Prologo

22.5K 761 140
                                    

Silenzio.
L' unico rumore era quello delle scarpe da corsa di un ragazzo. Il suo respiro pesante, il modo in cui il suo corpo infrangeva il vento, mentre correva sul terreno verdeggiante.
Pregava con tutto sé stesso che gli alberi potessero essere un ottimo scudo per lui, in grado di proteggerlo dagli sguardi indesiderati. Correva più veloce che poteva e i polmoni cominciavano a bruciargli, intanto che le orecchie fischiavano. Era talmente concentrato nel scappare che non aveva calcolato da quanto tempo le sue gambe erano in movimento.
Decise di fermarsi. Poteva anche riprendere fiato per qualche minuto. Si piegò, poggiando le mani sulle ginocchia e respirando con l' affanno. La testa gli girava vorticosamente e aveva oramai perso l' orientamento in quella cavolo di foresta.
Rimise dritta la schiena e i suoi occhi color cielo limpido cercarono anche il minimo movimento fra gli alberi, per segnalargli che qualcuno non voluto era nei paraggi.
-Aiuto!- i suoi occhi scattarono verso la direzione dalla quale aveva sentito l' urlo -Aiutatemi, per favore!- corse di nuovo senza esitazione verso quella voce maschile e cercò di non cadere quando strisció con i piedi giù per una collinetta.
Respirò velocemente e sentì la maglietta appiccicarsi alla pelle a causa del sudore. -Aiuto!- svoltò un albero con rampicanti e la scena che si trovò davanti lo fece raggelare: un ragazzo tentava di liberarsi da una rete nella quale era finito, mentre rimaneva sospeso in aria e si divincolava.
-Stiles! Che diavolo fai?!-
-Louis! Oh, grazie al cielo! Ti prego, tirami giù!- lo pregò il ragazzo, tirando la rete e facendosi dondolare ancora di più. Louis vide la corda della rete legata a un albero e la slegò. Il ragazzo con i capelli color castano scuro e gli occhi color cioccolato cadde con un tonfo sul terreno e fece un verso lamentoso, portandosi le mani alla testa -Cazzo, che botta...- Louis lo raggiunse e lo aiutò a rimettersi in piedi -Cos' hai in testa?! Non devi urlare quando sei in pericolo. C'è il rischio che loro ti sentano!-
-Quale altra scelta avevo?!- chiese in modo scorbutico Stiles, facendo una smorfia contrariata. Louis, semplicemente, lo ignorò e lo prese per il braccio, trascinandolo con sé. Le foglie scricchiolarono sotto le suole delle loro scarpe, intanto che si guardavano velocemente dietro per assicurarsi di non essere seguiti. Si fermarono solo quando un rumore fece irrigidire i loro muscoli. -Che cos' è stato?- chiese Stiles, voltandosi da tutte le parti. Louis fece la stessa cosa, il battito cardiaco gli tormentava le orecchie ormai rosse e bagnate dal sudore. Stiles si passò una mano sulla fronte sudata e i suoi occhi spaventati vagavano da una parte all' altra. Entrambi si voltarono di scatto al suono di un ramo che si spezzava e sentirono la paura assalirli quando videro la sagoma di una persona nell' oscurità dei rami e degli alberi.
-Corri!- urlò Louis, scattando dalla parte opposta della sagoma. Poté sentire i passi di Stiles dietro di sé mentre correva a per di fiato, mentre il suono di un fischio si diffondeva nell' aria. Louis ebbe un brivido. Sapeva cosa significava. Era un segnale che usavano loro per avvertirsi.
Si inoltrarono in un "tunnel" pieno di liane, foglie e radici, cupo e buio. Louis, come Stiles, spostò il più velocemente possibile i rami e le foglie dalla faccia, per riuscire a vedere dove stesse andando. -Più veloce, Stiles, più veloce!-
-Se potessi!- disse con rabbia il bruno, mentre tentava di togliersi di dosso delle liane.
Una volta usciti dal "tunnel", i due ragazzi non si fermarono, sapendo di certo di essere seguiti, a causa del rumore di passi dietro di loro. -Dobbiamo raggiungere gli altri nel nascondiglio, lì saremo al sicuro!- gridò Louis a Stiles, mentre saltava un tronco caduto... tronco nella quale Stiles inciampò. -Louis!- gridò il ragazzo, spaventato e con la caviglia dolorante. Il castano si voltò e corse verso il suo amico... però non fece in tempo a raggiungerlo che lo fece qualcun' altro.
Stiles deglutì quando sentì lo scricchiolare del tronco sulla quale era inciampato. Alzò lo sguardo e perse il fiato quando vide l' imponente figura di un uomo con la barba, i capelli scuri, gli occhi color verde scuro e penetranti e il corpo muscoloso e possente guardarlo in una maniera quasi ipnotica e predatrice.
-Oh... Dio...- sussurrò Louis, arretrando di qualche passo.
-Derek... ti prego...- disse Stiles, guardando l' uomo oscuro che lo fissava dall' alto. Quest' ultimo si avvicinò a lui con cautela, facendo sentire perfettamente all' altro il suo ringhio da cacciatore. Stiles strisció all' indietro sul terreno e si voltò, alzandosi con fatica. Prese Louis per la maglietta e ricominciarono a correre. Entrambi tirarono un sospiro di sollievo una volta raggiunto il lago con cascata. Andarono dietro la cascata, in cima a una collinetta di pietra, ed entrarono nella caverna nascosta.
Entrambi sorrisero nel vedere Liam e Niall intorno a un falò. -Allora? Hai trovato da mangiare?- chiese Liam a Louis, guardandolo mentre si riscaldava le mani, nonostante fosse pomeriggio. Nella grotta faceva davvero molto freddo. -No. Ma in compenso, ho trovato Stilinski.- quest' ultimo alzò una mano in segno di saluto. Si sedettero poi insieme agli altri intorno al fuoco e sospirarono. -Sapete... quasi quasi preferivo gli Hunger Games a questa follia.- disse Stiles, lanciando un sassolino nel fuoco -Be', forse sarebbe stato meglio.- concordó con tristezza Niall, passandosi una mano sui capelli biondi.
In effetti, non avevano tutti i torti.
Agli Hunger Games erano tutti cacciatori... lì c' erano i cacciatori e le prede.
Agli Hunger Games si uccideva... ai Sex Games bisognava lottare per tenersi la propria verginità, oppure prendere quella degli altri.
La cosa peggiore?
Il tutto si svolgeva in un enorme foresta e si aveva cinque mesi di tempo.
Cosa si vinceva?
Per i cacciatori, un sottomesso personale.
Per le prede... l' innocenza e la libertà.

******************************
Commentate, grazie! :)

-Kitta <3

Hunting - La cacciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora