Capitolo 29 • Mai abbassare la guardia

164 15 0
                                    

C A P I T O L O  X X I X
~
• M a i  a b b a s s a r e  l a  g u a r d i a •

Una fiamma prese vita davanti a me, bruciando il pavimento ignifugo della palestra della Rocca Nera

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Una fiamma prese vita davanti a me, bruciando il pavimento ignifugo della palestra della Rocca Nera. Cesar ritrasse la mano e incrociò le braccia, aspettando che io cominciassi l'allenamento.

Avrei trovato decisamente più utile allenarmi con la spada fin da subito, invece che farlo solo dopo aver appurato che io e il fuoco non andavamo affatto d'accordo. Ma dovevo riuscirci, prima o poi, per fermare la Caduta.

«Il fuoco è immateriale.» disse Cesar, ripetendo quel concetto per quella che mi parve la milionesima volta. «Devi cercare di immaginarlo come materiale e malleabile, controllandolo come se fosse un'arma che puoi maneggiare concretamente.»

Allungai la mano, mentre una fiammata si avvicinava a me prepotentemente, sicuramente a causa di Cesar. Schizzai all'indietro, abituata a pensare che il fuoco mi ferisse, mentre Cesar parlava: «Cerca di stare ferma e di deviare le fiammate con i tuoi poteri. Devi pensare che tu sia inchiodata al terreno e non sia immune alle fiamme.»

Lanciò un'altra fiammata verso di me, ma ancora io non riuscii rimanere ferma, schizzando all'indietro sentendo aumentare il calore nell'aria. Cesar continuò a lanciarmi fiammate, mentre ripeteva: «Devi stare ferma, Eve.».

«Non è facile.» replicai buttandomi di lato, prima di rialzarmi velocemente per evitare un'altra fiammata. «Soprattutto quando hai vissuto tutta la tua vita con la convinzione che il fuoco ti uccide e quando non hai affatto fiducia nei tuoi poteri.»

E così l'esercizio originale cambiò radicalmente, diventando una specie di inseguimento. Il fuoco che Cesar aveva creato all'inizio venne lasciato dissolversi e il Dominus del Fuoco cominciò a fare un tiro al bersaglio, quasi come se volesse costringermi a difendermi con i miei poteri. Era un comportamento decisamente sleale: io potevo fare solo affidamento sulla mia velocità e lui approfittava della situazione lanciandomi due palle di fuoco contemporaneamente.

Dopo qualche minuto di gloria nel quale non venni colpita da nessuna palla di fuoco, la mia poca delicatezza giocò a mio sfavore: non so come feci ad inciampare nei miei stessi piedi, sta di fatto che mi ritrovai con la schiena a terra e ben quattro palle di fuoco che mi si abbatterono contro.

Fu una sensazione stranissima, alla quale probabilmente non mi sarei mai abituata. Fu come se un'ondata di calore gigantesca si abbattesse sulla mia pelle, che assorbì il fuoco come se fossi una spugna. Il mio corpo si sentì d'un tratto più rinvigorito, ma la mia mente era disorientata.

«Direi che a livello fisico c'è molto da migliorare.»

Non era la voce che mi aspettavo di sentire.

Sentendo un tuffo al cuore, ancora con il fiatone, mi girai verso la porta della palestra. Will era lì, appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate, evidentemente impegnato a seguire quel fiasco di allenamento. Deglutii senza rispondergli, rivoltandomi verso il soffitto cercando di trovare il coraggio dentro di me per alzarmi dal pavimento.

ELYRIA • Il Figlio del Gelo [BOZZA]Where stories live. Discover now