Capitolo 5 - Annibale era gay... e adesso sta con lei!

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Erano passati diversi giorni dal ritorno di Matilde e Pamela... e beh, Cesare non aveva ancora digerito quanto accaduto...

In bottiglieria...

- Ma come se fa

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- Ma come se fa... a nascondere una cosa del genere al proprio marito? - si lamentò furibondo.
- A Ce', mettiti anche nelle situazioni loro però... è vero, hanno sbagliato a mentirti per tutto 'sto tempo... però tu ricordi come ti comportavi dopo che ti passava il nervoso? Devo ricordartelo io? - gli chiese Giulio, quindi gli rievocò un momento del passato...

Qualche tempo prima, in bottiglieria...

- Giu'... Giulio... io devo anna'... devo andare a comprare le cose al nipotino! - predicò Cesare.
- Ma come fai a sapere se è maschietto? Scusa, a Ce'... - lo interpellò Giulio.
- Il nonno se lo sente... - continuò il fratello.
- Ma anche se fosse, Cesare... ho capito che te sei affezionato, però devi sta' più tranquillo... ce sarà tempo per prendere le cose... - lo rassicurò Giulio.
- Non te preoccupa'... ce metto un'ora e sto qui! - concluse Cesare.

- Sì, magari un po' ci ero affezionato... - mormorò il vecchio Cesaroni.
- Ah, magari? - insistette il fratello.
- Vabbè, c'hai ragione, Giu', ma una cosa non c'entra con un'altra... proprio perché mi ero affezionato, dovevano dirmelo... prima di far peggiorare le cose, no? - si giustificò Cesare.
- Quindi tu se fai una sorpresa a Pamela... e lei è rimasta contentissima... ma poi scopri che questa sorpresa non esiste più... avresti il coraggio di dirglielo? - predicò saggiamente Giulio.
- Forse no... ma non era una cosa di tutti i giorni, Giulio... - continuò Cesare.
- Pamela non lo ha fatto per ostilità... lei ti ama, e Matilde ti rispetta... - disse Giulio.
- Sì... che rispetto! - rispose infastidito il fratello.
- Io l'unico consiglio che posso darti... è di non abbandonarle! Loro sono la tua famiglia... ti amano Cesare... - concluse lui.

Squillò il telefono.

- Giuro che se è di nuovo Ezio... stacco la spina! - predicò nervosamente Giulio.

- PRONTO? - chiese una voce familiare.
- Annibale!... Ma no... Non mi dire! Guarda, non me lo sarei mai immaginato, auguri veramente!... Guarda che me la devi presenta', eh! - scherzò Giulio, quindi si salutarono e riattaccò.
- Che è successo?!? - lo interpellò incuriosito Cesare.
- Era Annibale... si è fidanzato... con una donna... Che Dio lo benedica, finalmente! - disse soddisfatto il fratello.
- Anvedi che la canzone funzionava? Annibale era gay... e adesso sta con lei! Non è più fro...! - esclamò il vecchio Cesaroni, che venne interrotto dal fratello.
- A Ce', e vacce piano con le parole... si dice "gay", altrimenti la considerano come un'offesa... - lo richiamò Giulio.
- E ho capito... fatto sta che quella non era una cosa normale... e lo sai bene! - predicò Cesare.
- Ahò, Ce', lo so che l'omosessualità di nostro fratello non era normale, però era pur sempre nostro fratello e lo dovevamo proteggere dalle offese di chiunque... grazie a Dio mò è tutto finito e si è trovato 'na bella donna! - concluse Giulio, facendosi il segno della croce con la piena approvazione di Cesare.

Intanto, nella cucina di casa Cesaroni...

- Che prepari di buono, tesoro? - chiese Gabriella a Lucia.
- Eh... indovina, mamma? - le rispose lei.
- Forse ho capito... lasagne? - tentò la sorte, sorridendo.
- Piace a tutti in famiglia... e poi manda un odore gradevole... gustoso e squisito... - predicò Lucia.
- Con la mia ricetta ci credo, cara. - sorrise soddisfatta sua madre.

Scese Alice...

- Ciao nonna, tutto bene? - chiese, sorridendo ed abbracciando Gabriella.
- Vai sempre di fretta, nipote? - continuò, vedendole il giubbotto addosso.
- Sì, nonna... ho l'università... - le spiegò.
- Magari oggi passiamo un po' di tempo insieme, che ne dici? - propose Gabriella.
- Dico che mi sembra un'ottima idea... mamma, perché non ne approfittiamo per girare nei negozi di abiti da sposa? Come ai vecchi tempi... manca solo Eva però... poi magari le mando le foto. - disse malinconicamente Alice, cercando di non far notare la propria nostalgia per la sorella.
- Beh... ci sto! Sì, andiamo. - annuì Lucia.
- Bene! Allora è deciso! - affermò Gabriella.

Alice le salutò e si diresse all'Università.

- Ma l'hai vista? - si rivolse Lucia a Gabriella.
- Cosa? - le chiese lei.
- Come cosa? Sai bene di che parlo... mamma! - disse Lucia.
- Manca a tutti, sai Lucia... - sospirò Gabriella.
- Sì, ma... sono giorni speciali per lei... ed è logico che vorrebbe la sorella al suo fianco... - predicò Lucia.
- Certo, se penso a come lo ha fatto soffrire... - continuò Gabriella, rievocando i vecchi tempi.
- Chi? - le chiese Lucia.
- Come chi? Marco, no?... - mormorò Gabriella.
- È una storia finita, mamma... Eva è stata forte e ha superato anche questo ennesimo ostacolo che Marco ha posto sul suo cammino... - la rassicurò Lucia.
- Sì, ma ora non è Eva che mi preoccupa... - continuò la madre.
- E chi allora? - la seguì lei.
- Alice mi preoccupa tantissimo... a vederla, non fa altro che ricordarmi quanto Eva fosse felicemente innamorata del Cesaroni più grande... - sospirò Gabriella.
- Sì, mamma, comprendo... ma non capisco cosa vuoi dire di Alice in tutto ciò... - disse Lucia, osservandola e cercando di capire dove volesse arrivare.
- Lucia! Rudi è sempre fratello di Marco... - continuò Gabriella.
- No... mi dispiace mamma, ma su questo ti sbagli... Rudi è un brav'uomo... - la corresse lei.
- Io voglio solo che Alice non soffra... tutto qui! - si spiegò Gabriella, confidandole i propri desideri.
- Non succederà mamma... tranquilla... - la rassicurò lei, mentre dietro la porta della cucina c'era Rudi che aveva ascoltato tutto...

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora