XLVII

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"Credi che torneranno prima dell'inizio della scuola?" Chiese Margot a Johnatan, mentre lui le accarezzava distrattamente i capelli sciolti lungo le spalle.
"Sicuro. Non rimarranno lì a lungo"
"Brook mi aveva detto qualcosa a riguardo..non pensavo lo facesse davvero"
"Già" la guardò spostandole una ciocca dal viso.
"Sono strani quei due"
"Ho scoperto un altro lato di Niall che non conoscevo e che lui non mi avrebbe mai mostrato"
"È così quando sei innamorato, no?" Iniziò a giocherellare con un filo della sua maglietta "tu non mi rivolgevi nemmeno la parola"
"Ero stupido"
"Pensavi che fossi una sfigata"
"Mi dispiace" lei incrociò le braccia.
"Come ho fatto a scordarmene?"
"E dai Margot.."
"E poi perché mi piacevi così tanto?" Lei aveva l'ombra delle risate sulle labbra, ma lui non sen'era ancora reso conto.
"Vuol dire che adesso non ti piaccio più?"
"Tutto il contrario" rispose, sentendo il sorriso della ragazza aprirsi sulle proprie labbra.

"Niall, non mi hai rivolto una parola"
"Scusami" disse piano passandosi una mano fra i capelli dietro la nuca.
"Hey" gli prese la mano "non sei obbligato a partire. Possiamo scendere adesso da questo aereo e non pensarci più. Mi guardi?" Niall alzò gli occhi trasparenti su i suoi, mordicchiandosi il labbro inferiore, poi le sorrise.
"Per colpa di questi biglietti stava per finire tutto, fra noi. Adesso è una questione di principio" sospirò "mia madre è morta e io non sono mai andato a..a visitare la sua tomba" abbassò lo sguardo.
"L'hai detto ad alta voce, Niall" gli fece notare "non devi mollare" gli accarezzó il viso, districandogli i riccioli con le dita.
Lui le boccò i polsi sporgendosi verso di lei per darle un bacio.
Brook sorrise posando la fronte sulla sua.
Sentirono la voce che avvisava i passeggeri che sarebbero decollati a momenti, Niall afferrò la cintura e la indossò dopo essersi scostato i capelli dal viso.
Chiuse gli occhi non riuscendo a credere di stare per partire.
Il viaggio fu tranquillo, ma Niall non riusciva a darsi pace.
"A che pensi?" Gli chiese, pentendosi subito dopo "domanda inappropriata" mormorò
"Al fatto che ricordo bene la città ma..non so cosa aspettarmi" guardò fuori dal finestrino "è passato così tanto tempo"
"Sarà rimasta bella come prima" sorrise "sará la città a non riconoscere te, Niall"
I loro occhi si incontrarono nuovamente.
Atterrarono che era ormai notte fonda, Niall dovette svegliare Brook scuotendola delicatamente.
"Siamo già arrivati?" Lui sorrise
"Hai dormito tutto il tempo"
"Oh..potevi svegliarmi" si strofinò l'occhio destro.
"E perché?" Fece spallucce, poi sospirò guardando le luci dell'aeroporto parigino
"Sei pronto?" Chiese Brook, accatezzandogli le dita di sfuggita. Niall si morse le labbra e si alzò dal suo posto, senza rispondere.

Durante il tragitto dall'aeroporto al Bed & Breakfast dove avrebbero dormito lui rimase in silenzio, osservando le strade di Parigi sentendo una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Brook invece nonostante dovesse accontentarsi delle luci artificiali guardava quella città con pura meraviglia.
Quando arrivarono a destinazione pagato il tassista Niall parlò con il personale del luogo come se non fosse mai andato via dalla Francia.
Brook sinceramente non credeva che lui sapesse parlare così bene, era convinta che la lingua se non esercitata, venisse dimenticata.
"Non pensavo che tu..ricordassi il francese così bene"
"Io penso in francese, Brook" disse semplicemente "durante il sonno parlo in francese" aggiunse mormorando.
Brook si lanciò a peso morto sul letto sospirando, facendo ridacchiare Niall
"Mi hai fatto un regalo enorme nel venire con me qui" disse sorridendo "è il mio sogno da quando sono piccola" lui fece cenno di un sorriso e poi tornò a guardare fuori dalla finestra, passandosi la lingua sulle labbra e chiudendo gli occhi.
"Hey" si alzò per accarezzargli la schiena "dormiamo adesso, domani penseremo a tutto il resto" lui annuì e, almeno per quella notte, i suoi sogni non vennero disturbati da niente e nessuno.

"Come ti senti?" Brook aveva appena aperto gli occhi, sistemandosi di fronte a lui.
"Strano" si girò con lo sguardo rivolto al soffitto della loro stanza "persino l'aria ha un odore familiare"
"Hai vissuto qui per molto tempo..hai così tanti ricordi legati a questo posto"
"La mente di solito rimuove quelli negativi" disse, abbassando il tono di voce senza nemmeno rendersene conto.
"Niall, qui hai trovato la tua prima amica..hai vissuto..tutte le tue prime esperienze"
"Già" scosse la testa. Brook sospirò
"Hey" si sollevò decisa "io e te abbiamo un conto in sospeso, ricordi?" La guardò interrogativa "avevi promesso di portarmi in giro a vedere tutta l'arte di questa città"
"Oh..certo" si girò nuovamente di fronte a lei "volentieri" le sorrise in maniera così dolce che lei non poté che sentire una fitta al cuore. A volte Niall sembrava davvero una scultura di ceramica.

Brook ebbe l'impressione che non sarebbe mai più riuscita ad essere così felice come quel giorno. Era come se tutta la sofferenza, tutti i rimpianti fossero almeno per poche ore spariti. Niall ricordava ancora i migliori posti dove potersi godere la vista della città, magari con davanti un cappuccino di cui Brook andava pazza.
Si scattarono tante foto. Brook soprattutto, cercò di immortalare quanti più momenti possibili: Niall con i baffetti di panna, i fiori, le vie piene zeppe di street art e gli artisti di strada con cui riuscì persino a scambiare qualche parola grazie alla presenza di Niall come interprete.
Notava, ogni tanto, gli occhi del ragazzo velarsi di scuro, abbassarsi sulle proprie scarpe; subito però tornava a godersi quei momenti e lei non poteva che innamorarsene sempre di più. Talmente tanto che ci si sarebbe potuto iniziare a chiedere se fosse possibile.

Perché Niall non riusciva ad essere davvero sereno? Semplicemente in quei pochi, pochissimi anni di vita quando passava momenti felici dietro l'angolo lo aspettavano sempre delusioni e dolore.
Semplicemente ci aveva fatto l'abitudine, ma nemmeno ci credeva più.
"Mi dai un bacio?"
"In mezzo a tutta questa gente dove non si respira neanche?" Alzò la voce per farsi sentire
"Siamo vicini alla Tour Eiffel!" Disse, come se fosse una tradizione da non poter ignorare. Niall roteò gli occhi al cielo e poi la accontentò, abbassandosi alla sua altezza ed accarezzandole il viso.
"Grazie, Brook"
"Per cosa?" Stavolta alzò la voce anche lei
"Per farmi finalmente vivere" Brook non lo sentì ma gli sorrise lo stesso, scompigliandoli i capelli bianchi.

"Sono davvero esausta" disse Brook, buttata sul sediolino dell'autobus che avevano persino rischiato di perdere. Niall ridacchiò
"Non hai fatto che ridere e correre da una parte all'altra" lei sorrise a trentadue denti
"È che Parigi ha qualcosa di speciale" guardò fuori dal finestrino, lui le prese le mani giocherellando con le sue dita "e forse anche tu" Niall alzò lo sguardo su di lei, sorridendo appena prima di sporgersi verso di lei. Amava quando le stringeva i capelli fra le dita.
Una parte del tragitto dovettero farla a piedi ma ad un tratto Niall piantò i piedi a terra senza stentare a muoversi. Brook cercò di tirarlo per un braccio, poi però alzò lo sguardo.
Capì dove si trovavano, capì il motivo del cambio d'umore improvviso.
"Si trova..qui?" Niall scosse piano la testa, senza sbattere ciglio. Brook strinse le labbra e guardò più volte l'entrata e Niall, Niall e l'entrata.
Poi si tolse lo zainetto dalle spalle e recuperò un mazzetto di fiori che avevano raccolto durante l'arco della giornata "sono ancora freschi e profumano tantissimo" accarezzò i petali di uno di essi "è ora che veda un po' di colore, no?" Niall scosse la testa
"Brook lei non può vedere me. Lei non ha idea di come io sia fatto"
"No..ma tu ricordi lei. E basta questo, credimi"
"Non basta a me" strinse i denti per non piangere, Brook intrecciò le dita alle sue
"Ormai siamo qui, Niall. Sii più forte di loro" posò le mani sulle sue braccia "sii più forte della morte"

Il cielo era ormai colorato di rosso e arancione, il cimitero era quasi deserto. Niall camminava stringendo gli steli dei fiori tra le dita, senza sentire nemmeno il dolore provocato dalle spine di alcune rose.
Sapeva di starsi avvicinando sempre di più, si sentiva come se il terreno gli stesse crollando sotto i piedi; ma poi successe qualcosa, vide qualcosa.
I fiori caddero a terra e mentre lui sentì forti fitte allo stomaco, gli occhi di Brook si spalancarono poco a poco.
C'era già qualcuno, di fronte quella tomba, e si era appena piegato sulle ginocchia per baciare un mazzo fresco di rose bianche prima lasciarlo lì. Accarezzò quel misero pezzo di pietra inciso e poi inserì le mani nelle tasche dei suoi jeans, andando via con lo sguardo basso.

N.A.
Salve e buon Natale passato a tutti!⛄💓
Non riesco a credere di pubblicare un nuovo capitolo, è inutile negare di essermi bloccata totalmente per un periodo, ma finalmente sono riuscita a continuare questa mia passione.

So che sono ripetitiva come non mai ma vi ringrazio tantissimo per i voti che avete lasciato e i commenti. Soprattutto i commenti, mi piacerebbe riceverne tanti per avere la spinta ad andare avanti.

Spero davvero che il capitolo vi piaccia(non avete idea di cosa vi aspetta), è arrivato il momento cardine della storia e non vedo l'ora di scrivere.
Stay tuned!
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora