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Sarà mezzanotte circa, mi sto recando di nuovo all'appartamento. Quella scena mi ha spiazzata del tutto, mi ha scombussolata e mi ha confusa ancora di più.

Cammino per le vie di Milano, la brezza mi congela il viso e mi smuove i capelli delicatamente.

***

Faccio il mio ingresso, appena sbatto la porta si fionda Benji davanti a me. È a petto nudo.

Gli rivolgo uno sguardo e deglutisco.

-Sono venuta per prendere ciò che è di mia proprietà- lo avviso.

Faccio per andarmene, ma lui mi tiene per il polso.

-Ti assicuro che non abbiamo fatto nulla- espone guardandomi negli occhi.
-Certo, perché sono arrivata io- ribatto irritata.
-Ma sì, prendiamo tutti in giro Rose Grillo, perché giustamente lei può essere presa in giro. È piccola e ingenua- ironizzo.
-No, non lo sei- ribatte.

Lo guardo, mollo la presa e mi reco in camera nostra.

Apro un'anta dell'armadio, afferro la mia valigia, la apro e la butto sul letto.

Comincio a riempirla, ma Ben entra e la chiude.

-Ti prego, guardami- mi supplica alzandomi il viso.
-È te che voglio- mormora guardandomi negli occhi.

Sospiro e scuoto la testa alquanto irritata.

-Io voglio stare un po' bene con me stessa, perciò ti prego di rispettare le mie scelte!- esclamo.

Lo scanso e continuo a preparare la valigia.

***

Apro la porta in compagnia del mio bagaglio, faccio per uscire, ma il moro mi ferma.

-Certo, solo per un errore che ho commesso vai via. Ma non fai prima a dire la verità?- sbotta acido.

Mi giro verso di lui e incontro le sue iridi infuocate.

-Di che verità stai parlando?- gli domando non capendo.
-Se fossi stato Fede, mi avresti perdonato ottocentomila volte. Dici la verità: sei innamorata di lui- espone arrabbiato.

Distolgo lo sguardo e stringo il bagaglio.

-Bene- borbotta.

Alzo la testa e noto la sua espressione amareggiata.

-Giustamente io servo solo per consolare, non è così?- quasi urla.
-Abbassa la voce- mi ribello.

Mi guarda, sbuffa, così in compagnia del mio bagaglio, vado via.

***

Sono più o meno tre ore che vago per Milano sotto la pioggia. Non so dove andare, sono zuppa e le gambe mi fanno male.

Ad un certo punto arrivo ad una conclusione: mi resta soltanto la casa di Federico. Dai miei non andrei mai a quest'ora.

Con le poche forze che mi rimangono inizio a camminare a passo spedito e mi reco verso l'appartamento del biondo.

***

Finalmente sono davanti la porta, sono distrutta, quasi non mi sento più il corpo.

Allungo la mano per bussare, dopo alcuni secondi la porta si apre e un Federico mezzo addormentato mi compare davanti.

-Rose?- espone guardandomi.

Annuisco, faccio il mio ingresso tremando, stavo per cadere, ma lui mi ha afferrata.

-Scusami- borbotto ritornando in piedi.
-Che ci fai qui?- mi chiede chiudendo la porta.

Ritorna accanto a me, con una mano afferra il mio bagaglio e con l'altra mi tiene.

-B-Benjamin- balbetto addolorata con gli occhi mezzi chiusi.
-Cos'ha fatto?- mi domanda con la voce ancora impastata dal sonno.
-S-stava baciando u-un'altra- balbetto.

Sgrana leggermente gli occhi, entriamo in camera sua, posiziono la testa nell'incavo del suo collo, posa la mia valigia in un angolo, dopo di ciò mi trascina nel bagno.

-Asciugati se non vuoi prendere la febbre- mi consiglia.

Mi porge un asciugamano e inizia a strofinare sul mio corpo in modo molto delicato.

***

Finalmente sono asciutta! Fede mi afferra per il braccio e mi trascina con sé in camera sua, mi fa stendere sul suo letto e si allunga un attimo dopo accanto a me.

-Sto male- gli spiego posizionando la mia testa sul suo petto.
-Io sono qua- mi spiega accarezzandomi.
-Lo sai- aggiunge poi, baciandomi la fronte.

Gli rivolgo uno sguardo e lascio scivolare le lacrime lungo le mie gote mezze pallide e fredde.

-Sono stanca di soffrire- espongo.
-Non soffrirai più- sussurra asciugandomi le lacrime con il pollice.
-Perché?- gli domando fissando le sue iridi azzurre.
-Perché ci sono io con te e sarà così per sempre- bisbiglia accarezzandomi la fronte. 

Sospiro e lo stringo forte a me, dopo di che afferra la coperta e copre i nostri corpi con delicatezza.

Chiudo gli occhi e mi addormento poco dopo, in compagnia della sua dolce fragranza.

***

Apro gli occhi, spaesata mi guardo intorno, sbadiglio, annuso il cuscino e riconosco il profumo di Fede.

Con pochissime forze mi alzo, mi gratto la nuca e sgattaiolo in cucina, dove trovo Fede seduto intorno al tavolo, in compagnia di una tazza di caffè.

-Buongiorno- dice raggiante guardandomi.
-Ciao- borbotto.
-Sei bellissima- commenta.

Mi sciolgo immediatamente e avverto le farfalle nello stomaco.

-Scusa per il disturbo- sussurro avanzando.

Mi siedo e sospiro.

-È successo un caos, cerco solo un po' di tranquillità, non chiedo molto!- esclamo tra uno sbadiglio e l'altro.
-Piccola, stai tranquilla, tutto passerà- espone.

Spazio autrice
[02:27 01/01/18] 

UN'AVVENTURA D'AMORE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora