Capitolo 44 - I segreti vengono a galla

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- Allora il cantautore sta tornando... - predicò il meccanico.
- Già! E non avrei mai voluto. - ammise il giovane Cesaroni.
- Perché? Ricordi «CESARONI IN TOUR»? - gli chiese l'amico.
- Già, Simona... e il resto. - annuì il cantautore.
- Chissà dove vanno Eva e Carlotta oggi. - disse Walter.
- Mah... a fare compere. - lo seguì Marco.

Nel frattempo al parco, Eva era appena arrivata, seduta su una panchina ad aspettarlo... quell'attesa però finì improvvisamente, quando vide Jean sedersi accanto a lei...

- Ciao, cara. - le disse il francese.
- Ciao, Jean... credo di doverti delle scuse. - gli rispose lei.
- Sì!... ma anche se non me le dai... ti perdòno... - le sorrise il ragazzo.
- Grazie, Jean. - annuì Eva.
- Quel lavoro senza di te è vuoto... davvero. - le spiegò Jean.
- Ci sei tu che sei molto bravo... ma Jean, come mai questa visita? - gli chiese la Cudicini.
- Eva... mi dispiace che sia finita così tra te e Marco... - gli disse lui.

Intanto a casa Cesaroni...

- Guarda che te squilla il cellulare. - disse Marco.
- Oi, Carlotta, tutto bene? - chiese Walter, rispondendo alla chiamata.
- Chiedi ad Eva a che ora dovrebbe mangiare il bambino. - continuò il cantautore.
- Oi, amore, puoi domandare ad Eva a che ora deve mangiare il bambino? - riferì il giovane Masetti alla propria donna.
- Come? Ma è impossibile... va bene, ti chiamo dopo allora. - concluse Walter, chiudendo la chiamata.

- Allora? - chiese Marco.
- Marco... Eva non è con Carlotta. - disse l'amico.
- Come no? - lo seguì il cantautore.
- No... era un po' strana quando l'ho vista. - gli spiegò Walter.
- In effetti questa mattina era davvero strana... - predicò il giovane Cesaroni.
- Senti, ti va di andarla a cercare? - gli propose l'amico.
- Sì, andiamo. - annuì lui.

Marco e Walter, con il piccolo Romolo, uscirono così di casa. Nel frattempo al parco...

- Tu e Marco vi siete mai più sentiti... dopo quella volta? - chiese Jean.
- Eh... credo di no. - rispose Eva, mentendo.
- In che senso "credo di no"? - continuò il francese.
- Tu ti sei rifatto una vita, Jean... - lo seguì la ragazza.
- No, Eva... mai... Eva, quando abbiamo inscenato quel finto tradimento... io ho sentito qualcosa di forte nei giorni successivi... è stata una sensazione che poi pian piano è diventata realtà... - le spiegò questi.
- Jean, io devo dirti una cosa importante... - gli anticipò lei.
- Sì, anche io, Eva... - annuì lui.
- Jean, io... - disse la Cudicini.
- Io mi sono innamorato di te. - le si dichiarò il francese, offrendole la mano, quando lei la respinse.

In quello stesso istante, Eva vide Marco e Walter in lontananza...

- Oh, no... - esclamò la ragazza.
- Che succede? - le chiese Jean.
- Oi, amore, ma dove sei stata? Perché mi hai mentito - le domandò il giovane Cesaroni, avvicinandosi e baciandola appassionatamente.
- Ciao, Marco. - disse il francese.
- Jean? - chiese sorpreso il cantautore.
- Sì, mi sono trovato qui per caso... e ho voluto salutarvi. - sorrise lo straniero. - Mi dispiace per quello che è successo alcuni anni fa.
- Non preoccuparti... Eva, dopo che ci siamo riconciliati, mi ha spiegato tutto... - lo rassicurò il giovane Cesaroni.
- Beh, allora... visto che ci siamo salutati... ora posso anche ripartire... ciao ragazzi. - dedusse Jean, allontanandosi.
- Jean, aspetta.... - disse Eva, fermandolo, quindi abbracciandolo affettuosamente. - Grazie, amico.
- Grazie a te. - le sorrise lui.

Arrivò la sera e tutti erano riuniti nel salotto di casa Cesaroni, come ospiti vi erano anche Ezio e Stefania...

- Amore, la cena era buonissima davvero. - disse Giulio.
- Grazie, tesoro. - gli sorrise soddisfatta Lucia, quindi si baciarono.
- Allora? Come hai risolto con quella autofficina maledetta? - chiese Stefania.
- Ti ricordo che io e te non stiamo più insieme, quindi... non hai neanche il diritto di trattarmi così... - le rispose Ezio.
- Sei sempre il solito bambino.... anzi, i bambini capiscono meglio de te! - ribatté la Ansaldo.

- Si ricomincia...- ironizzò il signor Cesaroni.

- Io devo avere la mia parte... o meglio il tutto... visto che tu sei stato in bottiglieria a scaldare gli sgabelli! - predicò fermamente Stefania.
- Tutti sbagliamo nella vita. - continuò Ezio.
- Ecco! A te hanno sbagliato a crearti, Ezio! - ribatté Stefania.

- Smettetela di litigare! - li richiamò Lucia.

Ezio e Stefania andarono via, ognuno per la propria strada. Finalmente, dopo quella lunga giornata, Giulio e Lucia si ritrovarono a letto...

- Mamma mia, che giornata! - esclamò il signor Cesaroni.
- Non ne parliamo... menomale che domani Pamela verrà a darmi una mano in libreria. - predicò la Liguori.
- Non so se li preferivo quando Ezio stava in Brasile e lei qui... - continuò Giulio.
- Che tragedia... anche se non stanno insieme, sono sempre gli stessi. - sghignazzò Lucia.
- E facciamocela una risata, va. - la seguì il signor Cesaroni, ridendo a sua volta, quindi si baciarono nuovamente.

Il mattino seguente, Marco ed Eva si chiarirono, mentre la piccola Marta giocava al loro fianco...

- Perché ieri mi hai mentito? - le chiese il giovane Cesaroni.
- Scusami, amore... non volevo che ti ricordassi cose brutte... - si giustificò la Cudicini.
- Io ricordo solo il tuo sorriso stupendo... la tua pelle sul mio corpo... mi piaci da morire, amore mio. - la rassicurò il cantautore.
- Sei un uomo sensibile e buono, Marco... è così che ti voglio, sempre. - concluse Eva, sorridendogli ed abbracciandolo.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora