Capitolo 10 - Masetti and Sons

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Quel sorriso brillante di colui che era sangue del suo sangue, quel ragazzo ormai uomo che aveva superato le abilità del padre.

- Walterino, bello... - Stefania non riusciva a credere ai suoi occhi.
- Ciao ma'. - le si avvicinò.

I due si abbracciarono dopo tanti anni e la Ansaldo si commosse...

- Finalmente sei arrivato, vederti mi rende molto felice... ma Carlotta? - gli chiese.
- Carlotta sta bene, è andata in albergo, io la raggiungerò dopo... ma tu non hai un bell'aspetto... - le disse, osservandola preoccupato.
- Sto bene, Walteri'... ora che ci sei tu, sto molto meglio. - lo rassicurò.
- Mamma... ti ho sentito prima... ho ascoltato ciò che hai detto guardando la foto. - predicò il giovane Masetti.
- Ah... - esclamò la donna, sospirando.
- Te manca, vero? - continuò il figlio.
- Mancarmi proprio no... l'ho visto una trentina de minuti fa. - disse Stefania.
- Ma come? È TORNATO?!? - soggiunse, incredulo.
- Già... è tornato a tormentare la mia vita... di nuovo. - continuò rammaricata la donna.
- Perché è tornato? - le chiese lui.
- Per ricongiungersi con me, Walter... - gli spiegò Stefania.
- E tu sei disposta? - la interpellò ancora.
- Ma che, scherzi? Neanche morta tornerei con quello che ha preferito un'altra donna... - si sfogò la Ansaldo.
- Mi dispiace, mamma... - le disse Walter, demoralizzato.
- Non ti preoccupare, anzi dispiace a me che sei tornato a trovarci in un momento molto delicato... - lo rassicurò lei, accarezzandogli il viso.
- Ti voglio bene, ma'... - continuò lui, esprimendole il proprio affetto.
- Anche io, Walteri'. - gli rispose, ricambiando il sentimento.

Stefania non poté nascondere la sua tristezza e scoppiò in lacrime; Walter la consolò immediatamente con un forte abbraccio.

- Dai... ora vado... ci vediamo domani mattina a casa di Giulio e Lucia... - le disse, infondendole coraggio.
- Lui ci sarà? - gli chiese, malinconicamente.
- Ti prego, ma'... ti sei dimenticata della sorpresa che devo dirvi? Domani con Carlotta la dirò a tutti. - le spiegò il figlio.
- E va bene, dai, ci sarò... ma ricorda che lo faccio per te, Walter... - puntualizzò la donna.
- Ah! Ora sì che riconosco mi madre. - sorrise il ragazzo.
- A domani! Ciao, tesoro. - lo salutò Stefania.

Walter uscì dalla libreria contento per la madre che aveva accettato il suo invito.

Nel frattempo, a casa Cesaroni, nella camera da letto di Giuio e Lucia...

- Che brutta situazione... - predicò la Liguori.
- Ma secondo te ho sbagliato a rifarmi Ezio come amico e ad aiutarlo a rimettersi con la moglie? - le chiese il marito.
- Che siete diventati nuovamente amici... questo no... però sul fatto che hai preso in giro Stefania, hai sbagliato. - gli spiegò la donna.
- Ma io non volevo prenderla in giro... io volevo solo aiutarli a farli tornare insieme. - si giustificò Giulio.
- Lo so, tesoro... però Ezio si è comportato da egoista! E ora Stefania pensa che c'entro anche io in questa situazione... - continuò la moglie.
- Mi dispiace, tesoro... perdonami... - la supplicò lui.
- Ma non eri te che mi dicevi sempre che tra moglie e marito non bisogna mettere il dito? - predicò Lucia.
- Che fai? Me sfotti? - le sorrise Giulio.
- Può darsi. - annuì lei, ridendo.
- Ah, sì? - la seguì lui, facendo lo stesso e baciandola appassionatamente, per poi lasciarsi travolgere dal romanticismo di quella notte.

Il mattino seguente tutti erano come sempre riuniti nella cucina di casa Cesaroni. Intanto, nei pressi di quella casa...

- Senti, ricordati che lo faccio solo per Walter. - puntualizzò Stefania.
- Va bene, ho capito, anche se non la penso come te... - continuò Ezio.
- Ah, no? E come la pensi? - gli chiese la moglie.
- Me manca far colazione con te, Ciù Ciù... - le disse lui.
- Ma cammina, per piacere! - ribatté lei, furibonda.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora