Cap 38

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Louis, i suoi amici e i dominatori guardarono con ansia la foresta, aspettando che i loro due amici e compagni di scuola ne uscissero. A fare loro luce erano le torce che si erano portati dietro e alcuni di loro si sfregavano le mani per il leggero freddo che c' era.
Poco dopo, una figura si fece largo tra gli alberi e i cespugli.
Ne uscì Derek, le mani alzate e la testa china, subito seguito da Stiles, il quale alzò le braccia in alto. -! Wow!- urlò euforico, mentre la massa di sottomessi correva velocemente verso di lui.
-Abbiamo vinto!- gridò Niall, saltando da tutte le parti. I sottomessi presero Stiles e lo fecero saltare in aria più volte, mentre le urla di gioia e gli applausi aumentavano fra di loro. -Il cielo! Si oscura! Stilinski fa paura! Il cielo! Si oscura! Stilinski fa paura!- cantavano in coro, festeggiando la vittoria tanto bramata.
Ci furono baci, abbracci e lacrime per la libertà riconquistata e anche tanti ringraziamenti a Stiles per essere stato l' unico a farcela.
-È finita, ragazzi! È tutto finito.- disse Ashton Irwin, abbracciando con forza Michael, il quale era il suo migliore amico.
I dominatori li guardavano, impotenti. Alcuni tristi, altri arrabbiati. Avevano perso. Non potevano più avere la persona che alcuni di loro considerava uno schiavo, altri il giocattolino e altri ancora l' amore della loro vita.
-Chi non salta non è un pazzo, eh! Eh! Who don't jump is not a freaky, eh! Eh!- tutti gli schiamazzi prodotti dai vincitori si sentivano in ogni parte della scuola, mentre andavano tutti nel bar del liceo per festeggiare con qualche birra.
I sottomessi avevano vinto. La libertà aveva trionfato sulla schiavitù. Ma l' amore stava ancora combattendo la propria battaglia.

Quattro giorni dopo...

Stiles stava ripassando per il corso di chimica nella propria stanza, ma come succedeva ultimamente non riusciva a concentrarsi. Si sentiva... come... cielo, non sapeva neanche spiegarlo!
Un bussare veloce lo fece sobbalzare e ringraziare il cielo. Aveva proprio bisogno di una distrazione.
Quando aprì la porta, un tornado di capelli rossi lo investì e una risata gioiosa gli riempì le orecchie. -Ehi, Stiles! Come va? Ti disturbo?-
-Niente affatto, Ariana.- sorrise il ragazzo, chiudendo la porta.
-Bella stanza! Gli altri dove sono?-
-Stanno aiutando gli insegnanti e le cuoche della mensa per la festa dell' uguaglianza. Io ho preferito rimanere qui e ripassare qualcosa.- Ariana si sedette sulla sedia girevole della scrivania di Liam e sbuffò. -Che noia che sei diventato... ma che ti prende?! Da quando sono finiti i giochi ti comporti in modo strano. Stai bene?- domandò premurosa la rossa, un sorriso dolce sul volto.
Stiles alzò gli occhi al cielo e si passò una mano fra i capelli scuri. -Sì. No. Non lo so!- brontolò, facendo dondolare le braccia e camminando per la stanza. -Con parole tue, Stilinski.- rise Ariana, non voleva prenderlo in giro ma vederlo in difficoltà era a dir poco spassoso. -È questo il punto, Ari. Io non ho parole!- Ariana si alzò e si mise di fronte a lui, le mani in tasca, mentre il ragazzo aveva preso a farfugliare. -Mi sento bene. E male. Sudo, ma ho caldo all' interno. Capisco tutto e l' attimo dopo sono confuso! Vorrei correre, saltare, buttarmi, sbattere contro i muri, gridare, strapparmi tutti i capelli, distruggere tutto quello che trovo, fare a pugni e ascoltare la musica al massimo! E voglio cantare, e voglio ballare, e voglio distruggermi, e voglio torturarmi, e voglio volare, e voglio bere fino a stare male, e voglio fare festa fino all' alba, e voglio ridere, e voglio sorridere, e voglio baciare, sì voglio baciare, e poi voglio vivere, Ari. Voglio vivere totalmente, completamente, e poi morire nel peggiore dei modi dopo essermi buttato dal precipizio più grande che esista!- disse velocemente, senza quasi respirare, guardando un po' Ariana un po' ogni angolo della camera.
Ariana, dopo aver sentito quell' incredibile e assurdo monologo, guardò Stiles piegando leggermente la testa. Il ragazzo respirò con l' affanno e fissò la sua amica, supplicandola quasi con gli occhi. -Dimmi che cos' ho, Ariana. Se lo sai... ti prego, dimmelo. Non riesco a parlare, non riesco a mangiare... sto impazzendo? Non voglio impazzire, Ari.- scosse la testa, con agitazione e preoccupazione.
La ragazza sorrise in un modo splendido e prese la mano di Stiles gentilmente. -Devi dirgli quello che provi.-

-Pronti per una bella giornata al parco?- domandò Morty al gruppo, mettendo una mano sulle spalle del proprio ragazzo. -Sì. Peccato che Stiles stia ancora studiando.- disse Zayn, lanciando uno sguardo comprensivo a Derek. Il ragazzo non sorrideva da tempo, da quando Stiles aveva smesso di parlargli alla fine dei giochi.
-Faremo una partita di baseball, vero?- domandò Niall, lanciando in aria la propria pallina. -Ci divertiremo un mondo. Ehi, Lou! Lancio lungo!-
-Niall! No!- tentò di fermarlo il castano, ma era troppo tardi.
Niall lanciò la pallina, Louis saltò ma non abbastanza in alto e subito dopo un rumore di vetro infranto fece congelare tutti loro.
Harry indicò la macchina che oramai non aveva più il parabrezza. -Sapete per caso di chi è questa...?-
-La mia Jeep!- si voltarono verso quell' urlo e Stiles li raggiunse correndo. -Stavo per chiedervi se potevo ancora venire con voi e mi distruggete la mia Jeep?!- li sgridò, prima di tirare fuori l' arma del delitto dalla macchina. Sbiancò quando vi lesse sopra: Proprietà di Niall Horan.
Stiles strinse con forza la pallina, divenne rosso dalla rabbia e tremò da capo a piedi quando voltò lentamente la testa verso il biondino.
Derek si portò una mano sopra gli occhi per non guardare. -Oh, no. La Jeep no.-
-Perché? Perché la Jeep... Ah!- Niall non finì neanche di parlare che si ritrovò Stiles addosso, il quale buttò entrambi a terra. Derek guardò il cielo e li indicò. -Ecco perché.- spiegò solamente.
Dopo qualche minuto, dove tutti loro si erano beccati dei morsi da parte di Stiles nel cercare di separarli, riuscirono a portare Stiles nel giardino là vicino e Niall nella propria stanza, insieme a Liam e Louis.
-Perché ha reagito così? Quello non è umano, ve lo dico io!-
-Niall, la Jeep di Stiles è molto importante per lui. Gliela regalò la sorella per il compleanno poco prima che...- Liam si interruppe, intanto che Niall lo guardò stupito. -... be', lo sapete.- concluse solamente.
Niall si asciugò il labbro sanguinante e si sedette sul proprio letto. -Oddio... dite che mi perdonerà?- Liam e Louis si guardarono qualche secondo, prima di sedersi entrambi, uno alla destra dell' irlandese e l' altro a sinistra.
Louis sospirò in modo finto e poggiò teatralmente una mano sulla spalla dell' amico. -Niall?- lo richiamò. -Se ci lasci... è normale!- cantò, tentando di far ridere il biondo. -Se ci lasci è normale!- ripeté Liam, reggendogli il gioco.
-Non ci restare male!-
-Avrai un bel funerale!- Niall a quel punto scoppiò a ridere, subito seguito dagli altri due.
-Parlerò con Stiles. Gli chiederò scusa. Questa amicizia deve durare. E rimanere.-

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-Kitta <3

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