Capitolo 62 - Ritorno di fiamma?

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Un po' di tempo dopo...

- Che c'è, tesoro? Perché hai quella faccia da oggi? - chiese Rudi.
- Niente, amore. - lo rassicurò Alice.
- Ed invece ho proprio l'impressione che tu debba dirmi qualcosa... mi fissi da ore e hai gli occhi spenti... - continuò il giovane Cesaroni.
- Rudi... a dire il vero... se tu sei d'accordo... insomma... - disse la Cudicini.
- Oi? Amore. - la incitò lui.
- Se potevamo spostare di qualche mese il nostro matrimonio... Rudi, io... ti giuro. - tentò di giustificarsi lei.
- Oi, Alice... d'accordo... - annuì il ragazzo.
- Davvero? - gli chiese Alice.
- Certo, amore... io ti amo... e posso aspettare all'infinito per incoronare il nostro sogno. - le disse sorridendole Rudi, quindi si baciarono.

Intanto in bottiglieria...

- Ma sapete 'na cosa? 'Sti sgabelli, 'sti tavoli... sono impolverati... ma perché non glie damo 'na pulita? - propose Ezio.
- Cameriere da due giorni.. e già vorresti comandare... - lo richiamò Cesare.
- Veramente cercava solo de essere aiutevole, ecco... - lo difese Giulio.
- Ecco! Allora prendi detersivo e pezze... e mettete a puli'. - continuò il vecchio Cesaroni.
- Ma vai a mori' ammazzato! - lo insultò l'amico.

Nel frattempo alle scuole superiori...

- Girano voci che stamattina ti sei intrufolato nelle mutande della tua sorellastra. - disse Emilio.
- Ma smettila, scemo! Non l'ho fatto mica di proposito. - gli rispose Mimmo.
- Beh, non si può mica darti torto... è 'na bella donna. - continuò l'amico.
- Parla così direttamente con mio fratello Marco. - sghignazzò divertito il piccolo Cesaroni.
- Che stronzone che sei! - scherzò Emilio, facendolo ridere.
- Dai, come va con Matilde? - continuò Mimmo.
- Benone! Alla grande... la amo troppo... più la guardo e più me ne innamoro. - gli confidò il ragazzo.
- Posso dire lo stesso di Clara. - sorrise il piccolo Cesaroni.

Intanto per le strade di Roma...

- È che non me l'aspettavo... insomma, Emilio è un ragazzo dolcissimo. - disse Matilde.
- Matilde, ma che sei scema? Guarda che se hai cambiato idea su di lui... lo farai soffrire tanto. - le rispose Clara.
- Ma no no, non cambierei mai idea su di lui... anzi, lo amo tanto. - puntualizzò la ragazza, facendosi trasportare dai pensieri.

- Emilio è un bravo ragazzo, Matilde. - le disse Mimmo.
- Non so, Mimmo... - gli rispose la ragazza.
- È sempre riuscito a stupirti... e tu lo ami, no? - le chiese il cugino.
- Mai quanto te, Mimmo... ricordi? - continuò lei.
- Certo, amore. - annuì Mimmo.
- Amore? - gli si rivolse Matilde, quando lui la baciò.

Matilde si risvegliò dai propri pensieri...

- Oddio, che hai? - le chiese preoccupata l'amica.
- Eh no no, niente, Clara... stavo pensando. - la rassicurò Matilde.

Nel frattempo in bottiglieria...

- Ezio, la giornata è finita, ora puoi anche andare. - disse Giulio.
- Beh, Giulio, ti devo dei ringraziamenti... davvero. - continuò l'amico.
- E de che, Ezio?... - lo tranquillizzò il signor Cesaroni.
- De tutto... Giulio, tu mi hai ridato una vita... mi hai perdonato dopo poco tempo che sono tornato... ed ora mi hai offerto un lavoro... non so davvero come ringraziarti. - gli spiegò Ezio.
- Tranquillo... dai, puoi andare. - gli sorrise l'amico.

Ezio andò via dal locale...

- Quanto me dispiace, Ezio... - mormorò il signor Cesaroni.
- Ciao Giulio... ancora aperto? - chiese Stefania, sopraggiunta in bottiglieria.
- Eh, stavamo proprio per chiudere, Stefania... tu invece, come mai ancora per le strade di Roma? - continuò Giulio.
- Passeggio... me so' ingrassata un po'... e quindi cammino per smaltire. - gli spiegò l'amica.
- Ah capito, come mai qui? - le domandò l'oste.
- Ah sì... ti ho portato il regolamento calcistico della scuola. - disse la Ansaldo, porgendogli dei fogli.
- Ah, e perché? - continuò lui.
- No, così nel caso possa servirti. - concluse lei.

Il giorno dopo, alle scuole superiori...

- Ciao, amore. - disse Matilde.
- Oi, amore, tutto bene? - le chiese Emilio.
- Eh sì. - sorrise la ragazza.
- Pronta per il compito? - continuò lui.
- Pensavo che la domanda fosse "Pronta per farmi copiare il compito?". - scherzò lei.
- Logico, no? - la seguì ridendo il ragazzo.
- Dai, andiamo. - concluse Matilde.
- No, aspetta! Vieni con me... ho una sorpresa romantica... - la frenò Emilio.
- Tu romantico. - sghignazzò divertita lei.
- Te le rimangerai 'ste parole... annamo, va. - li richiamò Mimmo.

Intanto nella cucina di casa Cesaroni...

- Lucia, amore, tranquilla, finisco io... dai, riposati. - disse Giulio.
- Ma no, amore, tranquillo... sono abituata ormai. - gli sorrise la moglie.
- Guarda che possiamo approfittarne... non c'è nessuno in casa, sai?... - le propose il signor Cesaroni.
- Al momento potrebbero arrivare, amore. - ribatté la Liguori.
- Vorrà dire che chiuderemo a chiave. - continuò Giulio, alzandosi.
- Amore. - gli sorrise compiaciuta Lucia.

Giulio chiuse a chiave la porta della cucina e cominciarono a fare l'amore.

Nel frattempo, per le strade di Roma...

- Hai sentito Emilio e Matilde? - chiese Clara.
- Mmh... no, sapevo solo che uscivano insieme oggi pomeriggio. - le disse Mimmo.
- Ah... beh, il compito alla fine non è andato malissimo, no? - continuò la ragazza.
- No... anzi, mi aspettavo di peggio, amore... - concluse il piccolo Cesaroni.

Intanto il destino fece incontrare Ezio e Stefania per le vie di Roma...

- Ciao, Ezio... come stai? - gli chiese la la Ansaldo.
- Bene, Stefania... direi molto bene... - le rispose il signor Masetti.
- Girano voci che lavori in bottiglieria adesso. - continuò la donna.
- Strano, vero? - le domandò l'uomo.
- Strano sì, Ezio... a pensare che lì stavi seduto fin quando Giulio non chiudeva... - predicò lei.
- Le persone possono cambiare, Stefania... - le disse lui.
- Ezio... guarda che noi possiamo essere amici... non è stata facile... dimenticarti... - continuò la Ansaldo.
- No, neanche per me... sei una donna speciale, Stefania. - le ribadì il signor Masetti.
- Magari se ci pensavi prima... a quest'ora saremmo a mangiare della frutta caramellata in un ristorante cinese. - gli disse Stefania.
- Già... purtroppo. - annuì Ezio, prendendole la mano.
- Ezio? - gli si rivolse la donna.
- Stefania... vuoi tu andare a mangiare frutta caramellata in un ristorante cinese... con l'uomo più stronzo del mondo? - le propose l'uomo.
- Ma non saprei... - sghignazzò divertita lei. - Ma vabbè, annamo, va!

Ezio e Stefania si abbracciarono ed andarono insieme in un ristorante cinese.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora