Capitolo 10 • Tempio

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C A P I T O L O  X
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• T e m p i o •

L'aria mi sferzava il viso, scompigliandomi i capelli

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L'aria mi sferzava il viso, scompigliandomi i capelli. Mi trovavo a prua del gigantesco veliero che mi avrebbe portato a Kratos. Saremmo arrivati dopo poche decine di minuti, già in lontananza riuscivo a scorgere la colonna di fumo che usciva dal cratere della Montagna a Spirale.

Sicuramente, i miei capelli si sarebbero riempiti di fuliggine e cenere. Ma non me ne importava, l'importante era ritornare a casa senza avere le mani vuote. Gwen mi si avvicinò silenziosamente e mi si affiancò, appoggiando le mani sulla ringhiera di legno della barca, guardando anche lei davanti a sé.

«Troveremo qualcosa, Will.» mi disse fiduciosa, spostando lo sguardo verso di me.

Mi girai a guardarla, ancora felice che avesse accettato di venire con me in una missione al buio. Non sapevo che cosa dovevo cercare, non sapevo se avrei messo in pericolo la mia vita e la sua, sapevo solo dell'esistenza di quei graffiti e di quella caverna.

Soprappensiero, con un dito alzai una piccola colonna d'acqua, che si librò in aria finì a raggiungere la mia mano. Preparandomi all'acqua fresca che mi avrebbe toccato di lì a pochi momenti, feci mente locale di tutte le cose che avrei dovuto fare in quel breve tempo.

«Smettila Will, lo fai sempre quando pensi troppo.» fece Gwen appoggiando una mano sulla mia, ormai ricoperta dall'acqua salata del mare.

Nonostante fossi abituato alle imprecazioni di Gwen, rimasi sorpreso nel sentirle sfuggire un «merda» non appena la sua mano toccò la mia. Mi girai a guardarla, mentre ritraeva di scatto la mano; il potere che avevo esercitato sull'acqua cessò e solo allora, mentre contraevo le dita, mi accorsi di avere le mani intorpidite e fredde, di un freddo glaciale.

Confuso, dimenticandomi di Gwen che si prendeva la mano con l'altra, per darle sollievo dal freddo, mi guardai corrugando la fronte. Che razza di scherzo era? A fine ottobre l'acqua cominciava ad essere fredda, ma non così tanto. Per non parlare del fatto che ci stavamo avvicinando ad una zona vulcanica, piena di acqua termale e molto calda. Gwen allungò una mano e afferrò la mia freneticamente. Era confusa tanto quanto me, se non di più.

«Non è normale...» sussurrò, mentre si rigirava la mia mano fra i palmi. «Che cosa hai fatto?»

«Io niente...»

Gwen mi fulminò con lo sguardo, mentre continuava stizzita: «William, non ho mai visto nessuno controllare la temperatura dell'acqua che non fosse un Ibrido.». Mi guardò come se le stessi nascondendo qualcosa ed io, sospirando, le raccontai quello che era successo sul lago, quando avevo lanciato una pietra.

«E prima che tu possa chiedermelo.» le dissi, temendo quello che aveva pensato, «sono un Dominus dell'Acqua al cento per cento.»

ELYRIA • Il Figlio del Gelo [BOZZA]Where stories live. Discover now