Capitolo 34 - Quando il passato riaffiora

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Più tardi, nella mansarda di casa Cesaroni...

- Tesoro... Romolo. - disse Carlotta, abbracciando affettuosamente il neonato.
- Beh, amore, fai le prove... tra poco è il nostro turno. - le sorrise Walter.
- E poi io me lo rubo. - sghignazzò Eva.
- Oi, mi ha mandato un messaggio Marco, dice di andare giù... vabbè, vado, a dopo. - continuò il giovane Masetti, scendendo al piano di sotto.
- Ma che hai, Carlotta?... È da quando sei arrivata che hai quella faccia. - predicò la Cudicini.
- Eva, tutto questo mi spaventa... - le confidò l'amica.
- Cosa? - le chiese Eva.
- E se non fossi pronta ad avere un bambino o una bambina? - disse la Alberti.
- Certo che lo sei... sei mia amica. - la rassicurò sorridendo.
- Uffa, sono così stanca. - si lamentò Carlotta.
- Non preoccuparti... - la incoraggiò Eva.

Intanto al piano di sotto...

- Beh? Che problema c'è? - domandò Walter.
- Niente... - sospirò Marco.
- Ma che sei scemo? - ribatté l'amico.
- Perché? - gli si rivolse il cantautore.
- Mi hai mandato un sms. - gli spiegò il giovane Masetti.
- Sì, andiamo al pub. - annuì Marco.
- Vabbè, annamo, va. - concluse Walter.

Nel pomeriggio, a casa Cesaroni...

- Giulio e Marco mi hanno spiegato un po' la situazione... - predicò Lucia.
- Perché la mia storia non ha tregua, mamma? - le chiese Eva.
- Avanti, tesoro, non buttarti giù così... vedrai che si sistemerà tutto per il meglio... - la incoraggiò la Liguori.
- Dici, mamma? Ormai non ci credo più. - le rispose rassegnata la ragazza, quando improvvisamente le arrivò un messaggio sul cellulare. - Chi è adesso?

- <<ARRIVERÒ QUANDO MENO TE L'ASPETTI, EVA... NON PUOI ANDARE AVANTI COSÌ... È ORA DI SISTEMARE LE COSE... NON È GIUSTO CHE MI HAI RIFIUTATO>> - era quanto scritto nel testo appena ricevuto.

- Ma chi è questo pazzo?!? - esclamò stravolta Lucia.
- Vorrei saperlo anche io ma è anonimo! - la seguì la figlia maggiore.
- Bisogna parlarne con Marco. - disse la Liguori.
- No no, mamma, non dire niente, sarà uno stupido scherzo da ragazzetti... Marco è già preoccupato per quel fatto... non mettiamo altri problemi dove non ce ne sono... - ribatté Eva.
- Va bene, tesoro. - annuì la madre.

Nel frattempo arrivò Giulio...

- Oi Eva, non preoccuparti per quel fatto di Marta, ci penso io... anche perché è una mia vecchia amica. - la rassicurò il signor Cesaroni.
- Ah sì? E chi, tesoro? - gli chiese la moglie.
- Eh... mò non me ricordo neanche il nome, però magari me lo faccio dire così... - continuò lui.
- Va bene, tranquillo. - annuì la Liguori.
- Comunque grazie, Giulio. - disse Eva.
- Non te preoccupa', il piccolo? - le sorrise il patrigno.
- È di sopra che dorme. - gli rispose la ragazza.
- Amore, prendo delle cose e ritorno al lavoro. Questa sera farò tardi, non mi aspettate per cena. - annunciò Giulio alla moglie.
- Dove vai? - gli domandò Lucia.
- Una passeggiata così... con Ezio, Cesare.... - le spiegò l'uomo.
- Ah, va bene, allora tesoro, ci vediamo stasera. - annuì la Liguori.

Marito e moglie si baciarono, quindi Giulio uscì di casa mentre Lucia riprese il discorso con Eva...

- Te non vai in libreria? - le chiese la figlia.
- Oggi abbiamo chiuso prima, Stefania aveva delle cose da fare e io pure. - le spiegò la donna.
- Passare più tempo con me e il piccolo? - ipotizzò la ragazza sorridendo.
- Già. - annuì la madre, ricambiando il sorriso. - Poi io non ci sono neanche stata tanto... ricordi? Quando sono andata a Venezia.
- Tutti fanno degli errori, mamma... l'importante è che poi si rimedia. - predicò saggiamente Eva.
- Ma c'hai ragione. - la elogiò Lucia. - Ti va di cucinare qualcosa insieme, come ai vecchi tempi?
- Sì. - rispose entusiasta la figlia, quindi si diedero da fare.

Dopo un po' Giulio fissò un incontro con Emma...

- Che cosa vuoi, Giulio? Mi sembra che abbiamo parlato già questa mattina, no? - gli disse la Di Stefano.
- Emma, io lo so che tu mi odi... e hai tutte le ragioni del mondo... però volevo dirti che io non ti ho mai usata... quelle sensazioni che provavo un tempo, ci sono state ed erano vere... però poi lei è tornata e il mio cuore ha ripreso a battere come un tempo... Lucia è stata la mia prima donna e io la amo... la amo da quando ero ragazzino. - le spiegò il signor Cesaroni.
- Bene, Giulio, ok, ho capito... ma la situazione di tuo figlio non è al meglio... - annuì la donna, ribadendo i problemi esistenti.
- Lo so, ma loro si sistemeranno molto presto, Emma. - la rassicurò lui.
- Lo spero, Giulio. - continuò Emma.
- Contaci. - la seguì Giulio, sorridendo.
- Amici? - gli propose lei, porgendogli la mano.
- Amici! - annuì lui, quindi si abbracciarono.
- Ora però me devi racconta' un po' de tutto... per esempio, Olga che ha fatto? - disse il signor Cesaroni.
- È sempre la pazza di famiglia, anche se il rapporto con i figli enormemente migliorato ed è anche grazie a te. - gli narrò la Di Stefano.

Intanto nella mansarda di casa Cesaroni, Eva e Marco si fissavano negli occhi e guardavano Marta che dormiva nella parte centrale del letto matrimoniale, tra loro due...

- Ho sbagliato tutto, Eva... non avrei mai dovuto lasciarti. - si incolpò il cantautore, ripensando al passato.
- Tranquillo, amore... - lo rassicurò la Cudicini, prendendogli la mano.
- È mia figlia e l'ho trascurata per tutto questo tempo, e lei ne ha risentito per colpa mia. - predicò il giovane Cesaroni.
- Lei ti vuole bene, e anche tanto... quando ero a Parigi, ha sempre chiesto di te... e non si addormentava se non le mettevo la Ninna Nanna che le hai scritto. - gli disse Eva, sorridendo.
- Quando ti addormenterai... - canticchiò Marco dolcemente, accarezzando i capelli della figlia, per poi abbracciare la sua donna ed addormentarsi insieme.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora