Cap 43

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Prendendo spunto da "Cinquanta sfumature" e "This Man".
Prossimamente nel mio profilo.

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Silenzio. Era tutto silenzioso.
Non una mosca, non una parola. Tutto quanto si era come congelato, il tempo compreso.
Ragazze e ragazzi che piangevano silenziosamente, stringendosi tra loro e pregando che non entri nessuno dalla loro porta.
Tutti quanti temevano di morire.
Nessuno era al sicuro.
Da chi era nascosto nei bagni, a chi si era rintanato dentro il proprio armadietto.
Nell' aula 3^B, Louis, Harry e i loro amici messaggiavano ai parenti chiedendo loro aiuto. Dopo quei tre spari, non ce n' era stato nessun' altro.
-E se fosse più di una persona?- sussurrò Liam, tremando nella stretta di Zayn, il quale si limitò a massaggiarlo sulla schiena e a baciargli la testa.
-Cam, no!- Liam voltò la testa al sussurro di Lauren. Sua cugina stava camminando a quattro zampe velocemente verso di lui, subito seguita dalla propria ragazza, e Liam abbracciò anche lei con difficoltà.
-Ragazzi, non muovetevi.- ribadì l'insegnante, mentre cercava di sbirciare attraverso le finestre come fosse messa la situazione.
-Demi!- sussurrò Joe, richiamando la propria ragazza. Demi si era nascosta fra l' armadio e il termosifone, tremante e con il viso bagnato dalle lacrime. -Demi, vieni qui, non stare da sola.-
-Non ce la faccio... non riesco a muovermi, Joe...- balbettó, tirando su col naso e singhiozzando.
Niall la guardò con dolore, sentendosi male per lei. Si alzò leggermente e corse verso di lei, ignorando i richiami di Morty.
-Niall, ma cosa...?- domandò stupita Demi, venendo interrotta dal ragazzo che si siedeva affianco a lei e la stringeva, consolandola. -Grazie.- sussurrò lei, stringendo con forza gli occhi. -Non pensare che lo faccio perché ci tengo.-
-Sei ancora arrabbiato?- domandò, sospirando pesantemente. -Come potrei non esserlo?- chiese seccamente il biondo, sedendosi meglio sul pavimento. -Sono passati tre anni, Niall...-
-Non dovevi venire a fare quel corso di potenziamento in Irlanda!-
-Sei stato tu ad avvicinarti a me, non il contrario.- sbottò Demi, fissandolo con i suoi occhi leggermente rossicci. -Non puoi darmi la colpa per aver scelto di venire a studiare nella tua città, era un mio volere.-
-Oh, certo, perché tu sei uno spirito libero, no?!- domandò retorico, facendo una smorfia arrabbiata, prima di rivolgersi alla classe in generale, sempre sussurrando: -Ehi, vi siete mai chiesti perché Demi ha smesso di ballare?-
-Non osare, Niall!- si arrabbiò lei, strattonandolo per un braccio.
-Zitti! Tutti e due! Non è il momento per litigare, capito?!- disse stizzito Harry, facendo segno di silenzio ai due.
Morty e Joe li guardarono entrambi, prima di muoversi e sedersi vicino a loro.
-Ho detto di stare fermi, Cristo!- sussurrò con forza l' insegnante, appoggiandosi con la schiena al muro.
-Professor Sheppard.- lo richiamò Louis, quando si accorse di una cosa. -Stiles e Derek sono ancora là fuori!-

Stiles era certo che fra poco avrebbe avuto un attacco di panico.
Era in uno spazio stretto, con Derek, e oltre la porta c' erano dei tizzi armati che li avrebbero di sicuro ammazzati non appena li vedevano.
Grazie al cielo, era riuscito a convincere Derek nel togliergli la mano dalla bocca, sennò soffocava.
-Dimmi che hai un piano.- sussurrò, stringendogli forte la mano. Derek deglutì e avvicinò Stiles di più a sé. -Sì. Aspettare l' arrivo della polizia rinchiusi qui dentro.-
-Wow, accidenti, che stratega che sei. Tanto vale dire "aspettiamo che venga a prenderci la morte"!- mormorò, spaventato e in ansia.
Entrambi si paralizzarono al suono delle suole di stivali che veniva verso di loro.
Si strinsero con forza a vicenda, sperando e pregando in un miracolo.
Ma non accadde.
La porta si aprì all' improvviso e vennero tirati fuori dallo stanzino.
Derek alzò leggermente la testa e sgranò gli occhi quando vide chi erano i due "terroristi".
-Voi?!- domandò, stupito.
Yvonne e Axel li guardarono con un ghigno sui volti e i fucili ancora caldi fra le mani.
-In piedi.- ordinò Yvonne, puntando la propria arma contro i due. Obbedirono senza fare storie con le mani in alto e i due soci li fecero camminare dove volevano loro con i fucili puntati sui loro fianchi.
-Se questa è una delle vostre lezioni di Foresta Oscura, non penso che imparerei più velocemente con un arma puntata addosso.- se ne uscì Stiles, beccandosi un colpo alla testa non molto forte.
-Perché lo state facendo?- domandò Derek. Yvonne e Axel li portarono al centro del corridoio del secondo piano del edificio principale. Non molto lontana da loro, l' aula 3^B.
-Presto lo scoprirai.- ghignò Axel, prima di puntare il fucile al soffitto e sparare un colpo.
-D'accordo, ascoltatemi bene.- urlò, girandosi da tutte le parti. -Abbiamo due ostaggi. Derek Hale e Stiles Stilinski. Se non volete che spari in testa a uno dei due, uscite tutti al mio tre...- caricò il proprio fucile e lo alzò. -Due...- puntò la pistola verso la testa di Stiles. Prima che potesse finire, le porte delle aule lì vicino si aprirono.
Stiles vide i propri amici guardarlo preoccupati, ma fece cenno loro che stava bene.
-Yvonne. Axel.- disse il professor Sheppard, guardando stupito i due ragazzi che qualche anno prima erano i propri studenti modello. -Perché?- chiese solamente.
Yvonne rise in modo amaro, guardandolo con occhi di fuoco. -Per vendetta. Per la libertà!- urlò, facendo rimbalzare la propria voce tra i muri.
Fissò con astio il suo ex insegnante. -Gregory e Grace Morgensten.- mormorò velenosa.
Sembrò che con quei due nomi l' uomo avesse capito tutto, perché chiuse gli occhi, mortificato. -Vi abbiamo chiesto scusa tante volte, sia io che la scuola intera...-
-Sono morti!- gridò Axel, sparando un altro proiettile al soffitto e facendo urlare gli studenti per la paura. -Sono morti nella foresta, durante i giochi. Erano i nostri sottomessi e voi avete permesso che morissero! Ci avevate promesso di abolire i giochi. E quando siamo tornati abbiamo scoperto che erano tutte balle. Stronzate! Ora ne pagherete tutti!- con uno scatto, si avvicinò al primo gruppo che gli capitava sotto mano e ne tirò fuori un ragazzo.
-Michael!- urlò terrorizzato Liam.
Axel alzò il fucile verso il ragazzo a terra e caricò.
L' attimo dopo, le finestre si ruppero e da esse e dalle scale salirono gli agenti dello SWAT.
Nessuno, però, riuscì a premere il proprio grilletto prima di Axel.

Colpendo Luke.

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-Kitta <3

Hunting - La cacciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora