capitolo 36

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Jorge's pov.

Non riesco a smettere di piangere. Sono le 23.00 di sera e questo ospedale mi mette angoscia. Quando l'ospedale mi ha chiamato dicendomi che Martina aveva appena avuto delle lesioni credo di aver rischiato un infarto. Eccomi qui, con Ruggero e Candelaria in sala d'attesa dietro la camera che ospita Tini. Vorrei entrare ma non me lo permettono. L'unica cosa che mi calma è che i medici ci hanno rassicurato che il bambino sta bene, anche se poteva rischiare parecchio. Se becco quel bastardo di Peter lo faccio morire. Per fortuna che dei signori fuori dal ristorante hanno visto la scena ed hanno chiamato sia la polizia che l'ospedale, i quali hanno avvisato subito sia me che Ruggero. Se avesse perso il bambino non me lo sarei mai perdonato, cazzo. Lo sapevo che Peter le avrebbe fatto del male, ma lei è troppo altruista e non ha voluto ascoltarmi. Sono felice che almeno la polizia si sia presa Peter.
Finalmente ci lasciano entrare e corro da Tini che è sdraiata sul lettino.
"J-Jorge" mormora, e lo so che starete pensando che io sia un egoista ma sono felice che abbia pronunciato il mio nome anziché quello di suo cugino Ruggero o della sua migliore amica, Cande.
"Amore mio, va tutto bene." Le stringo la mano.
"Il bambino." Inizia a piangere ma le accarezzo il viso e i capelli.
"Va tutto bene tesoro, sta benissimo." La rassicuro e vedo il suo volto diventare sereno. Sono sicuro che sarà un'ottima madre, peccato solo che il padre non sia io ma quello stronzo...
"Ora torniamo a casa." Le dice Rugg e Cande annuisce ma Tini scuote la testa.
"Voglio stare con Jorge." Sembra una bimba che fa i capricci e questo mi fa sorridere.
"Tesoro ma lui sta in albergo...lo sai che l'avrei fatto dormire da me se ci fosse lo spazio necessario." Ribatte Ruggero tuttavia lo interrompo.
"Può restare in albergo con me questa notte. Lo sai che accontentarla per me viene prima di tutto." Dico a Ruggero e lei sorride.
Così facciamo.

Arriviamo nella mia stanza d'hotel, e ci sdraiamo nel letto matrimoniale.
"Sei bellissima" le sussurro dietro l'orecchio e posso giurare che sta sorridendo.
Le scopro la pancia e la bacio tutta, facendola addormentare. La amo.

Quel maledetto campeggio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora