XIX

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Niall chiese a Johnatan di andare al Berry's con Brook usando una scusa, così da poterle parlare.

Lui si preparò alla giornata lavorativa, sperando di vedere una chioma nera e riccia comparire nel negozio. E questo effettivamente accadde a metà mattinata. Niall alzò lo sguardo velocemente ed il sorriso sul viso di Brook nel vederlo scomparve.
"Mi avevi detto che era il suo giorno libero" disse Brook all'amico accanto a lei. Johnatan si grattò la nuca.
"Forse dovresti parlarci, no?" Niall servì velocemente dei clienti, che notarono borbottando il suo nervosismo e poi si avvicinò a loro.
"Brook, sei venuta"
"Perché non credevo di incontrarti"
"Devo parlarti"
"Non voglio ascoltarti, Niall"
"È importante"
"Andiamo via?" Chiese lei all'altro senza più guardare in faccia il ragazzo che aveva di fronte.
"Ti prego, ascoltami" lei si allontanò di un passo.
"Brook.." iniziò Johnatan.
"Sta zitto, per favore. Sapevi come mi sentissi" guardò Niall "potevi almeno rispettare la mia scelta"
"Vuole solo parlarti. Solo per pochi minuti" Brook andò verso l'uscita come se non lo avesse sentito parlare, ed aprì la porta di vetro per poi chiuderla violentemente alle sue spalle.
"Mi dispiace, ho fatto quello che ho potuto" Niall annuì, ma non lo stava ascoltando. Continuava a fissare la direzione verso la quale lei era sparita "prima..mi ha proposto di uscire oggi pomeriggio, per fare un giro. Vieni anche tu" Niall lo guardò.
"Ci sarò"

Niall tornò a casa, ed a tavola con i suoi genitori fu silenzioso. Rimase con gli occhi bassi sul piatto per tutto il tempo, gli si era chiuso lo stomaco.

Il suo umore non era mai stato influenzato a tal punto da una persona.

"Hey, non hai fame?" Gli chiese Lisa dolcemente. Lui scosse la testa spostando il piatto.
"Lo mangerò dopo" disse, e semplicemente aspettò che gli altri finissero.
Poi suo padre dovette tornare a lavoro, suo fratello andò nell'altra stanza "ti aiuto a sparecchiare" disse Niall alzandosi e posando i piatti nel lavabo.
"Mi dici cos'hai?" Insistette la donna.
"Sono solo sovrappensiero" lui aprì il rubinetto sciacquando i piatti.
"Niall" lei chiuse il getto d'acqua.
"Mh?"
"Ti sei innamorato?" Sua madre cercò il suo sguardo, e lui lo evitò.
"No" rispose, riaprendo il rubinetto. La donna sospirò.
"Allora a chi pensavi?"
"Come puoi assumere che pensavo a qualcuno e non a qualcosa?" Ripose, in un certo senso sfidandola.
"Perché, Niall, potrai anche non essere mio figlio naturale, ma ti ho scelto per il tuo sguardo: Non appena ti ho visto, mi hai permesso di leggere la tua persona solo attraverso gli occhi"
"Mi hai scelto solo perché ero diverso, e nessuno voleva avere a che fare con me. Così come per Dean" rispose tagliente, e se ne stava per andare ma la madre gli bloccò il passaggio.
"Con me non attacca Niall. Mi hai capito? So che lo fai per difenderti. So che allontani tutti perché hai paura, ma non devi averne. Cammina per strada a testa alta, sei bellissimo, leale ma soprattutto sei la persona più intelligente e forte che io abbia mai conosciuto. Fa' valere la tua persona, Niall, perché se perdi quella perderai anche tutti intorno a te. Soprattutto quella che non riesci a toglierti dalla testa"

Niall la guardò per tutto il tempo dritta negli occhi, non riuscendo a contrabbattere.
"È un onore per me vedervi crescere" infine disse, addolcendo il tono e lo sguardo ed accarezzandogli la guancia. Lui le prese la mano e la accarezzò a sua volta.
"Ti voglio bene" sapeva l'effetto che le provocava quando glielo ricordava, e non riusciva davvero a capacitarsi di come delle semplici parole riuscissero a sollevare l'animo di qualcuno.

Le parole di sua madre lo spronarono ad andare avanti. Quel pomeriggio uscì, decidendo che sarebbe riuscito a parlare con Brook una volta per tutte, qualunque cosa avesse voluto dire.

Sentiva il bisogno di averla vicina.

Arrivò al punto d'incontro detto da Johnatan, e li vide in lontananza. Strinse la mascella e, deciso, si avvicinò a loro.
"Hey" salutò tutti, che si girarono verso di lui.
"Ciao Niall, che bello vederti" Margot lo salutò affettuosamente, così come Johnatan. Il problema erano Brook, Riccardo ed Arielle.

Quest'ultima non faceva che fissarlo, ma lui non si curava di lei minimamente.

Brook si rassegnò, e si avvicinò di più a Riccardo, tenendolo per mano e, a sua volta, cercando di ignorare Niall. Lui iniziava ad averne abbastanza di quella situazione.
"Brook, possiamo parlare?" Disse, non curandosi di nessuno intorno a loro. Arielle cercò il suo sguardo ancora, ed ancora non lo trovò. Niall non ricevette risposta, e strinse i pugni senza staccare gli occhi da Brook.

Dopo un po' Niall si trovò da solo con Riccardo, gli altri erano andati nel bar di fronte per comprare qualcosa di fresco da bere, nonostante il clima di Londra non facesse capire di essere in estate.
"Quando qualcuno ti evita, è perché ha un motivo valido" incominciò Riccardo, senza guardarlo. Niall non rispose alla provocazione "perché sei venuto, oggi? Non eri il benvenuto" l'altro decise di spostarsi più avanti. "non fare finta che io non esista. Devi lasciare in pace Brook. Mi hai capito? Ti detesta" Niall rimase impassibile. Questo fece innervosire Riccardo, che lo tirò per un braccio e lo colpì violentemente con un pugno sul viso delicato come ceramica.

Niall si toccò la parte dolorante, non aspettandoselo, ma poi qualcosa dentro di lui scattò.
Alzò di scatto gli occhi sul ragazzo che aveva di fronte, piantandoli nei suoi e rispose a quel pugno con il doppio della forza, facendolo cadere a terra.
Gli occhi di Niall erano offuscati dalla rabbia e dalla tristezza. Il problema era che nonostante fosse consapevole che non avrebbe dovuto ascoltare le parole di quel ragazzo, era lui stesso a sentirsi respinto ed odiato da Brook. Si abbassò su di lui, e continuò a colpirlo finché sentì quella voce "Niall! Niall che stai facendo?!" e gli si gelò il sangue. Non avrebbe mai voluto che Brook lo vedesse in quello stato. Nel suo stato peggiore "lascialo, lo stai uccidendo!" Urlò ancora più forte, disperata, e la situazione si placò solo quando Johnatan corse verso i due e li separò, spingendo Niall lontano.
"Hai esagerato stavolta" il tono di Johnatan era duro, severo, quando nel dirlo gli si avvicinò al viso, spingendolo con una mano. Solo allora però notò il sangue che usciva dal naso di Niall "è stato lui a provocarti?"
"Sì, sono stato io" Riccardo si alzò a fatica, aiutato da Brook che ora lo stava fissando interrogativa "fa fatica a capire che deve lasciarla in pace" la ragazza aggrottò le sopracciglia inclinando la testa.
"Come, scusa?" Riccardo la guardò.
"Non vedi che ti sta perseguitando?" Lo indicò con un'espressione di disgusto. Niall intanto si pulì il sangue con un fazzoletto, dalle sue labbra uscì una mezza risata nervosa e strozzata. Le altre due che stavano assistendo non trovavano alcuna parola da aggiungere.
"Credi davvero che io non sia in grado di gestire la mia vita, Riccardo?" Lui non rispose. Lei lo guardò a lungo, e la delusione nei suoi occhi, la luce in essi che ormai era scomparsa, fu peggio di qualunque colpo fisico "sei solo un bambino" disse piano lei, e non gli rivolse più lo sguardo.
"Brook" lui cercò di bloccarla, ma lei fu più veloce.
"Voglio solo andare a casa"
"No. Me ne vado io. Non sono il benvenuto" disse Niall, stringendo il fazzoletto fra le dita e superando il gruppo di ragazzi. Inserì le mani nelle tasche e, senza voltarsi, si avviò verso casa.

Brook lo seguì con lo sguardo ma poi dovette abbassarlo per la vergogna che provava. Riccardo l'aveva appena umiliata.

N.A.
Salve! Come vedete Riccardo non aspettava di fare altro😂.

Anyway, cosa credete che deciderà di fare Brook adesso, ascolterá cosa Niall ha da dirle?😌

Intanto spero che questo capitolo vi piaccia,
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora