Capitolo 15 - Un giorno freddo come non mai!

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Il giorno dopo la riconciliazione di Marco ed Eva con la famiglia, in una mattina come le altre ma diversa dalle altre, erano tutti riuniti in cucina per fare colazione... non accadeva da un bel po'... mancavano solo Marco ed Eva, che sarebbero scesi a breve...

Intanto, in mansarda...

- Buongiorno, amore. - disse il cantautore di casa Cesaroni.
- Oi, buongiorno. - gli rispose sorridendo la Cudicini.
- Pensavo che non sarebbe successo mai più... e invece rieccoci in questa piccola stanza piena d'amore a ridarci il buongiorno. - predicò Marco.
- Già... - annuì Eva, rievocando un triste ricordo.

- Marco ed Eva non esistono più da tempo... - disse il giovane Cesaroni alla ragazza.
- No. - gli rispose lei, contraddicendolo.
- Sì... Eva, tu sei importante per me! Sei la madre di nostra figlia.... quando mi sono innamorato di te, non pensavo che esistesse amore più bello... e quando mi hai lasciato, pensavo di non ritrovare più quell'amore... e invece poi l'ho ritrovato... e l'ho ritrovato per Maya... Eva... - ribatté lui, spiegandole la situazione.
- Vattene... vai via! - lo cacciò la Cudicini.

- Oi... amore, tutto bene? - le chiese il ragazzo.
- Sì sì... se ci sei tu, sempre... - annuì lei.
- Hai ripensato a quella volta, vero? - continuò lui.
- Non ti preoccupare è stato solo un brutto ricordo... tu sei mio. - lo rassicurò la Cudicini.
- No... tu sei mia. - ribatté lui.
- Siamo una cosa sola... - concluse lei.
- Comunque che dici? Qui faranno ancora colazione come un tempo? - le chiese, cambiando discorso.
- Eh spero di sì, perché io e il mio nuovo cucciolo abbiamo fame. - predicò la Cudicini.
- Beh allora, per scoprirlo, non ci resta che fare una cosa... - dedusse il cantautore.
- E cosa? - continuò lei.
- Scendere, no? - la seguì lui.
- Ah sì... beh. - disse Eva, mostrandosi indecisa.
- Hai paura della loro reazione, vero? - le chiese il ragazzo.
- Un po' sì... - ammise la ragazza, abbassando malinconicamente lo sguardo.
- Dai, ci sono io, e poi mio padre e Lucia hanno fatto già tanto per noi, non credi? - la rassicurò lui.
- Ma sì, hai ragione, andiamo. - annuì lei, quindi scesero lentamente le scale, dirigendosi in cucina.

- Oh buongiorno tesoro, dai, siediti. Che fai lì con quel pancione? - disse Lucia, accogliendo la figlia.
- Buongiorno mamma, papino. - soggiunse la piccola Marta.
- Ciao Principessina. - la salutò Marco.
- Principessina? Vabbè, Giu', io vado ad apri' la bottiglieria, ce vediamo dopo. - predicò Cesare, rivolgendosi al fratello.
- Ehm, in realtà anche noi dovremmo andare, si è fatto un po' tardi... non credi, Rudi? - continuò Alice.
- E c'hai ragione, amore. - annuì lui.
- Ma come, Ali? Volevo parlare un po' con te... - disse Eva, rivolgendosi alla sorella.
- Beh, lo faremo stasera se posso, Eva... ho aspettato tanto io, non ti costerà niente una mezza giornata, no? - le rispose la ragazza.
- Mmh, no no, vai pure. - annuì Eva.
- Beh, a stasera allora... - continuò Lucia, salutando la figlia minore.
- Ciao... - concluse Rudi, rispondendo alla matrigna e raggiungendo Alice.
- Mimmo e Matilde? - chiese Marco, notando l'assenza dei due.
- Eh tesoro, sono già a scuola... comunque in questi giorni organizzerò una cenetta a casa mia, così da parlare un po' di più... ora devo proprio anna'... ciao bella, riposati, non ti stancare con 'sto pancione. - predicò Pamela, rivolgendosi ad Eva.
- Che fate ancora in piedi? Ve volete sede'? - li richiamò Giulio.
- Ehm papà, perché non accompagni me e Marta un po' da zio Cesare? Che ne dici? È una vita che non vedo la bottiglieria... - gli propose Marco.
- E me lo chiedi pure? Annamo, va... - annuì sorridendo il signor Cesaroni.

Tutti andarono via e in cucina rimasero solo Eva e Lucia.
Lucia era intenta a spolverare i soprammobili ed a cucinare qualcosa, prima di recarsi in libreria.

- Quanto mi è mancata questa cucina... e vedere te cucinare... mi sento un po' bambina. - disse Eva, guardandosi intorno.
- Eh già... - sospirò la madre.
- Peccato però che non è più come un tempo... - continuò malinconicamente la Cudicini.
- Ma no... - la interruppe Lucia.
- Che c'è... perché ora anche tu fai quella faccia? - la richiamò la figlia.
- Quale faccia?... E poi nessuno ha fatto facce strane... - si giustificò la Liguori.
- No, hai ragione... a parte Cesare, Pamela, Rudi, Alice e ora anche tu... - ribatté Eva.
- No, ti sbagli... - replicò Lucia.
- Beh, grazie perché mi comprendi, mamma... - ironizzò la Cudicini.
- Ma io ti comprendo, sono felice del nuovo arrivo e sono felice del vostro ricongiungimento. - la rassicurò la madre.
- Sì, è vero... però mi nascondi qualcosa... - continuò la ragazza.
- No, ma che dici? È solo che ho qualche pensiero per la testa... tutto qui... davvero, tesoro. - predicò Lucia.
- Ah e come si chiama questo pensiero? Jean? - le chiese la figlia.
- No, ma che di... - negò la donna.
- Mamma... - la interruppe Eva.
- E va bene, è vero... non riesco a capacitarmi di come tu abbia potuto nascondermi questa cosa... dopo che io ho sofferto insieme a te... per tanto tempo ho lasciato Giulio e la mia famiglia per te... e tu neanche a dirmi questa cosa... - ammise la Liguori, sfogandosi.
- Mamma, non ti ho voluto dire niente perché tu non lo avresti mai accettato... e poi avevo paura della tua reazione e dell'ipotesi che tu potessi sbandierare la verità ai quattro venti. - le rispose la Cudicini.
- Eva... io cerco sempre di dare consigli buoni... soprattutto ai miei figli...! - predicò Lucia.
- Mamma, guarda che è tutto a posto. - la rassicurò la figlia.
- No, niente è a posto, Eva! Ma non hai visto Alice e Rudi? E Cesare?... - ribatté la Liguori.
- Ah, allora ci hai fatto caso anche tu! Cosa posso farci, mamma?... Tu e Giulio siete i soli ad averci capito... anche se inizialmente ci avete ostacolati... - disse Eva.
- Eva, io e Giulio fin dal primo momento eravamo felici di rivedervi insieme e di ammirare il sorrisone di Marta, contenta di tenere le mani dei propri genitori... quello che non mi è andato giù è il perché del nascondermi tutto ciò... - le spiegò la madre.
- Non volevo che tu dicessi qualcosa a Marco o a Giulio o a chiunque altro... mamma, ti prego, non abbandonarmi anche tu di nuovo. - la supplicò Eva con le lacrime agli occhi.
- Oi, tranquilla... io ci sono sempre. - la rassicurò Lucia, sedendosi di fronte a lei e prendendole le mani per confortarla.
- Grazie, mamma. - le sorrise la ragazza.
- Ora però... mi spieghi perché lo hai fatto... e proprio a Marco... - le disse Lucia.
- È una storia lunga, mamma... - sospirò Eva.
- Ed io sono qui ad ascoltarti, tesoro, tanto in libreria andrò mezz'ora più tardi. - le sorrise la madre.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora