capitolo 10.

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JORGE'S POV

               

"Merda,Diego!" Mi precipito subito fuori dalla macchina sollevandolo dalle braccia e caricandolo nel retro dell'auto "Pronto,ambulanza di Zaráte" respiro affannosamente "hanno appena investito un ragazzo,dovete fare al più presto" chiudo la telefonata al centodiciotto mentre risalgo in auto. Appoggio istintivamente entrambe le mani in fronte. Non poteva essere. Se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato. E si,è vero non andavamo per niente d'accordo,non lo siamo mai  andati a dir la verità,ma iniziavo a sentire un forte bruciore sul petto e una sensazione che mi divorava dentro. Sarà il senso di colpa? Non lo so,perché non mi è mai capitato,ma so che mi fa stare male. Nonostante non ci sopportavamo,sapevo infondo che era semplice invidia nei suoi confronti,lo conosco da quand'ero un bambino e non mi sarei permesso di fargli,anche se involontariamente,una cosa del genere. Non glielo avevo mai detto-forse perché sono troppo stronzo per ammetterlo-ma infondo gli ero grato per molte cose,è stato grazie a lui se ho chiarito con Martina,nonostante gli mostravo odio lui continuava a difendermi e la convinse persino a perdonarmi,non capisco nemmeno per quale assurdo motivo in questo momento una lacrima stia rigando il mio viso. Jorge smettila,tu non sei così sensibile. Ad un tratto però qualcosa attira la mia attenzione. Sono le luci dell'ambulanza che viene verso la mia auto. Trascinano Diego all'interno per poi dirigersi verso l'ospedale,ovviamente li raggiungerò seguendoli con la macchina. Lui ancora sembra instabile ed ho davvero paura che gli abbia fatto qualcosa di grave,non se lo merita. Mi chiedo cosa potrebbero pensare Martina e Ruggero di me in questo momento,mi odierebbero più di quanto non stiano già facendo,ma me lo merito. Sono stato un coglione.Arrivati all'interno dell'ospedale non ho neanche il tempo di vederlo o di sapere come sta che vengo subito bombardato dalle domande dei medici su quanto è accaduto "Può spiegarci cortesemente come sono avvenuti i fatti?" domanda gentilmente un'infermiera,ho già mentito quando ho telefonato l'ambulanza e so già che sparando un'ennesima cazzata non concluderò niente "L'ho accidentalmente investito con la macchina" abbasso lo sguardo per evitare di sentirmi ulteriormente in colpa,sto già una merda e non voglio che la situazione peggiori "è stato un incidente,non era mia intenzione,non sarei capace di fare una cosa del genere" ammetto in tutta onestà "Abbiamo appena portato il paziente in sala operatoria,il battito era regolare ma ancora non possiamo confermarle nulla. Abbiamo preso il suo cellulare,c'è di obbligo telefonare qualcuno in famiglia in modo che ci assista" cambia discorso togliendosi gli occhiali e appuntandosi un non so che nel blocnotes "I suoi genitori non si trovano a Buenos Aires" la informo ed è vero,ricordo che quando Ruggero veniva a trovarlo lui viveva da solo,i suoi lavorano a Barcellona per quanto ne sappia,adesso che ci penso non aveva poi la famiglia perfetta che immaginavo,e nuovamente ho sbagliato giudicandolo senza sapere bene come stessero le cose "Riteniamo comunque opportuno chiamare qualcuno per ogni evenienza,nel mentre può benissimo accomodarsi in sala d'aspetto" risponde con indifferenza facendo alterare i miei nervi "In sala d'aspetto? Non se ne parla,io devo entrare,e poi come sarebbe a dire che lo state portando in sala operatoria,deve operarsi per caso?" Inizio a sentirmi più ansioso del previsto,non vogliono darmi informazioni e non ho nemmeno la più pallida idea di chi hanno intenzione di telefonare "Il paziente è stato portato in sala operatoria per dei semplici controlli,in ogni caso provvederemo noi" sembra già che le abbia rotto le palle,come se volesse cacciarmi di qui "Deve farmi entrare,è importante la prego" spero almeno di farle pena,l'importante è che mi lasci entrare "Sala 428 del secondo piano,infondo a destra" Sospira roteando gli occhi,finalmente arresa e non faccio in tempo a ringraziarla che già sto salendo le scale correndo per raggiungere la sala operatoria. Vederlo sdraiato sul lettino dell'ospedale con gli occhi sbarrati non fa altro che farmi sentire peggio. Non perché io abbia paura di passare guai,perché non mi opporrei se volesse denunciarmi,sarei anche disposto a pagare o danni,non me ne fotterebbe un cazzo comunque,voglio solo sperare che non gli abbia fatto del male "Cazzo,so che in questo momento non mi starai sentendo,ma non riesco a vederti in questo stato. So che non ci sopportavamo,ma sappi che non avrei mai intenzione di farti tutto questo. Mi sto sentendo una merda credimi,nella vita potremmo esserci picchiati centinaia di volte,odiarci a morte addirittura,ma mai sarei stato capace di farti del male in questo modo. Hai cercato di aiutarmi tante volte ed io da persona di merda che sono non ho fatto altro che respingerti. Adesso non pretendo che mi perdoni,voglio solo che tu ti senta bene" Concludo dirigendomi verso l'uscita della stanza,sono già stato ridicolo e patetico abbastanza,adesso basta "Per tutto questo tempo non hai fatto altro che cercare di rovinarmi la vita,spero che adesso tu ti senta felice,dato che ci sei riuscito" quando pronuncia quelle parole mi volto di scatto,aveva appena ripreso coscienza "Non volevo rovinarti la vita,lasciami spiegare" non faccio in tempo a finire la frase perché ancora preso dallo shock che lui mi interrompe "Vattene Jorge." cerca di urlare ma ovviamente non ha né voce né forza fisica "Non hai sentito? Il paziente ha detto di andartene" entra improvvisamente un medico,con l'intenzione di cacciarmi via. Annuisco abbassando il capo ed uscendo dalla stanza,ritengo giusto il fatto che non abbia voluto perdonarmi,non merito il suo perdono,sono solo un bastardo. Appena uscito dalla sala operatoria non posso credere a ciò che si presenta davanti ai miei occhi. Tini è completamente a pezzi,il labbro le trema mentre piange fra le braccia di Ruggero,quest'ultimo sembra incazzato da morire,anche lui teso e preoccupato,ed infine Candelaria che cerca di dare forza ad entrambi. Avranno sicuramente ricevuto la telefonata da parte di quell'odiosissima infermiera. La prima che nota la mia presenza è Martina,normalmente mi avrebbe fatto una scenata,ma adesso sta talmente male ed è così delusa da me che non ha nemmeno la forza di rivolgermi la parola,infatti mi rivolge semplicemente un debole sguardo,continuando a singhiozzare "Ti rendi conto di che persona di merda che sei o?" suo cugino mi viene in contro ma la rossa lo tiene da un braccio per fermarlo "Jorge,davvero,sta volta hai veramente superato il limite,non farti più vedere" Candelaria che solitamente tende a fare la forte della situazione ha le lacrime agli occhi "Ragazzi,posso giurarvi che è stato un incidente..." Sento gli occhi inumidirsi,mi merito il loro odio,mi merito di stare da solo,ma trovo ingiusto il fatto che non mi credano. Come possono pensare che sarei in grado di fare una cosa del genere? "Un incidente? E credi davvero di giustificarti in questo modo? Pretendi davvero che ti crediamo?" Ruggero non mi aveva mai parlato in questo modo,da oggi ho perso ufficialmente l'unico amico che avevo. Non voglio sentire nient'altro,accetto il loro odio nei miei confronti,ma non ho intenzione di sentire un'altra delle loro parole. Ma quando faccio per andarmene ecco che Tini,quella creatura così fragile,che ora non aveva fatto altro che piangere e tremare come una foglia,mi rivolge uno sguardo pietoso per poi un "vorrei non averti mai conosciuto" mormorare,a quel punto sento il mondo crollarmi addosso.Spontaneamente appoggio le spalle al muro accasciandomi a terra,quando loro si allontanano da me,chino il capo sulle ginocchia emettendo semplicemente un pianto di sfogo e di pentimento,mi sento davvero l'essere più ripugnante e schifoso al mondo. Quello che non mi sarei aspettato mai però è che adesso una mano mi stia dando una pacca nella spalla,come per darmi conforto. Quando mi giro non posso fare a meno di sorprendermi nello scoprire che quella mano è di Diego. Mi viene istintivamente di abbracciarlo,nonostante io stia continuando a piangere per sfogarmi,non ci posso credere "Non capisco ma.." non faccio in tempo a finire di parlare che mi interrompe "ho riflettuto sulle parole che mi hai detto prima,scusa se ti ho risposto di merda,ma ho reagito in quel modo perché in quel momento ero incazzato" scioglie l'abbraccio e mi sembra incredibile il fatto che lui mi stia chiedendo scusa,sono io quello che ha fottutamente sbagliato,ma lui è così schifosamente buono da avere il coraggio di chiedermi scusa. Ma aspetta. Sono ancora così fottutamente ubriaco o è seduto su una sedia a rotelle? Merda come ho fatto a non accorgermene prima? "Ma q-quella?" sgrano gli occhi indicando la carrozzina dov'è seduto,merda ditemi che non è vero "I medici mi hanno detto che sono svenuto per la botta forte alla testa,ma che sto bene e hanno riscontrato solamente una frattura alle gambe. Per oggi mi hanno consigliato di stare sulla sedia a rotelle ma è si tratta solo di qualche ora per riposare le gambe,nei prossimi giorni però dovrò mettere le stampelle" ammette e sento nuovamente quello strano bruciore al petto,cazzo non avevo mai provato il senso di colpa verso qualcuno,fa proprio male "Perché sei così fottutamente buono? Come fai a perdonarmi? Ripeto che hai tutti i motivi del mondo per sporgermi denuncia,faresti bene e me lo merito,pagherei anche i danni se è necessario" rispondo sinceramente,è ironico sapere che fino stamattina e per tutti questi anni ci siamo odiati mentre adesso come le cose si siano rivoltate "Jorge io ti credo,si è vero,sei stronzo a volte,anzi a dir la verità quasi sempre,ma so che non saresti mai capace di fare una cosa del genere,perché tu sei cambiato,lei ti ha cambiato" è vero,la vita a volte cambia radicalmente e nemmeno ce ne accorgiamo. Martina Stoessel,ad esempio,ha stravolto la mia vita del tutto ed è grazie a lei se adesso sono una persona migliore,che imparato ad amare "okay,però è strano parlare per la prima volta civilmente con te" cerco di aggiungere un po'di stronzaggine alla frase,altrimenti non sarei me se stesso "sai,se qualcuno un giorno mi avesse detto che io e te saremmo diventati amici gli avrei consigliato di consultare un bravo psichiatra" esclama ridacchiando "che stronzo che sei" alzo gli occhi al cielo divertito "lo stesso stronzo che hai abbracciato cinque minuti fa" mi ricorda e ma mi limito semplicemente a ridacchiare,perché so che ragione."Dominguez,la sua pausa è finita,rientri in camera se non vuole che la sua situazione alle gambe peggiori" Spunta un medico dal nulla ordinandogli di entrare. Ma quanti cazzo di dottori ci sono qui?"Arrivo" rotea gli occhi sbuffando e mormorando un qualcosa simile al 'che palle' fra se e se,facendomi scappare una risata. Quando se ne va mi domando se era opportuno chiedergli di Martina,non so ancora le piace o comunque se è attratto da lei,avrei voluto parlargliene ma so benissimo che adesso non è il momento più opportuno.

Quel maledetto campeggio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora