Capitolo 19 - Nuove esperienze e vecchi ricordi

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Erano passati diversi giorni dall'arrivo di Marco ed Eva... e i Cesaroni erano tutti lì, seduti in cucina...

- Oi, Marta, guarda che oggi è il tuo primo giorno di scuola... dai, sbrighiamoci. - disse Eva alla figlia.
- Vuoi che ti accompagno, amore? - le chiese Marco.
- Certo che lo voglio. - annuì sorridendo la Cudicini.
- Quindi sarai una studiona come la mamma. - predicò Lucia, rivolgendosi alla nipote.
- Eh speriamo che non sia come er papà. - scherzò Giulio.
- Gentile il nonno... vero, cucciola? - ironizzò il cantautore, sotto lo sguardo divertito della piccola Marta.

Pamela osservò il marito preoccupata perché non aveva toccato niente, come invece era suo solito fare...

- A Ce', ma che c'hai? - gli chiese la donna.
- Perché, scusa? - disse Cesare.
- Non hai toccato nemmeno un cornetto... - gli spiegò lei.
- E vabbè, Pame', se vede che ha voluto inizia' 'a dieta... no? Era ora! - scherzò il meccanico.
- Dai. - sgnignazzò Giulio, apprezzando la battuta dell'amico.
- Vabbè... è meglio che vado. - soggiunse il vecchio Cesaroni, alzandosi dalla sedia.
- Ma no, aspetta, Cesare... dai, stiamo scherzando. - lo frenò Lucia.

L'uomo ignorò le parole della cognata ed andò via, sbattendo la porta di casa...

- Ma che c'ha quello mò? - chiese Ezio.
- Sono giorni che 'o vedo strano... - gli rispose Giulio.
- Ah ma allora non sono l'unica che lo pensa? - li seguì Pamela.
- Beh... ora che lo noto... è un po' strano Cesare! - esclamò Lucia.
- Magari voi potreste capire cosa gli prende... no, Giulio? - gli propose la cognata.
- Vabbè, noi andiamo, altrimenti Marta farà tardi... è il suo primo giorno... - soggiunse Marco, alzandosi dalla sedia.
- Sì infatti, papà, vado anche io... Matilde già è andata! - lo seguì Mimmo, controllando l'orario nel cellulare, quindi alzandosi anche lui.

- Sì, Pame', ce pensamo noi. - disse Giulio, rassicurando la cognata.
- Grazie, Giulio. - gli rispose la donna.
- Pamela, ti va di venire con me in libreria? - la invitò Lucia.
- Eccome se me va! Certo che vengo, bella, annamo. - annuì la cognata.
- Amore, allora ci vediamo più tardi. - continuò la Liguori, salutando il marito.
- Sì, sì, annate, tra un po' vado pure io... te invece hai deciso di non lavorare più? - ironizzò il signor Cesaroni, rivolgendosi al meccanico.
- Sì, sì, certo Giu', per chi mi hai preso? - ribatté Ezio.
- Eh, per carità. - sgnignazzò Giulio, continuando il discorso. - Comunque Cesare non è l'unico a comportarsi in modo strano in questo periodo...
- Che vuoi dire? - gli chiese l'amico, incuriosito.
- Ezio, anche te sei strano ultimamente. - disse il signor Cesaroni.
- No Giulio, perché mai? - continuò Ezio.
- Forse qualcosa tra te e Stefania? - lo sprovò Giulio.
- Ora so per certo che Stefania non me ama più. - predicò il signor Masetti.
- Ma no vedrai che t... - tentò di incoraggiarlo l'amico, venendo però interrotto.
- Ha un altro! - disse tutto d'un fiato il meccanico.
- Come, ha un altro? E che ne sai tu? - soggiunse Giulio, faticando a credere a ciò che aveva appena udito.
- Li ho visti mentre si baciavano... - sospirò Ezio.
- E tu cosa le hai detto in quel momento? - continuò il signor Cesaroni.
- Che dovevo di', Giulio?... Me ne so annato... - disse il meccanico, abbassando lo sguardo.
- Mi dispiace, Ezio, davvero. - ammise l'amico, rimasto senza parole.
- No, Giulio... la sto pagando... è giusto così... e anche mio figlio non me guarda più in faccia per aver tradito sua madre... - predicò il signor Masetti, rammaricato dalla triste situazione in famiglia.
- Ah... - esclamò Giulio che a quelle parole rievocò un ricordo.

- Marco! Marco... ti prego, non dire niente ai tuoi fratelli... non voglio che soffrano... - disse il signor Cesaroni, supplicando il figlio maggiore.
- Non puoi nasconderlo per sempre... - gli spiegò il cantautore.
- Lo so... - annuì il padre, osservandolo.
- E ora vado. - concluse Marco, voltando le spalle e allontanandosi.

I Cesaroni... alcuni anni dopo (COMPLETO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora