Capitolo 26 • Non sono una principessa

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C A P I T O L O  X V I
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• N o n  s o n o  u n a  p r i n c i p e s s a •

C A P I T O L O  X V I ~• N o n  s o n o  u n a  p r i n c i p e s s a •

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«Hai combinato un casino, Will.» la mattina successiva alla nostra partenza, Gwen entrò nella mia cabina con una busta sigillata dall'aspetto molto pesante.

Non ebbi reazioni particolari: era stata solo questione di ore prima che qualche funzionario del regno o addirittura mio padre stesso mi mandasse una lettera per informarmi riguardo a quello che era accaduto. L'unica cosa che non sapevano e che mai avrebbero dovuto scoprire era che era stata colpa mia se Rose Ward era riuscita a scappare.

Verso le due di quella notte, Shaun Spencer mi aveva inviato un messaggio assicurandomi che la missione era andata a buon fine. Naturalmente, non si era risparmiato di dirmi come avrei potuto saldare il mio debito, nella stessa Fyreris.

«Non ho tempo per pentirmi Gwen.» ribattei stiracchiandomi.

Mi trovavo seduto su una poltrona a leggere uno dei tomi sull'arte della guerra che mio padre mi aveva comprato per il mio ventesimo compleanno e presto fui raggiunto da Gwen, che si sedette sul bracciolo di velluto rosso, lanciandomi in grembo la busta.

«Non la leggerò adesso.» dissi in fretta, non trovando dentro di me la voglia di farlo.

«Problemi tuoi.» scrollò le spalle.

Quel giorno aveva i capelli raccolti in una coda alta, ancora umida a causa della doccia che aveva appena fatto. Aveva addosso un vestito leggero color rosa cipria, anche se in mezzo al mare le correnti cominciavano a diventare fredde. Nel giro di poche settimane l'intero Regno di Elyria sarebbe stato investito da una grande ondata di freddo, anche se comunque posti come il sud di Kylien e l'Altopiano del Fuoco ne avrebbero risentito di meno.

«Oggi hai intenzione di passare tutta la giornata qui dentro?» chiese con sguardo severo. «Proprio come ieri? Ci metteremo due settimane piene ad arrivare a Fyreris, Will, potremo fare qualcosa di utile!»

«Che cosa consideri utile da fare in una barca? Non c'è nulla, Gwen. Possiamo parlare, leggere, dormire...»

«Sei noioso.» sbuffò lei, alzandosi dalla poltroncina, sbattendosi le mani sulle guance e buttandosi di peso sul mio comodo letto.

«I viaggi nel mondo degli Umani sono meglio.» ribattei, sospirando. «Lì esistono cellulari con bella musica da ascoltare, mezzi di trasporto che ti fanno durare il viaggio al massimo un giorno, tecnologie di ogni tipo...»

«Non credo che il mondo degli Umani sia così figo Will.» sbuffò lei, rannicchiandosi abbracciando un cuscino e appoggiandovi la guancia.

«Credimi Gwen, mi stupisce il fatto che tu non muoia dalla voglia di vederlo. È pieno di cose che ti piacerebbero. Forse, un giorno ti ci potrò portare...»

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