capitolo 23

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Tini's pov.

Il tragitto di ritorno verso casa risulta del tutto silenzioso. Tre mesi. Tre lunghissimi dannatissimi mesi. É questo che hanno riferito al padre al Jorge riguardo al tempo in cui il figlio dovrà stare in carcere e tutto questo per il furto di una motocicletta.
In tutto questo casino inoltre non ho ancora detto a mia madre che ho già acquistato i biglietti aereo per Buenos Aires, lei non ha la minima idea della mia intenzione di frequentare il college lì. Una cosa é certa però, la mia partenza sarà frutto di un nuovo inizio, lo stesso spero sia per Jorge non appena i mesi di galera per lui saranno conclusi.
Per quanto questo possa fare male non voglio più averne a che fare con Jorge. Questo mio 'nuovo inizio' sarà senza di lui al mio fianco.

"Mamma, Adrián. Devo parlarvi di una cosa." Singhiozzo, il padre Jorge rimane concentrato alla guida, mentre mia madre si volta per un'istante verso di me.

"Non credo sia il momento adatto per parlare, Martina." Mi zittisce lei, mentre alzo gli occhi al cielo terribilmente irritata.

"Non riguarda Jorge." Ribatto, e sento Adrián sospirare.

"Tesoro, lasciala parlare." Si rivolge gentilmente a mia madre.

"Ho intenzione di tornare a Buenos Aires, mamma." Abbasso lo sguardo e il silenzio regna per qualche istante nella macchina.

"Ne avevamo già parlato, Martina. Tu non vai da nessuna parte." Si schiarisce la voce lei, dandomi ancora più suoi nervi.

"Mi hanno preso alla Royal University." Mi oppongo, e noto la sua espressione stupita nel sentire quelle parole.

"Sai quanto tengo allo studio, e per quanto quello sia uno dei college migliori della città sai che la mia risposta é comunque un no. Ci sono tantissime buone università qui a Madrid e sei troppo giovane per partire da sola." Esclama. Ci risiamo. Crede che ancora sia una bambina. Non ha capito che non ho intenzione di rimare un solo giorno qui a Madrid. Da quel college dipende il mio futuro, la mia nuova vita.

"Ma mamma ho diciassette anni! E poi non starò da sola! Potrò stare a casa di Ruggero i giorni prima del college, e poi da lì dipende il mio futuro, non posso perdermi un'opportunità simile." Alzo il tono della voce, scongiurandola ancora una volta di farmi partire.

"Marìana, io ci rifletterei su. É un'ottima opportunità per tua figlia e in oltre da quanto ho capito ha tantissimi familiari lì a Buenos Aires. Non conosco molto Martina, ma la vedo come una ragazza matura e del tutto responsabile ad affrontare questo nuovo passo della sua vita. Io mi fiderei di lei." Le dice Adrián, e mia madre sospira.

"E va bene. Io Adrián ne parleremo e domani ti faremo sapere. Ad ogni modo, sono successe troppe cose oggi, quindi meglio se ne riparliamo un altro giorno." Sospira sconfitta, e devo i miei migliori ringraziamenti ad Adrián. Sono quasi sicura che domani mi diranno di sì, dato che lui é riuscito a convincerla. Un nuovo capitolo della mia vita sta per iniziare.

[...]

La mattina seguente, non appena svegliata, come sempre mi ritrovo da sola a casa. Mi dirigo verso il bagno, e guardandomi allo specchio mi rendo conto delle mie pensanti occhiaie e dei capelli terribilmente spettinati, in poche parole, il mio aspetto fa schifo. Stanotte ho dormito pochissimo, per non parlare del casino di ieri sera.
Decido di farmi una veloce doccia, per poi lavarmi e piastrarmi i capelli. Metto le prime cose che trovo all'interno del mio guardaroba una semplice canotta bianca, dei pantaloncini neri a vita alta, delle semplicissime vans. Adesso che mi riguardo va un po'meglio ma capisco che migliorare il mio aspetto esteriore non serve a nulla e che non mi farà sentire meglio emotivamente. La realtà é che sto in pensiero per Jorge.

Quel maledetto campeggio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora