Cap 48

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Derek aprì la porta e fece entrare lentamente i propri amici, chiedendo loro silenzio.
Stiles era seduto sul letto, i piedi a terra e la schiena curva. Era appena ritornato da Beacon Hills con l' aereo. Aveva assistito al funerale di suo padre e non faceva che piangere.
Il matrimonio di Harry e Louis era stato rimandato, date le circostanze, e il giorno prima avevano fatta visita a Molly, al suo fidanzato e al piccolo Tobias Louis Junior. Aveva gli occhi azzurri dello zio Louis e i ciuffi facevano capire che avrebbe avuto i capelli corvini del padre.
Derek chiuse la porta non appena entrarono tutti e sei e la tristezza invase la stanza. Nessuno disse niente. Dire "condoglianze" avrebbe reso solo tutto più reale al povero ragazzo, oramai orfano. Non aveva più nessuno. La madre, la sorella, il padre... erano tutti morti.
Il silenzio tremendo venne interrotto da Niall che aveva preso a singhiozzare. Morty lo accarezzò su un braccio, ma non funzionò. -Ehi...- sussurrò Addams, tentando di dargli un po' di sollievo con la sua voce.
-Vieni qua.- disse il biondo, parlando a Stiles. Il ragazzo lo guardò con occhi vuoti, prima di alzarsi e lasciarsi stringere in un abbraccio. Quella scena fece venire le lacrime agli occhi a tutti.
Stiles si allontanò lentamente e si risedette sul letto, subito seguito da Liam e Niall che si sedettero ai suoi fianchi. Però, Liam era un po' troppo vicino...
-Liam, mi stai letteralmente schiacciando un fianco.- sbottò Stiles, la sua voce roca pareva in riconoscibile. -Stilinski, smettila. In momenti come questi bisogna stare accanto alle persone in lutto.-
-Accanto, ma non di sopra!- lo sgridò, spingendolo leggermente via senza fargli male. Il suo umore era peggiorato, senza dubbio. E Derek era seriamente preoccupato, dato che non aveva più la sua solita parlantina. -Stai bene?- gli domandò Louis, stretto fra le braccia di Harry. Il castano lo fissò come se fosse stupido. -Secondo te? Mio padre è morto, non ho più parenti e la casa dove sono cresciuto verrà comprata da degli sconosciuti... Sì! Sì, sto benissimo! Ovvio che no, deficiente!- ringhiò rabbioso.
In casi come questo, nella normalità, Stiles sarebbe stato sgridato dalla maggior parte di loro, ma sapevano che non ce l'aveva con loro.
Stiles sospirò pesantemente e corrugò la fronte non appena vide la mano di Niall avvicinarsi lentamente alla sua gamba. La mano si alzò lentamente e poi prese velocemente a dargli delle pacche di conforto. -Fatti forza, Stiles. Fatti forza, Stiles. Fatti forza, Stiles.- continuava a ripetere Niall, senza fermarsi o riprendere fiato, e sbattendo ripetutamente la mano sui jeans dell' amico. Dopo pochi secondi, Stiles gli prese la mano dal polso, la quale continuava a battere, e gliela fece appoggiare sulla sua gamba. -Fatti forza pure tu...-
-Pure io, pure io.- annuì il biondino, dandosi "forza". Stiles scosse la testa e tirò su col naso. -Ho bisogno di stare da solo. Vi dispiacerebbe andarvene?- domandò, stavolta gentilmente. Gli amici gli sorrisero con difficoltà e lasciarono Stiles e Derek da soli nella loro stanza.
Derek camminò lentamente verso il proprio fidanzato e si sedette al suo fianco sul materasso morbido e sulla coperta blu. Stiles strinse forte i propri pantaloni nei pugni e dei singhiozzi forti lo fecero tremare, mentre le calde lacrime gli scorrevano sul viso quasi da bambino. Lasciò che Derek lo stringesse in un abbraccio e lo coccolasse come meglio poteva. Derek voleva dire o fare qualcosa per farlo stare meglio, ma sapeva che era tutto inutile. Entrambi avevano provato il dolore della perdita e sapevano che l'unica cosa da fare era scaricarsi in pianti e dare tempo al tempo.

I sei amici si erano separati dopo l'incontro con gli altri due e Louis stava chiudendo l'armadietto dove aveva messo a posto il libro di Linguistica quando si ritrovò davanti Morty.
-Ehi...- sorrise amichevole il liscio. -Come va? Tutto bene?- domandò, appoggiandosi agli armadietti. Morty abbassò lo sguardo e si grattò imbarazzato il tatuaggio del serpente che lo strozzava intorno al braccio. -Ciao, Louis. Senti...- alzò la testa, le gote arrossate e gli occhi brillanti per la situazione. -... avrei bisogno di aiuto. E spero che sia il tuo.- quella frase fece corrugare la fronte a Louis, il quale si rimise dritto. -È successo qualcosa fra te e Niall?-
-Più o meno. Visto che siamo amici, speravo che potessi darci una mano.- Louis annuì e gli diede una pacca di incoraggiamento sulla spalla. -Certo. Ne ho passate tante con Harry, belle e cattive situazioni, ma ne siamo sempre usciti indenni. Qualunque cosa sia, io vi aiuterò. In fondo, a che servono gli amici? Dai, spara, qual'è il problema?-
-Abbiamo problemi sessuali.-
-Ti saluto!- Morty lo prese per il colletto prima ancora che potesse correre via e lo guardò con disperazione. -Per favore, non è quello che sembra...-
-Non m' importa! Ascolta, io voglio un mondo di bene a Niall, è un piccolo folletto paffuto con un pozzo senza fondo come stomaco, ma non vorrei mai sentire nella mia vita una frase dove c'è il suo nome assieme a "pene", "genitali" e "culo"!- sbottò, tentando di nuovo la fuga e venendo di nuovo bloccato. -Va bene, ho capito, ma almeno puoi darmi un consiglio?!-
-Ah, gli irlandesi, eh?-
-Un consiglio che aiuti!-
-Ah, gli irlandesi biondi, eh?!- sorrise sarcastico e Morty ci vide rosso. Lo prese e lo sollevò in aria, senza fargli del male, ma impedendogli di scappare. -Vuoi ascoltarmi così o preferisci con i piedi per terra?-
-Mh... sinceramente, così mi sento un gigante.-
-Ora non prenderci la mano.- lo riportò giù e Louis sbuffò quando tornò a rivederlo dal basso.
Morty si umettò le labbra con la lingua e respirò profondamente. -Louis, ti prego. È roba da niente.-
-Va bene, okay. Ma alla prima scoperta di uno dei vostri giochetti, io me la squaglio!- acconsentì alla fine. Morty lo guardò stralunato. -Io e Niall non abbiamo giochetti!- Louis alzò un sopracciglio e lo guardò eloquentemente. -Andiamo avanti che è meglio... Vedi, ultimamente, Niall mi sembra teso. È stressato, è ansioso... e sinceramente, è a causa di questo che, durante il rapporto nessuno dei due gode più.- spiegò con un misto di serietà e imbarazzo. Louis annuì, tentando di capire il problema. -Spiegami, con parole tue e semplici, com'è fare sesso con lui da quando è così... rigido, come dici tu.-
-È come prendere a coltellate la Nutella congelata, rimasta troppo tempo in frigo, per farla sciogliere.- Louis sgranò gli occhi, alzando le sopracciglia con incredulità, intanto che Morty faceva spallucce. -Che c'è?-
-Ora so che non rischio più il diabete, grazie tante.- annuì leggermente, lo stomaco sottosopra per le immagini nella sua mente. -Da tempo sta così?-
-Be'... penso da quando si è scoperto il segreto suo e di Demi.-
-Ah! Ho capito! È stata la rottura fra Demi e Joe.- incrociò le braccia al petto con fierezza. Morty arcuò un sopracciglio. -Stai dicendo che abbiamo bisogno di Demi e Joe per fare sesso?-
-Sì! No! Più o meno!-
-Eh?-
-Oh, Dio, come te lo spiego... È il senso di colpa! Niall si sente in colpa per la rottura fra Joe e Demi. Fa rimettere insieme i due piccioncini e tutto tornerà come prima.- gli spiegò, sorridendo ovvio. Morty annuì e sorrise radioso. -È vero, hai ragione! Ora capisco. Grazie, Lou.-
-Di niente. Comunque, adesso Niall dov'è?-
-Mi ha detto che andava in palestra per...- un urlo li fece voltare e un Niall terrorizzato corse loro affianco, senza fermarsi. -Ho sempre odiato il rugby!- urlò e i due capirono il senso di quella frase solo quando la squadra di rugby li superò e urlò contro il biondino.
Morty sospirò e fece un cenno di saluto a Louis. -Sarà meglio che lo recuperi. A dopo, Lou.- Louis lo salutò a sua volta, per scuotere la testa una volta rimasto solo.
Niall non sarebbe mai cambiato!

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-Kitta <3

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