprire la porta.

- Oh, ciao amica! - la salutò la Liguori.
- Lucia? - le chiese sorpresa la Ansaldo.
- Che cosa hai fatto ieri nell'ufficio della bottiglieria con mio marito?!? Stronza! - continuò Lucia.
- Lucia, ma te calmi?!? - ripeté Stefania.
- Lo so che ci hai fatto! - la accusò la donna.
- E cosa avrei fatto?!? - ribatté l'amica.
- Forse è meglio che vado, altrimenti questa mattina potrei uscire sui giornali! - predicò la Liguori, dandole uno schiaffo per poi andarsene.

- Dio mio! Questa è diventata pazza! - esclamò sconvolta la Ansaldo che, turbata, prese il cellulare e chiamò Giulio. - Pronto? Giulio! Tua moglie è impazzita! È venuta qui a darmi uno schiaffo e ad insultarmi... dicendo che non vedrò mai più la sua faccia! Questa vuole partire.... Giulio, dobbiamo fare qualcosa!
Ecco, fai presto che t'aspetto!

Nella tarda mattinata, per le vie della Garbatella si incontrarono Walter e Marco...

- Che c'è amicone? Non ti ho mai visto così... preoccupato per il tuo prossimo maschione?!? - chiese il giovane Masetti all'amico.
- No... è Eva che me preoccupa... in questi giorni ha una faccia bianca e pallida... non l'ho mai vista così! Non so che fare. - gli spiegò il cantautore.
- Magari sarà la stanchezza del parto... dai, sai Eva quanto è forte... non preoccuparti. - lo rassicurò Walter.
- Sì, hai ragione... - annuì Marco.
- La mia Principessa, invece? - continuò l'amico, riferendosi a Marta.
- È a scuola... è una brava studentessa. - la elogiò il giovane Cesaroni.
- Proprio come la mamma... - continuò Walter.
- Già. - lo seguì Marco.
- Ma non come il suo papà. - aggiunse l'amico.
- Sempre il solito scemo sei... - gli disse il cantautore, sorridendo.
- Dai che ti ho fatto ridere! - gli rispose il giovane Masetti.
- È vero... mi fa piacere che sei tornato a Roma. - ammise contento Marco.
- Già... anche se in realtà sarei voluto tornare con un'altra atmosfera... già mi immagino a parlare in futuro con mio figlio o mia figlia. "Tuo nonno e tua nonna se so' lasciati perché tuo nonno ha voluto la brasiliana...". - ironizzò amareggiato Walter.
- Dai, non pensarla così.. magari col tempo torneranno insieme... proprio come me ed Eva... o te e Carlotta... insomma... quello che voglio dirti è che l'amore vero non finisce mai! - lo incoraggiò il giovane Cesaroni.
- Grazie, amico... birretta? - propose il meccanico.
- Birretta! - annuì il cantautore.

Improvvisamente squillò il cellulare di Marco...

- Chi è adesso che te rompe le palle? - gli chiese Walter.
- Aspetta... è Eva! - lo zittì l'amico, quindi rispose al cellulare. - Amore, che succede?!?... Sì, corro subito.
- Oi, che succede?!? - gli domandò incuriosito il giovane Masetti.
- Non lo so, Eva ha detto di correre subito a casa, ti faccio sapere! - gli spiegò Marco per poi correre rapidamente a casa dalla propria donna.

Intanto alla fermata dell'autobus dove si trovava Lucia, arrivarono anche Giulio e Stefania...

- Cosa ci fate voi qui?!? - chiese la Liguori.
- No, che ci fai tu qui... - ribatté il signor Cesaroni.
- Parto... per non vedere con chi mi metti le corna... per la seconda volta... visto che già è successo nell'ufficio in bottiglieria l'altro giorno. - predicò Lucia.
- Mi fai parlare?!? E poi magari dopo mi dai una risposta? - la supplicò l'amica.
- Due secondi, poi parto. - puntualizzò la Liguori.
- Giulio mi ha chiamata di proposito Ciù Ciù! Neanche io lo sapevo... per vedere come reagiva Ezio... per capire se era ancora innamorato di me... o no! - le spiegò la Ansaldo.
- Ma veramente... - disse Lucia.
- Ecco! È una settimana che sto cercando di spiegartelo ma tu non me fai parla'. - si giustificò Giulio.
- Ma scusa, ma allora... quando vi siete abbracciati fuori dalla libreria?!? - continuò la Liguori.
- Giulio era lì a consolarmi per le mie ennesime lacrime versate... Lucia, tu non ci sei stata per un bel po' di tempo... io senza Giulio non ce l'avrei mai fatta... lui mi ha ospitato... mi ha dato tanto, Lucia... è un grand'uomo... è un grande amico! E non ti ferirei mai... il mio unico e vero amore è stato Ezio... ma purtroppo è finita tempo fa... e non posso dimenticarlo così per aria! Ezio è stato il mio primo grande amore... ma poi è stato anche il più grande stronzo che abbia mai conosciuto... e questo mi ha fatto davvero male, Lucia... perché è difficile odiare così tanto una persona dopo che l'hai amata per tanti anni... Lucia, ti voglio un bene dell'anima, io non ti tradirei mai! Sei la mia migliore amica per sempre! - si sfogò Stefania, con le lacrime agli occhi.
- Dai, Luci', che aspetti? La voi abbraccia'! - la incitò il marito.

Lucia e Stefania si strinsero affettuosamente in un lungo abbraccio, mentre all'angolo della strada c'era Ezio che aveva assistito alla scena...

Nel frattempo, a casa Cesaroni, arrivò Marco...

- Oi! Eva, dove sei? - chiese il cantautore.
- Marco, corri, sto malissimo, ti prego, corri. - urlò tra le lacrime la Cudicini.

Marco sentì la voce provenire dal piano di sopra, dalla mansarda, e corse subito da lei...

- Oi, Eva, cos'hai?!? - le si avvicinò preoccupato.
- Marco, si sono rotte le acque! - annunciò la ragazza, soffocata dal dolore.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora