Cap 33

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Stiles lanciò l' ottavo sasso nella pozzanghera di fronte a sé, annoiandosi, quando un urlo lo fece voltare. Senza pensarci due volte, corse velocemente verso quel grido e ciò che si trovò davanti lo paralizzò. Derek era a terra, sporco di sangue sulle mani e con una ferita grande e profonda sul fianco. -Che ti è successo?!- domandò sconvolto il giovane, inginocchiandosi di fianco a lui e usando la propria felpa per tamponare il taglio che prendeva tutta la parte destra del fianco di Derek. -Un giaguaro... stava per attaccare Niall e Morty. Ho pensato bene di giocare con il micetto, solo che la palla di lana ero io!- tossì in risposta, tentando di sorridere per sdrammatizzare la situazione. Stiles spinse con forza il tessuto sul taglio e Derek gemette di dolore. Poco dopo, Stiles si alzò e andò a mettere la felpa nella pozza d' acqua lì vicino. Tornò da Derek e bagnò la ferita con gentilezza, anche se bruciava lo stesso. Derek dovette mordersi il labbro per non urlare dal dolore. -Ti porto in un posto sicuro, il giaguaro potrebbe anche tornare.- disse, guardandosi in giro per capire se fossero veramente soli. Aiutò Derek ad alzarsi e lo tenne per il fianco buono. Per via della ferita, metà parte di Derek era diventata insensibile, tanto che zoppicava. Arrivati vicino ad una quercia, Stiles posò Derek in uno spazio fra le grandi radici e lo fece sdraiare. Gli diede da bere e da mangiare, per poi passare la felpa ancora bagnata sulla sua fronte sudata. Con le foglie di alcune palme, coprì il taglio e lo pulì dal sangue secco, facendo avanti e indietro dall' acqua all' albero. -Comunque... grazie di aver salvato Niall. Io e lui spesso litighiamo, ci punzecchiamo, ma in fondo ci vogliamo bene.- sorrise riconoscente al dominatore. Derek mosse lentamente il piede destro per cercare di muoversi di nuovo e sorrise a Stiles. -Di niente. Penso che entro domani riuscirò a camminare di nuovo.- Stiles annuì e gli passò una pesca. -Entro domani, però, io non ci sarò più. Non appena mi sarò accertato che tu non sia ancora metà fuori uso, mi toccherà correre di nuovo.- Derek rise e si rigirò il frutto fra le mani. -Lo so. Abbiamo ancora tre giorni.- guardò verso il tramonto e rimase senza fiato. Il viso di Stiles era proprio nella metà del sole e sembrava che il ragazzo stesse brillando di luce propria. Stiles si sentì osservato e guardò Derek con un sorriso curioso. -Che c' è?- Derek tornò in sé e scosse la testa. -Niente. Dormiamo. Devi essere in forze se domani vuoi riuscire a sfuggirmi.- Stiles fece una risatina e si sistemò sul terreno. Poco dopo, sentì freddo e senza pensarci, si avvicinò a Derek per avere un po' di calore. Il dominatore aprì gli occhi di scatto e fissò il viso di Stiles vicinò alla sua spalla. Il viso leggermente rosato sembrava morbido, le labbra erano leggermente dischiuse e i capelli scuri erano spettinati. Stiles aprì gli occhi, rivelando a Derek un colore caldo di nocciole e miele. Il sottomesso si alzò su un avambraccio e avvicinò lentamente i loro visi. -Posso baciarti?- soffiò sulle sue labbra, fissandolo negli occhi verdi illuminati dal tramonto. L' atmosfera che si era creata a causa del cielo arancione e rosa era sensuale e calda, facendo stare entrambi bene. Derek fece un mezzo sorriso. -Non mi brucerò le labbra come l' ultima volta, vero?- Stiles rise di gusto e scosse la testa, mentre si mordeva il labbro inferiore. Si avvicinò lentamente e unì le loro labbra. Chiusero entrambi gli occhi e Derek accarezzò Stiles su un braccio. Quell' unione perfetta di labbra era calda, sensuale, con schiocchi osceni e saliva. Denti che si scontravano, lingue che giocavano e fuochi d' artificio che invasero le loro menti e i loro cuori. Quando si staccarono, avevano entrambi il fiato corto e le pupille dilatate. Entrambi stavano combattendo per il proprio futuro ed entrambi volevano un rapporto più stretto con l' altro. Un rapporto d' amore, sincero e completo. Ma ogni cosa ha il suo prezzo. Per Stiles, la libertà. Per Derek, la felicità del suo amore. Stiles poggiò la testa sulla spalla di Derek, il quale gli circondò la schiena con un braccio e guardò il cielo colorato. Stiles fissò il tramonto che si nascondeva oltre gli alberi e accarezzò Derek sul petto. -Era un pomeriggio di estate. Io e i miei amici avevamo una partita di basket quel giorno, era la finale del torneo fra le nostre scuole. La mia famiglia era venuta a vedermi e a sostenermi. Quando vincemmo, andai a festeggiare con la mia squadra la vittoria, mentre la mia famiglia tornava a casa.- aveva preso a raccontare Derek. Stiles all' iniziò non capì, poi comprese e chiuse gli occhi, mortificato. -Derek, non devi...-
-Sì che devo.- lo interruppe, massaggiandogli la schiena dolcemente. -C' era una festa a casa del mio amico, Dillon. Sono rimasto lì fino all' una di notte. Ho guidato fino a casa e solo per strada ho visto sul telefono le chiamate che mi aveva fatto la polizia. Quando sono arrivato... Dio, era tutto bruciato. Era stato un incidente, la caldaia si era rotta, ma io mi sentivo comunque in colpa. Forse era meglio se rimanevo lì e bruciavo con lo...- Stiles lo zittì baciandolo e assaporandolo con ardore. Non era bravo con le parole, ma Derek capì che voleva che non lo dicesse. Appena Stiles tornò a mettere il viso nell' incavo fra collo e spalla di Derek, si addormentarono e si strinsero come per proteggersi a vicenda. Il mattino seguente, come da promesso, Stiles se ne era andato. E Derek poteva di nuovo muoversi e camminare. Nonostante si fosse svegliato da solo, sorrise lo stesso. Perché il suo cuore non pesava più come prima.

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-Kitta <3

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