capitolo 31

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Tini's pov.

"P-Peter? L'amico di famiglia, il figlio dell'amica di tua madre?" Candelaria sembra non credere a ciò che le ho appena detto.

"Lui." Mormoro appoggiando entrambe mani in fronte. Non sono ancora pronta a tutto questo.

"E non mi hai raccontato nulla? Quando vi siete incontrati, quando l'avete fatto?" Domanda confusa la rossa, e stringo gli occhi ripensando alla scena.

"A Madrid, a casa mia. Ero distrutta dalla rottura con Jorge ma lui mi fece credere che mi avrebbe salvata, fatta sentire bene. A lui volevo un bene immenso, insomma ci conosciamo da tredici anni! Con le sue belle parole,  i suoi gesti credevo persino che volesse mettersi insieme a me. Invece no, ho scoperto che aveva un'altra. Come se non bastasse non si é fatto sentire fino ad adesso, nemmeno per delle spiegazioni o chiedermi come sto. Mi ha solo usata." Tiro su col naso, lasciandomi abbracciare da Candelaria.

"E hai intenzione di tenerlo?" Si permette di domandarmi, e sospiro.

"Non posso ucciderlo Cande, é pur sempre mio figlio." Abbasso lo sguardo poggiando una mano sul ventre leggermente gonfio. Per quanto Peter possa fregarsene, e dovrei crescerlo da sola, rimarrò sempre contraria agli aborti "E ti prego, non dire nulla a nessuno per il momento. Sei l'unica che lo sa." Le spiego, in realtà l'ho da poco comunicato a mia madre che domani sarà già qui a Buenos Aires per supportarmi, Ruggero però non ne sa nulla e...Jorge...cazzo, Jorge. Non ho la più pallida idea di come dirigerlo, di come la prenderà. L'unica cosa che é certa e che non potrò nasconderglielo per sempre.  Stamattina all'ospedale volevo dirglielo , ma non ce l'ho fatta. Sono solamente scoppiata a piangere, e ho cercato conforto tra le sue braccia. Che poi per carità, non penso che l'avere un bambino sia una cattiva notizia, ma ho solo diciassette fottutissimi anni, sono troppo giovane e non mi sento ancora pronta. Non nascondo i miei errori, so benissimo di aver sbagliato a lasciarmi andare con Peter, eppure eravamo stati attentissimi, e poi l'avrei chiaramente presa meglio se il padre avesse amato sia me che il futuro bambino. Ma a lui non importa.

"Ma sei proprio sicura sia suo?" Si azzarda a chiedere la rossa.

"Il test é stato chiarissimo, tre mesi.  Mi sono informata e mi é sembrato di capire che il terzo mese, inizia a 8 settimane più sei  giorni e termina a 13 settimane più un giorno. Il bambino non può che essere di Peter." Rispondo malinconica per quanto i calcoli risalgano a lui.

"E avrai intenzione di dirlo a lui?" Mi fa riflettere Candelaria ma scuoto la testa in cenno di no. In realtà al momento é già tanto che sia riuscita a dirlo a mia madre. Non nascondo di sentirmi in colpa nei suoi confronti, ad averla incasinata proprio in questo periodo difficile per lei. Si, difficile. Lei ed Adrián hanno da poco rotto, mia madre non ha voluto soffermarsi a spiegarmi le cause del litigio nei dettagli, ma so che hanno iniziato a discutere da quanto sia io che Jorge siamo tornati a Buenos Aires. I litigi andavano avanti da settimane, alla fine hanno deciso di separarsi.

"Tutti i miei progetti, le cose che avevo programmato sono andate a monte. Non potrò nemmeno frequentare il college al quale tenevo tantissimo." Sento gli occhi nuovamente inumidirsi.

"Per qualsiasi cosa sappi che ti sono vicina. Non esitare a chiedermi aiuto quando ne avrai bisogno." Mi tiene forte la mano, e spontaneamente le mie labbra si piegano in un mezzo sorriso.

"Al momento ho tanto bisogno di vedere Jorge. Mi ha fatto bene, seppur per poco tempo, stare con lui stamattina. Mi manca passare del tempo con lui." Abbasso lo sguardo, al momento i miei sentimenti nei suoi confronti sono fin troppo confusi.

"Contattalo, no?" Mi consiglia la rossa e scuoto la testa.

"Sinceramente non saprei come comportarmi. Cosa dovrei chiedergli? Di uscire? Dovrei dirgli di Peter? E poi..." Non faccio in tempo a finire che Cande mi interrompe.

Quel maledetto campeggio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora