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( Riccardo)

"Nottingham" sentì qualcuno chiamarla.
"Nardeschi" Brook ricambiò il saluto di Riccardo e si scambiarono un bacio sulla guancia
"Cos'hai adesso?"
"Storia dell'arte"
"Oh, io ho letteratura" lei annuì "ti andrebbe di.." lei alzò lo sguardo su di lui, sollevando le sopracciglia "ecco di fare un giro, stasera?"

Lei sorrise, mordendosi la parte interna delle guance.

"Va bene"
"Allora ti passo a prendere alle nove?"
"Dove mi porti?" Chiese, mentre si avvicinavano rispettivamente alle loro aule.
"Sorpresa"
"Oh andiamo Rick" ridacchiò "sai che non mi piacciono le sorprese"
"Okay, allora ti dico solo che è un posto molto semplice da indovinare e che chiederò aiuto alla città"
"Come?"
"A stasera" posò due dita sotto il mento lasciandole un bacio sulla fronte.

Passò il resto della giornata a cercare di capire cosa intendesse, senza arrivare a nessuna conclusione. In realtà era troppo presa per riuscire a compiere un ragionamento plausibile.

"Sei sovrappensiero oggi" quella voce la ridestò dallo stato di trance in cui era caduta.
"Già, sì.." Niall la guardò con la coda dell'occhio, poi si girò completamente verso di lei
"Appuntamento?"
"Mi leggi i pensieri?" Lui fece spallucce passandosi una mano fra i capelli .
"Dove ti porta?"
"E a te che importa?" Gli chiese, quasi in tono di sfida.
"Nulla, era per fare conversazione" si rigirò, abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.
"Mi ha detto che è una sorpresa, un posto molto semplice da indovinare"
"Che romantico" disse in tono sognante.
"Smettila, non sei simpatico" comparve di nuovo quel dannato mezzo sorriso su quelle labbra bianche.
Le bagnò con la lingua.
"Invece mi adori" lei ridacchiò, seriamente infastidita dal suo comportamento infantile.
"Sei un bambino Niall"
"E tu non sei brava a mentire" si avvicinò a pochi centimetri dal suo viso. A Brook parve che, per qualche secondo, quegli occhi trasparenti sì fossero posati sulle sue labbra, prima di incontrare i suoi "ti piace un sacco"
"Non è vero"
"Sei completamente cotta" lei strinse i pugni.
"Cosa credi di saperne tu?"
"E stasera.."
"Stasera cosa?" Disse, assottigliando di poco gli occhi, continuando a sfidare i suoi.
"Ti darà un bacio" disse piano, le ciglia bianche si serrarono e solo allora lei notò la piccola lentiggine sulla palpebra destra "e tu ricambierai" li riaprì "e così ve ne darete altri, e lui ti dirà che-" lei lo spinse lontano.
"Ma che diamine stai facendo?!" Alzò la voce. Lui sorrise, mordendosi poi il labbro inferiore "non ti dirò mai più niente Niall" lui ridacchiò.
"E invece non vedrai l'ora di dirmelo"
"Devi sempre avere l'ultima parola, non è vero?" La campanella suonò, e Niall fece spallucce passandosi ancora una volta una mano fra i capelli.
Lei scosse la testa, e non appena vide Ryan arrivare in compagnia di Dean, sperò solo di andare via il prima possibile.
"Hey, Brook!" La richiamò quando ormai era nella folla "ti porterá al London Eye, stasera!"
Lei si girò e l'ultima cosa che vide prima di avere la visuale bloccata, furono quelle labbra piegate all'insù.

Quando uscì dalla doccia si fermò davanti allo specchio guardandosi per qualche secondo. Poi sospirò, ed iniziò a prepararsi.

Non capiva perché fosse così nervosa, dopotutto erano amici da più di un anno ed anche piuttosto legati.
Però Riccardo nell'ultimo periodo aveva iniziato a provare qualcosa di più e lei lo aveva percepito. All'inizio non sapeva se se la sentisse di rovinare un'amicizia così, ma da quando aveva conosciuto Niall aveva imparato che lasciarsi andare non era sempre un male.

Quel ragazzo bianco come la neve le aveva dato una scarica di vitalità e coraggio, grazie al suo modo di essere, e questo l'aveva aiutata con le sue altre relazioni.

Il campanello di casa Nottingham trillò e Brook scese velocemente le scale, avvisando i suoi genitori che avrebbe fatto probabilmente tardi.
"Hey"
"Brook" le sorrise, un sorriso che la fece sciogliere "sei bellissima" lei abbassò lo sguardo facendo un passetto in avanti riuscendo a chiudersi la porta di casa alle spalle. Poi rialzò gli occhi su di lui.
"Sono sempre io" lui annuì, avvicinandosi a lei accarezzandole le braccia.
Le posò un bacio sulla guancia sentendo il profumo dolce che la sua pelle emanava.
"Andiamo?" Propose poi, e lei annuì a sua volta.
"Ho cercato di indovinare dove mi porterai" disse, ed i suoi pensieri andarono tutti a ciò che Niall le aveva detto "ma non ho trovato nulla"
"Meglio, così godrai la sorpresa" arrivarono in centro e lei guardò in alto.
"è un peccato non riuscire a vedere le stelle"
"Già" constatò lui, con uno sguardo che diceva che il suo piano era appena stato facilitato "ti piacerebbe riuscire a farlo?"
"Mi sembra difficile in una città come questa" Riccardo sorrise, porgendole la mano. Lei sorrise e l'afferrò delicatamente, lasciandosi trascinare da lui.
Brook non poté crederci.

I due si fermarono di fronte una biglietteria, che alle spalle aveva una delle più grandi attrazioni della città: il London Eye.

Il cuore le saltò in gola e gli occhi si spalancarono. Lui la guardò.
"Non te l'aspettavi, vero?" Brook non sapeva se ridere o piangere, ma di sicuro, anche se senza alcun motivo effettivo, ora cel'aveva a morte con Niall.
"È ancora più bello di sera" decise che la cosa migliore da fare in quel momento era sciogliere il nodo di tensione che le si era creato in gola
"L'ho scelto per questo" dopo qualche minuto abbondante riuscirono ad avere i biglietti e salirono su un vagone della ruota panoramica, pronti per iniziare a salire
"Brook"
"Mh?" Girò lo sguardo verso di lui, con una sensualità che lo fece impazzire. Si morse il labbro inferiore.
"Devo dirti una cosa" lei assunse un'espressione interrogativa. Lui le porse nuovamente la mano, su cui lei iniziò delicatamente a disegnare delle forme con le dita.
"È brutta o bella?" Il suo sguardo si rattristì
"Ricordi quando arrivai qui, a Londra?" Scacciò quell'ombra dai suoi occhi.

La ruota intanto arrivava sempre più su, e loro istintivamente si girarono a guardare il panorama "me ne innamorai subito" solo in quel momento lei capì cosa intendesse col chiedere aiuto alla città. Anche lei, pur essendoci nata e vissuta da allora, in quel momento se ne rinnamorò.

Era completamente illuminata dalle luci artificiali che riuscivano a mettere in risalto la sua bellezza "poi ho incontrato voi, ho incontrato te" la guardò, lei sorrise, mordicchiandosi il labbro. Lui sospirò abbassando lo sguardo "ed ora tutto mi scivolerá via dalle mani"
"Che intendi?" Lui la guardò ancora.
"Devo tornare in Italia" il cuore di Brook si spezzò, e le sue mani lasciarono quelle di lui.
"Quando?"
"Dopo l'estate" il resto del giro fu riempito da puro silenzio, pesante e malinconico.
Fecero un giro in centro e lui ad un tratto la bloccò, erano di fronte al Tamigi "ricordi la prima volta che ci siamo visti?" Lei sorrise a quel ricordo.
"Tu mi sei venuto a sbattere contro e mi hai fatto cadere tutti i libri"
"Ma poi te li ho raccolti" si difese. Lei ridacchiò dolcemente.
"Sì, me li hai raccolti" lei lo guardò, posando gli occhi su ogni dettaglio del suo viso, osservandolo meglio "siamo diventati subito amici"
"Grazie a te ho imparato tutte le strade di Londra"
"E io qualche parola in italiano" risero.
"Ho deciso che dirò tutto ciò che penso, senza aver paura"
"Paura di cosa?" Lui si passò la lingua fra le labbra.
"Di non essere ricambiato" lei lo guardò per qualche istante.
"Cosa pensi?" Si avvicinò a lei
"Non mi sono innamorato solo della città, Brook. Mi sono innamorato di te" le sue guance si colorarono di rosa e lui non resistette a posare le labbra sulle sue.

Brook non ebbe il tempo di pensare al fatto che due su due delle cose che Niall aveva predetto erano appena successe, perché la sua mente si era svuotata completamente.

Sentiva i pollici di Riccardo accarezzarle le gote, ed avendo le braccia sul suo petto sentì chiaramente il battito del suo cuore accellerato.
Quel momento durò secoli.

Quando lui si allontanò da lei, Brook aprì gli occhi incontrando i suoi.
"Non voglio che sia l'ultimo, Riccardo" una lacrima le attraversò la guancia. Lui la asciugò, e vederla in quello stato gli fece male, molto male.
"Non lo sarà, te lo prometto"
"Non voglio dirti addio" lei si era fatta così piccola che quando lui la abbracciò, forte, da toglierle il fiato, lei venne completamente coperta dalla sua figura.

Riccardo la riaccompagnò a casa
"Ci vediamo domani a scuola" lei annuì, abbassando la testa "hey" le prese delicatamente il viso "godiamoci ogni momento, va bene?" lei sorrise, lasciandogli un piccolo bacio a stampo.
"A domani" lo guardò andare via, poi bloccarsi, e correre verso di lei riempiendole il viso di baci facendole il solletico con la barba ruvida.

Lei rise. Riccardo lo faceva sempre quando era particolarmente felice, ma prima d'ora i baci non si erano mai soffermati sulle labbra.

Ehilá!
Che ve ne pare di Riccardo?😉

Non l'ho ancora presentato bene come personaggio, ma succederà nei prossimi capitoli.
Intanto spero che questo vi piaccia,
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora