VIII

1K 126 63
                                    

(↑ Arielle)

Quando arrivò al solito posto e lo vide si sedette accanto a lui a braccia conserte con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
"Cosa..?" chiese lui quasi sbuffando.
"Per una volta, non avevi ragione"
"Ah no?" Si girò a guardarla "e questo?" Ridacchiò spostandole i capelli ed accarezzando con le dita quel livido violastro e circolare.

Le venne la pelle d'oca per la sua delicatezza, e quando lui la guardò negli occhi essendosene reso conto lei arrossì.
"Non è niente"
"Davvero?" Ridacchiò. Le si avvicinò all'orecchio "vuole ricordare a tutti che tu sei la sua preda?" Disse, e poi un angolo della sua bocca si piegò all'insù mentre i suoi occhi erano bassi su i suoi.
"Ti odio, Niall" lo spinse via, abbassando lo sguardo.
"Perché non mi guardi?" Lei alzò gli occhi su quelli di lui, sfidandoli.
"Perché dobbiamo sempre finire per litigare?"
"Io non sto litigando con te" disse con un sorriso strafottente.
"Sei sempre così.." lui si passò la lingua fra le labbra.
"Sto aspettando il tuo giudizio" disse, senza mai staccare gli occhi dai suoi. Lei girò di scatto lo sguardo facendolo ridacchiare.
"Lui è molto dolce con me. Tu sei uno stronzo"
"Solo perché ripeto ad alta voce ciò che il tuo cervello pensa, qui?" Toccò con l'indice la sua tempia. Lei dovette incassare, e non rispose "comunque; mentre voi due vi baciavate con passione" disse teatralmente ricevendo un'occhiataccia da lei "io ho trovato lavoro"
"Lavoro?"
"Già"
"E dove?"
"In un bar in centro, pensavo sarebbe stato più difficile effettivamente" pronunciò quell'ultimo pensiero come se stesse parlando fra sé.
"Oh, e come mai lavori?"
"Lo faccio sempre d'estate, solo che essendoci trasferiti di quartiere ho dovuto cercare un altro posto. Voglio pagarmi gli studi"
"Beh non l'avrei mai detto" ridacchiò "vorrà dire che verremo da te e ci offrirai un caffè"
"A quel rasta, al massimo, lo verso addosso"
"Sei un coglione, Niall"
"Ma tu mi adori" era più alto di lei anche da seduto e le sue ciglia bianche sembravano quasi chiuse mentre gli occhi la guardavano.
"In realtà è un po' il contrario" lui annuì e si morse le labbra come sovrappensiero, aprendo poi meglio gli occhi. Brook non poteva negare che fossero i più belli che lei avesse mai visto.

"Dobbiamo dirvi una cosa" disse Margot accompagnata da Johnathan, sedendosi con il proprio vassoio al tavolo di Brook e Riccardo "stavamo pensando di andare in campeggio verso l'inizio di agosto, due settimane"
"Sarebbe un'idea fantastica!" Disse Brook.
"Anche per me va bene" aggiunse Riccardo.
"Magari in un posto non troppo lontano da qui, ci sono tante località dove andare nei dintorni" i due annuirono.
"Stavo pensando di dirlo anche a Niall" intervenì Johnatan, e Brook si mordicchiò l'interno della guancia.
"Perché no" fece spallucce Riccardo. Probabilmente lui non si era reso conto di quanto l'altro lo odiasse.
"Che ne pensi Brook?"
"Beh, è un tuo amico quindi.." fece spallucce.
"So che vi siete avvicinati nell'ultimo periodo" la ragazza lo voleva uccidere, Riccardo si sistemò sulla sedia.
"Non proprio.."
"Comunque potremmo proporglielo oggi pomeriggio andando nel bar dove adesso lavora. È in centro, potremmo farci un giro" tutti acconsentirono e si organizzarono per vedersi verso le cinque e mezza. Brook era sempre più a disagio.

Fu trattenuta dalla professoressa di Chimica e quando arrivò a scuola, suo fratello Ryan l'aspettava nel punto in cui sua madre diceva sempre di andare in caso lei avesse fatto ritardo, e non c'era traccia né del suo amico Dean, né di suo fratello.

"Tesoro, ho una notizia da darti" alzò lo sguardo su sua madre "fra un paio di giorni verranno gli Young a trovarci"
"Davvero?" Chiese felice.

Gli Young erano vecchi amici dei suoi genitori e la loro figlia Arielle era sua amica da quando erano nate. Giocavano sempre insieme da piccole, ma da quando si trasferirono in un'altra cittadina inglese, dovettero ridurre le loro visite. Tuttavia spesso durante le vacanze, come quella volta, si rincontravano.

All'ora stabilita si ritrovarono in centro ed andarono nel bar, sedendosi ad un tavolino.
Dopo poco sentirono una voce familiare alle spalle.
"Cosa posso portarvi?" Si girarono e sorrisero nel vederlo.
"Come va?"
"Tutto bene per ora" fece spallucce. "Allora?" Gli occhi trasparenti si posarono su quelli neri di Brook.
"A me va bene un cappuccino" disse, lui annotò velocemente sul quadernetto
"Gli altri?" Gli occhi rimasero dov'erano, e solo dopo qualche attimo si spostarono sugli altri. Brook abbassò lo sguardo.
Dopo che ebbero finito le ordinazioni aspettarono che arrivassero prima di proporgli l'idea del campeggio.
"Forse deve dirti qualcosa"
"Mh?" Chiese Brook interrogativa, girandosi verso Riccardo.
"Ti guardava"
"Mi ha chiesto l'ordinazione" lui la guardò scettico, e solo il suo arrivo pose fine a quella conversazione scomoda.

Riccardo le lasciò un bacio sulle labbra inaspettatamente, subito dopo che Niall ebbe finito di servire entrambi. Lui finì di servire gli altri due, che si erano accorti della tensione che era salita, e Niall prese una sedia buttandola rumorosamente accanto a Johnatan, senza staccare gli occhi dall'altro.

"Niall" disse l'amico velocemente. Lui mugulò, senza staccare gli occhi da Riccardo. Aveva il suo solito sorriso e la testa leggermente inclinata.

Brook riconobbe quello sguardo: quello del totale menefreghismo. Girò definitivamente lo sguardo sul ragazzo accanto a lui, chiudendo gli occhi per una frazione di secondo, saccente. Brook strinse i pugni.
Quella gliel'avrebbe fatta pagare.

"Stavamo pensando di andare in campeggio verso gli inizi di Agosto"
"Dove?" Chiese posando la testa sulla mano.
"In una delle campagne della zona, senza allontanarci troppo"
"Oh..sarebbe un'idea" Brook sperava invece che lui non avesse accettato.
"Sei sicuro di poterci venire? Ogni tanto picchia un sole da spaccare le pietre" sapeva che i commenti sul suo aspetto fisico gli facevano particolarmente male ma in quel momento era offuscata dal nervosisimo.

Lui alzò prima lo sguardo di fronte a sé e poi lo girò verso di lei.

Brook si sentì piccola come una formica di fronte a lui. Quegli occhi le parlarono, ed il rimorso iniziò a mangiarla prima che potesse effettivamente ricordare cosa gli avesse detto.
"A-Allora?" Tutti e tre erano indietreggiati impercettibilmente.
"Ci penso" disse, rigirando lo sguardo.

Lui non la guardò più per il resto del pomeriggio. Dopo poco infatti dovette tornare a lavoro e portò via i bicchieri vuoti dal tavolino, ignorando gli sguardi disperati di Brook, che ormai non sapeva più comportarsi con lui.

Sapere che lui era davvero arrabbiato con lei la faceva sentire persa, e non ne capiva il motivo.
Gli altri dissero che avrebbero fatto un giro in centro, ma lei con la scusa di dover tornare a casa per rimanere con suo fratello, aspettò che scomparissero dalla visuale per parlare con Niall.

Riccardo sapeva che c'era qualcosa di strano nei suoi occhi, ma la scusa di suo fratello era troppo plausibile per fare domande.

Aspettò pazientemente che il suo turno al bar terminasse, e quando lo vide uscire gli bloccò il braccio.

N.A.
Come avrete letto, questo capitolo è di passaggio perché nel prossimo verrà introdotto un altro personaggio😏.

Comunque, ieri è iniziata la scuola e voglio morire😢😢.
Spero che il capitolo vi piaccia,
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora