Si rifugió nel bagno e si chiuse a chiave scoppiando a piangere. La verità era che lei aveva paura. La maledetta paura che lui sarebbe morto davanti ai suoi occi perché il suo fisico non avrebbe retto più.
Passarono diversi minuti, poi prese coraggio e si alzó, indecisa se tornare da lui o andare a casa. Alla fine decise di passare giusto a controllare che fosse tutto tranquillo senza farsi vedere, e poi andare via.
Quando si affacció alla porta notó che erano arrivati tutti, e che lui sorrideva sereno, voltando la testa da una parte all'altra per seguire tutto ció che gli stavano dicendo. Sorrise portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi abbassó lo sguardo e si mordicchió le labbra prima di voltarsi per andare via.
La sua presenza, in quel momento, avrebbe spezzato l'atmosfera di gioia e serenitá che si era finalmente creata intorno a lui.

Passarono alcuni giorni prima che Brook riuscisse ad ignorare la paura che l'attanagliava e tornare in ospedale.
"Brook! Che fine avevi fatto? Perché non hai risposto alle chiamate in questi giorni?" Sentì la voce di Margot richiamarla, Niall si sporse per vederla e i suoi occhi si illuminarono. Lei sospiró. In realtà sperava di non essere notata. Almeno non subito, in modo da potersi godere ancora un po' il suo sorriso da lontano.
"Sono passata giusto per vedere se fosse tutto tranquillo"
"Ma che dici? Rimani" L'amica la tiró per un braccio, la mamma di Niall le accarezzó affettuosamente la guancia.
"Mi dispiace interrompervi, ma il paziente ha bisogno di riposare. Potrete tornare oggi pomeriggio con più calma" l'arrivo dell'infermiera capitó al momento giusto.
"Devo parlarti" disse Niall "saró breve" aggiunse, e l'infermiera acconsentì anche se con titubanza. In quel momento i pensieri avevano nuovamente affollato la testa di Niall, e dai suoi occhi trasparì un turbamento che Brook quando lo aveva lasciato, qualche giorno prima, non aveva riscontrato.

Quando tutti dopo averlo salutato li lasciarono da soli, Brook si avvicinó a lui
"Devi guardarmi però" prese un profondo respiro e alzó gli occhi sul suo viso "ho bisogno che tu mi prometta una cosa, Brook" in quel momento bussarono alla porta. Entrambi si girarono.
"Scusami Niall, ho fatto il prima possibile" Tancrède entró in stanza con un leggero fiatone reggendo un borsone nero.
"Lascialo pure accanto al letto" lui annuì guardandolo "puoi andare, non preoccuparti" lo rassicuró. Tancrède acconsentì.
"Saró qui fuori nel caso tu avessi bisogno di me" Brook aveva assistito a tutta la scena con le sopracciglia aggrottate.
"Che sta succedendo? Cosa c'è in quel borsone?"
"Niente di cui tu debba preoccuparti. Sono solo vestiti e della biancheria" Brook stentó a crederci, ma non aveva più la forza di far domande "devi promettermi che non parlerai con nessuno che non conosci"
"Cosa vorrebbe dire?"
"Vuol dire che se qualcuno dovesse avvicinarti, chiederti informazioni; tu dovrai ignorare tutte queste domande"
"Ti sembro così stupida da mettermi a conversare con degli sconosciuti?"
"Non sto scherzando, Brook. Devi promettermelo. Devi promettermi che nessuno, nessuno saprà mai il tuo nome; nè alcun'altra cosa sulla tua persona"
"Mi dici che succede?" Niall chiuse gli occhi.
"Promettimelo"
"Sai qual è il problema, Niall?" Si alzó "che non riesci ancora a fidarti di me"
"Non è questo il punto, non è vero. Devi ascoltarmi-"
"E ne ho davvero fin sopra i capelli. È da quando è successo quel maledetto incidente che io non riesco più a dormire la notte, che non riesco più ad essere serena. Dopo un mese ti risvegli dal coma e l'unica cosa che continui a fare è pretendere, pretendere senza dare nulla in cambio" inizió ad alzare la voce "per più di un mese ho parlato da sola come una stupida, ad un corpo inerte, senza ricevere risposta. Ti ho parlato di tutto, ti ho persino letto i quotidiani, le recensioni dei film. E tu adesso continui a velarti di mistero, continui a voler fare tutto da solo; credendo che io sia una stupida bambina rinchiusa nella sua bolla di vita perfetta"
"Brook-"
"Non solo dentro di te vivono dei demoni, Niall. Tutti hanno i propri" a quel punto Niall si tolse la coperta di dosso e scese dal letto, tirando con sè tutte le macchine a cui era collegato, facendole sbattere violentemente contro il letto.
"Apri bene le orecchie, Brook" le strinse il polso fino quasi a farle male. Lei fu costretta ad alzare lo sguardo per la differenza di altezza, rimanendo sorpresa dai suoi movimenti bruschi. Fu come se in quel momento non importasse quanto debole si sentisse, prima di crollare doveva assicurarsi che Brook fosse al sicuro "quello che pensi di aver erroneamente capito dalle mie parole, a questo punto, non mi importa più. L'unica mia certezza, ora come ora, è che ti amo e che continuerò a farlo. Se tu non ti senti rispettata, sei libera di decidere che io non interferisca mai più nella tua vita" inizió a respirare a fatica.
"Niall che hai?" Brook cercó di reggerlo preoccupata, lui deglutì stringendole ancora di più le braccia.
"Sei libera di non tornare mai più qui, anzi, sono io a non volerlo. Non voglio più vederti qui dentro, di fronte a me. Io non sono fatto per amare come si deve Brook. Sei la prima persona di cui io mi sia mai innamorato, e ti amo male" le gambe del ragazzo iniziarono a cedere "c'è peró un'ultima cosa che voglio dirti" Brook intanto non riusciva più a guardarlo "stanotte mi sono sentito morire" Brook inizió a tremare impercettibile "io credo..io credo di essere morto. Ho percepito il mio cuore smettere di funzionare, e la mia intera vita passarmi davanti. Poi però ho capito che potevo reagire. Che per la prima volta nella mia vita, avrei avuto la mia rivincita" le sollevó il viso "Dio, mi sono sentito invincibile; ho ripreso le redini di me stesso. E se io non mi fossi fidato di te" cercó il suo sguardo "se io..non ti avessi chiesto aiuto aprendomi con te..probabilmente a quest'ora di me sarebbe rimasto solo il corpo inerte con cui tu hai parlato tutto questo tempo. E solo perché io non potevo rispondere, non vuol dire che io non stessi ascoltando tutto il tempo. Nemmeno io ho riposato una notte, Brook. Sono stato cosciente tutto il tempo, eppure non riuscivo in alcun modo ad avere contatti con il mondo esterno" Brook riuscì a stento a farlo sedere.
"Non alzarti più in questo modo brusco"
"Non mi avresti ascoltato" le sorrise, lei scosse la testa ricambiando, triste.
"Hai appena diciannove anni, Niall. È davvero impossibile vivere un amore normale, una vita in pace?"
"Lo sará finché non avró messo a posto tutti i tasselli"
"Ho capito" abbassó lo sguardo.
"E poi..un po' di normalitá c'è, no? Ci siamo sempre tirati i capelli" cercó di tirarle su il morale.
"Già" Brook si accarezzó il braccio. Niall riprese le forze per alcuni secondi.
"Mi dai un bacio?" Chiese girando la testa verso di lei. Brook lo guardó per alcuni istanti e poi gli sorrise incontrando un'ultima volta quelle labbra morbide e familiari. Stavolta però fu lei ad interrompere bruscamente quel bacio, abbassando lo sguardo e lasciandolo  con le labbra ancora pulsanti. Raccolse le sue cose e si avvicinó alla porta.
"Va bene Niall" disse semplicemente, posando la mano sulla maniglia della porta "rispetteró tutto ciò che mi hai chiesto"
"Ti ringrazio"
"Quindi suppongo che..che questo sia un addio"
"No" si sollevó nuovamente "sarà solo un allontanamento momentaneo. Saró io a cercarti, non appena potró assicurarti una vita serena" Brook rise, scuotendo la testa
"Mi sa che non siamo sulla stessa lunghezza d'onda, Niall. Potró cercare di aspettarti, ma mi sento stanca, fuori posto..e non posso garantirtelo. Lo capisci?" Disse piano. Niall non rispose "buona vita, Niall Lewis" uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle senza aspettare una risposta. Tancrède avrebbe voluto salutarla, ma lei continuó a camminare senza guardarsi indietro.

"L'hai allontanata di nuovo, Niall?" Gli chiese Tancrède, capendo che tutto era fin troppo andato secondo i piani del ragazzo. Le loro conversazioni private avvenivano in francese, affinché nulla trasparisse oltre quelle quattro mura.
"Credo che stavolta non ci vorrá molto perché lei si dimentichi di aver provato qualcosa nei miei confronti"
"Stiamo parlando di Brook. È la ragazza più forte e testarda che io avessi mai conosciuto"
"Già. È per questo che l'unico modo che avevo per allontanarla da me è stato farla sentire messa da parte, non considerata"
"Così facendo però, la perderai per sempre"
"E sia" lo guardó "purché non le venga mai torto un singolo capello" alzó la testa, alzandosi e camminando senza problemi fino alla finestra, liberandosi dai fili che lo collegavano alle macchine "questo è il mio gioco, Tancrède. E per adesso tutto sta seguendo il suo corso come avevo previsto" alzó lo sguardo "anche solo un errore..e saró costretto a ricominciare da capo"
"Spero solo che non perderai la testa, così"
"La ragione è l'ultimo strumento che mi è rimasto. Faró in modo da sfruttarlo al massimo" inclinó la testa "mi sono nascosto nell'ombra per molto tempo, e per molto tempo non sono stato in grado di reagire; ma io non sono stupido. E dal giorno dell'incidente, non ho fatto che aspettare che si presentasse il momento giusto" si giró verso l'uomo, piantando le iridi trasparenti nelle sue "mi hanno umiliato, annullato" sorrise "e ora faró provare loro l'Inferno"

GUESS WHO'S BACK
Non avrei mai pensato che sarei tornata a scrivere queste N.A. eppure eccomi qua😛

Che dire, di sicuro la storia sta volgendo al termine, ma come credete andrá a finire?
In realtà, io stessa sono indecisa, lo decideró all'ultimo in base a come evolverá la storia.
Che mi dite dei 'nuovi obiettivi' di Niall appena risvegliato? Ormai avrete capito che mi piace far evolvere i personaggi in chiavi completamente nuove.

Spero che sia stato per voi un ritorno col botto come avrei voluto che fosse, e soprattutto che vi abbia incuriosito.
Al prossimo capitolo.
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Where stories live. Discover now