XIII

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Nonostante fosse ormai l'ultima settimana di scuola, Brook era ancora con la schiena piegata sui libri e non ne poteva più. Il tea freddo accanto a lei non aveva alleviato il caldo della sua stanza, ed i capelli legati in una treccia voluminosa erano ancora più pesanti di quanto ricordasse.
Arielle le faceva compagnia sul letto mentre leggeva un libro senza parlarle per non disturbarla.

A distrarla fu la suoneria del suo cellulare, Margot la stava chiamando.
"Hey, dimmi" rispose buttandosi indietro sullo schienale della sedia.
"Brook, posso venire da te?" Guardò l'amica stesa a pancia in giù, che aveva alzato lo sguardo su di lei.
"Sì, certo. C'è anche Arielle"
"Va bene, il tempo di arrivare" chiuse il telefono prima che lei potesse ribattere. Entrambe fecero spallucce, e Brook chiuse definitivamente il libro di chimica di fronte a lei, stiracchiandosi.

"Johnatan, vuoi dirmi che sei venuto a fare?" Chiese Niall senza nemmeno alzare più lo sguardo sull'amico, mentre era indaffarato a pulire il bancone del bar.
"Tel'ho detto, per farti compagnia" l'altro alzò gli occhi al cielo e dopo aver riposto l'ultimo bicchierino da cocktail incrociò le braccia piantando le iridi trasparenti in quelle mogano dell'amico.

Sapeva di metterlo in soggezione, ma in quel modo era più semplice ottenere le informazioni che cercava.
"Devo dirti una cosa"
"A questo ci ero arrivato" posò una mano sul bancone avvicinandosi a lui "sputa il rospo"

Margot entrò come una furia in casa Nottingham, provocando una risatina da parte delle altre due ragazze.
Si sedette sul letto a gambe incrociate e aspettò che le altre due si sedessero di fronte a lei.
Si morse le labbra con lo sguardo sulle sue dita, poi lo rialzò sulle due, che la guardavano stranite e divertite.
"Io e Johnatan abbiamo fatto l'amore"

Passarono alcuni secondi di silenzio. Niall chiuse gli occhi alzando le sopracciglia.
"Oh. Pensavo fosse qualcosa di grave"
"È tutto quello che sai dirmi?"
"Beh era ora che lo faceste, no?" L'amico si morse le labbra "Non c'è niente di male Johnatan" sorrise dandogli una pacca sulla spalla "come ti sei sentito?" Lui sospirò.
"Bene. Meglio che in tutta la mia vita" l'altro sorrise ancora scuotendo la testa, mentre aveva ripreso ad armeggiare con le stoviglie.
"Già"

"Sai che ora dovrai dirmi tutto per filo e per segno senza saltare nessun minimo particolare e soprattutto spiegarmi come ci siete arrivati, vero?" Disse Brook tutto d'un fiato, abbandonando la sedia e sedendosi accanto all'amica con le mani sulle sue spalle. Margot ridacchiò arrossendo fino a diventare bordeaux.
"L'altro ieri mi ha chiesto aiuto con dei compiti che non aveva svolto" continuava a giocherellare con l'anello "così sono andata a casa sua e abbiamo studiato insieme. Solo che poi lui ha iniziato a lamentarsi per il mal di schiena così ho deciso di fargli un massaggio" si morse le labbra guardando in alto "lui poi si è alzato, mi ha preso i polsi e mi ha baciato e..e poi è successo" fece spallucce portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Ti ha fatto male?" Chiese Arielle
"All'inizio, poi ho iniziato a non farci più caso" Brook era felicissima per la sua amica, perché ricordava com'era stato difficile far capire loro cosa provavano l'uno dell'altra.

"E tu?"
"Io cosa?"
"Tu non mi hai mai raccontato la tua prima volta"
"Perché non è stato niente di che" rispose, senza guardarlo "non provavo niente per lei"
"E lei?" Niall strofinò più energeticamente.
"Lei era innamorata" Johnatan non staccava gli occhi da lui.
"Come si chiamava?"
"Non ricordo"
"Non vuoi ricordare" L'altro sospirò, grattandosi la tempia.
"Anika. Si chiamava Anika" il silenzio tornò fra loro due.

Si sentiva solo il chiacchiericcio dei clienti del bar in sottofondo.
"Perché lo hai fatto se non provavi niente?"
"Sul serio?" Chiese sconcertato "parli come Brook" disse infastidito.
"Come vi siete conosciuti?" Niall sbattè i cucchiaini che aveva in mano, provocando un rumore che fece voltare alcune persone vicino a loro. Lui guardò loro con la coda degli occhi ricomponendosi velocemente.
"Mamma ho paura" sentì, un bambino stava tirando la manica della madre, che ora guardava Niall come se fosse un animale indomato scappato dalle gabbie di un circo.
"Ora andiamo via Danny" la signora indossò velocemente il cappotto, uscendo dal bar continuando a mandare sguardi fugaci al ragazzo bianco come la neve.

"Lewis, ti voglio nel mio ufficio alla fine del turno" la voce del proprietario del bar suonava severa. Persino Jonathan aveva capito quale fosse in realtà il problema che aveva scaturito quella situazione: non di certo il fracasso, né quasi l'azione del ragazzo in sé, ma il suo aspetto alieno alla mente di un bambino di appena sei anni e, evidentemente, anche ad una donna matura di circa quarant'anni.
"Non avrei dovuto, io volevo solo-"
"So cosa volevi. Ora va' via"
"Niall..-"
"Vattene" gli intimò a denti stretti, serrando le dita in un pugno.

Johnatan recuperò il suo zaino e fece come gli era stato detto, senza avere il coraggio di guardarlo in faccia.
Niall si infastidiva facilmente, ma lui non aveva mai visto il suo migliore amico davvero arrabbiato prima d'ora.
Non riusciva nemmeno a togliersi dalla mente l'immagine dei suoi occhi pieni d'odio e rancore.

Ciò che lui giustamente non poté comprendere, però, era che quei sentimenti non erano rivolti a lui, Jonathan, bensì a Niall stesso.

N.A.
Salve! Ho voluto provare a strutturare il capitolo un po' diversamente focalizzandolo su Margot e Johnatan, come vi sembrano? :3

Per quanto riguarda la parte finale, è un assaggio di quello che approfondirò nel corso della storia😌
 
Scoprirete dei tratti di Niall che non conoscete e che cerca di nascondere..
Anyway, spero che questo vi piaccia,
Maria💞

Inverno (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora