Capitolo 21 • L'Altopiano del Fuoco

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C A P I T O L O X X I
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• L ' A l t o p i a n o d e l F u o c o •

C A P I T O L O  X X I~• L ' A l t o p i a n o  d e l  F u o c o •

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«Brennan è stata assediata Matt.» non appena ci sedemmo in quella radura vicino alle Fauci del Lupo, cominciai a raccontare quello che era successo.

Non avevo idea di cosa lui sapesse, ma non potevo farne a meno. Lui sarebbe riuscito a darmi delle risposte e a calmarmi, ne ero praticamente sicura.

Dopo essermi staccata dal lungo abbraccio con Matt, mi ero subito buttata fra le braccia di Cesar Soler, infinitamente contenta di vedere pure lui vivo e vegeto. Quando mi ero staccata pure da lui, il mio entusiasmo si era smorzato un po' quando avevo visto Damian Bennett. L'ultima volta che avevo avuto un confronto con lui era quando mi aveva appesa al muro del corridoio dell'Istituto Omega, in preda ad un'apparente crisi d'identità. Mi ero limitata a guardarlo, abbassando leggermente il mento in un saluto rispettoso.

Non mi piaceva Bennett, nemmeno un po'. Quasi sicuramente avrebbe cercato di prendere il comando della situazione e, ad essere sincera, non mi fidavo a mettere la mia vita nelle sue mani. Lui non capiva la situazione come faceva il Comandante Davis: Bennett era una macchinetta programmata ad obbedire agli ordini che gli davano; non sapevo come avrebbe reagito quando si sarebbe ritrovato a fare lui da capo. Non volevo nemmeno saperlo.

La ragazza bionda che era con loro si era presentata educatamente prima a me che a Colton. Si chiamava Frida Tamming ed era una Dominus dell'Aria; mi ero chiesta perché non avessero mandato a Kratos una squadra con tutti e quattro i tipi di Dominus.

«Io e Rose avevamo deciso di andare al Ballo d'Autunno.» ammisi facendomi piccola piccola. «Non credevamo che la situazione degenerasse così tanto. Ad un certo punto Rose mi ha lasciata da sola, nella penombra di un piccolo parco pieno di alberi. Sono stata raggiunta da Colton Wilson, prima che il grande falò venisse spento da Domini del Fuoco. Un cane mi ha morso il polpaccio, qui vedi... credo che mi rimarrà il segno. Il vecchio Karlsen ci ha salvati. Rose...»

Non riuscii a finire la frase, sentendo una stretta al cuore. Tenere il dolore per Rose per me era un conto, condividerlo con Matt era un altro. Essere da sola con lui, non sapendo che fine avesse fatto Rose, era davvero brutto.

La mano di Matt si serrò sul mio ginocchio, stringendolo non troppo delicatamente per farmi forza. Girando la testa a guardarlo, sussurrai piano: «Non so dov'è Matt. Non so che fine abbia fatto, non so se sia viva. Ma qualcosa la so ed è questo che mi da speranza...». Cominciai a raccontagli tutta la questione delle visioni e sulla Evelyn del futuro. Matt, come sempre, ascoltò attentamente e silenziosamente, con la mano che fremeva sul suo fianco per l'irrefrenabile necessità di prendere appunti.

«... mi dispiace Matt.» avevo la voce rotta nel dirgli che Rocys era stata attaccata. «Pochi giorni fa abbiamo sentito davvero una guardia dirci dell'assedio di Rocys.»

ELYRIA • Il Figlio del Gelo [BOZZA]Where stories live. Discover now