Capitolo 6 • Casa

243 19 0
                                    

C A P I T O L O  V I
~
• C a s a •

C A P I T O L O  V I~• C a s a •

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


«Finalmente.» mormorò Weston al mio fianco, quando il veliero a cui eravamo a bordo fu abbastanza vicino alla costa perché Ilyros apparisse in lontananza in tutta la sua grandezza e magnificenza.

Anche da lì, riuscivo già a vedere l'immensità della capitale di Elyria, luminosa e regale come sempre. Il più grande castello di tutta l'isola, casa mia, la Reggia Azzurra, non si vedeva ancora, ancora troppo lontano per essere vista ad occhio nudo.

La Reggia Azzurra, con le sue altissime mura di diamante e i giardini che si perdevano a vista d'occhio, sorgeva nella parte orientale della città, su una collinetta rialzata dalla quale si poteva vedere tutta la magnifica città di Ilyros e pure, in giorni privi di foschia, anche l'isola di Kyr.

Sospirai, ancora del tutto convinto di stare per entrare in una gabbia, dalla quale probabilmente non sarei più uscito. Mentre avanzavamo, avvicinandoci al porto, sentii Gwenyth raggiungermi a poppa, da dove stavo ammirando la città farsi sempre più vicina. Rimase zitta, ma la sua presenza riuscì comunque a farmi sentire meglio.

Probabilmente, nonostante arrivato alla Reggia Azzurra avrei voluto solamente buttarmi sul mio comodo letto, sarei stato obbligato a raggiungere la Sala del Trono per un evento ufficiale: il ritorno dell'erede in patria! Che cosa deprimente...

Non appena le sentinelle poste sulla cima delle mura ci avvistò, sentii in lontananza il suono dei corni, che annunciavano il mio ritorno. Un suono solenne, in effetti, ma che, diversamente dalle volte precedenti, non mi recava orgoglio come aveva fatto in passato, pure quella stessa estate.

Cercai di prepararmi psicologicamente al ritorno, mentre ci avvicinavamo sempre di più al pontile dove avrebbero attraccato la barca.

Non appena fummo a meno di duecento metri dalla riva, Weston, al mio fianco, si lasciò andare in un verso di felicità e cominciò a muovere freneticamente il braccio verso le guardie nautiche che ci avrebbero accolto.

«Come ti senti?» mi chiese piano Gwen.

«Non lo so...» parlai piano, in modo tale che le guardie non lo sentissero.

Quando sentii cominciare le manovre di ormeggio, il mio cuore cominciò ad accelerare: eravamo decisamente arrivati troppo presto per i miei gusti, nonostante fossimo in navigazione da quattro giorni. Come al solito, al solo vedermi l'intero corpo di guardia che si trovava sul molo si inchinò profondamente, non accennando nemmeno a rialzarsi finché non gli dissi di farlo, con voce stanca e decisamente grave. Il mio sguardo era già vagato oltre le loro teste, scorrendo quello che riuscivo già a vedere nella grandissima città bianca.

ELYRIA • Il Figlio del Gelo [BOZZA]Where stories live. Discover now