Cap 42

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Stiles fece avanti e indietro nella propria stanza e andò ad aprire quando bussarono alla porta.
Ariana e Liam entrarono con velocità e guardarono il loro amico ansiosi. -Abbiamo ricevuto il tuo messaggio. Allora? Qual' è l' emergenza?- chiese Liam, fissandolo negli occhi.
Stiles alzò la mano sinistra e mostrò loro l' anello che aveva all' anulare.
Ariana rimase a bocca aperta e aggrottò le sopracciglia. -E tu ci hai fatti venire fin qui solo per farci vedere un anello?!-
-Non è un anello qualsiasi! È di fidanzamento, Derek mi ha chiesto di sposarlo.- sospirò, allargando le braccia per la frustrazione.
Ariana stava per urlare, prima che Liam le mettesse una mano sulla bocca. -E tu che cosa gli hai risposto?-
-Sì.-
Liam liberò la ragazza dalla propria mano, permettendole di urlare forte e allegra. Abbracciò Stiles con forza e lo costrinse a saltare con lei dalla gioia. -Sei. Peggio. Di. Un. Fottuto. Coniglio!- disse il ragazzo ad ogni salto, facendo scoppiare dal ridere Liam.
-È fantastico! Congratulazioni, Stilinski!- sorrise la rossa, baciandolo su entrambe le guance.
-Che farete, ora?- interruppe la pazzia momentanea di Ariana, Liam. Stiles sorrise imbarazzato e si grattò la nuca. -Non ne abbiamo ancora parlato, ma vorrei che Derek venisse a vivere con me a Beacon Hills. Tra non molto, mio padre andrà in pensione ed io dovrò badare a lui dato che non riesci a regolarizzarsi col cibo grasso.- rise nervoso, ma si fermò appena vide lo sguardo che si erano lanciati i suoi amici.
-Cos' era quello sguardo? Non mi è piaciuto quello sguardo, ditemi subito per che cos' era quello sguardo!- ordinò loro Stiles, sentendo un brutto presentimento.
I due, colti in flagrante e non sapendo che cosa fare, si guardarono a vicenda come per dire "trova te una soluzione!".
Ariana fissò a terra, imbarazzata, e le venne un' idea. Si poggiò a Liam e quasi non scoppiò già a ridere. -Ehi, Liam! Como se chiame questo pavimento de legn'?-
-Parquet.-
-Boh, così, per curiosità!- rise la rossa, piegandosi su sé stessa per le risate. Liam la guardò confuso, prima di capire e ridere anche lui... ma purtroppo non funzionò.
-Smettetela!- gridò Stiles, facendo zittire entrambi. -Che mi state nascondendo, eh?-
-Derek non te l' ha detto?- chiese titubante Ariana per non svelare nulla. -Dirmi cosa?- all' ennesima occhiata dei due, sbuffò pesantemente. -Ragazzi, andiamo, se siete davvero miei amici, gradirei che mi diceste che cosa sta succedendo.- mise le mani sui fianchi e li guardò impaziente.
Liam guardò un po' ovunque, prima di rispondere: -Derek ha ottenuto una borsa di studio per il basket e sta progettando di andare alla Ucla.-
Stiles assottigliò lo sguardo e piego di poco la testa. -Ucla?-
-Università della California, Los Angeles.- sussurrò Ariana, guardandosi le scarpe.
Stiles alzò talmente tanto le sopracciglia che quasi sparirono fra i capelli, prima di muoversi a scatti e iniziare a dare di matto: -Figlio di un lemure con le pulci! Ecco perché mi ha chiesto di sposarlo; vuole portarmi con sé! Oh, ma stavolta mi sente... Gliene dirò quattro e anche cinque se ci riesco!- uscì dalla stanza, permettendo a Liam e Ariana di uscire prima di chiuderla a chiave.
-Ci vediamo a lezione di Letteratura. Raggiungici in classe con Derek, va bene?- lo salutò Ariana, prima che si incamminassero fuori dai dormitori.
Ebbene sì. Da quando i giochi erano finiti, le classi erano state mischiate e adesso i dominatori potevano studiare con i sottomessi e viceversa.

-Derek!- lo chiamò Stiles, quando lo vide in corridoio. Il ragazzo in questione stava per andare nell' aula di Letteratura per la prima lezione, ma si sorprese nel vedere il proprio ragazzo arrabbiato. -Ehi, cosa...?- non finì neanche di parlare che Stiles gli rifilò una sberla talmente forte da fargli fischiare l' orecchio. -Ahio! E questo per che cos' era?!-
-Per essere così stupido! Perché non mi avevi detto dei tuoi progetti, dei tuoi piani per il futuro, eh?! Pensavi che ti avrei seguito senza fare niente? Ti sbagli, Sourwolf. Anche io ho la mia vita e mio padre ha bisogno di me. Perciò, se vuoi andare a Los Angeles, vacci pure! Non ti ferma nessuno, tanto meno io. Io però me ne torno a...- non finì di parlare che Derek gli tappò la bocca e nascose entrambi dentro lo stanzino delle scope lì vicino.
Stiles, sorpreso, tentò di parlare attraverso la sua mano e di divincolarsi dalla sua presa, ma la voce terrorizzata e allo stesso tempo controllata di Derek lo fece fermare: -Stiles, fermo. Ti prego. Non muoverti. Qualunque cosa accada, tu non muoverti e non parlare.- lo supplicò, non muovendo il minimo muscolo. Stiles capì il perché di quel suo atteggiamento solo quando guardò attraverso lo spioncino della porta.
Oh Cristo...

Giunti in classe, Liam e Ariana raggiunsero i propri ragazzi e stettero con i loro amici. -Sul serio non hai mai visto il film di Aladdin, Niall?- chiese scioccato Isaac, guardando il profilo dell' irlandese. -È bellissimo, te lo giuro. Lui è l' eroe che sconfigge Jafar, il cattivo...-
-E 'ca Jafar?- lo interruppe il biondino, facendo scoppiare a ridere tutti.
Niall smise di scherzare solo quando entrò in aula anche Demi, assieme al suo ragazzo, Joe.
L' insegnante, Trevor Sheppard, entrò con un sorriso e salutò tutti. Era giovane, solare, allegro e amava la letteratura. Tanto da volerla insegnare per poter trasmettere il proprio amore per le parole e le lettere.
Louis si sedette nel banco vicino a quello di Harry e si strinsero le mani con entrambi un sorriso sulle labbra.
-Addams, Bieber, Cabello, Clifford, Dallas, Grande, Gomez, Hammings, Hood, Horan, Irwin, Jauregui, Jonas, Lahey, Lovato, Malik, McCall, Payne, Styles, Tomlinson... Dove sono Hale e Stilinski?-
-Fanno tardi, oggi, professore.- rispose Liam, sapendo che di certo, a quest' ora, Stiles aveva già ucciso Derek da un bel po'.
-Va bene. Io, però, comincio lo stesso. Dunque, dalle ultime lezioni, nelle quale avevamo visto I Promessi Sposi...- il discorso che l' insegnante stava per iniziare, venne bruscamente interrotto da un rumore che fece sobbalzare tutti.
All' inizio erano tutti congelati, pregando di aver sentito male, ma poi il rumore si fece risentire.
-Chiudete le finestre e abbassate le serrande. Io blocco la porta.- ordinò il professore, ordine che fu subito eseguito.
-State tutti a terra. Non muovetevi. Se avete i cellulari, messaggiate ma mettete in silenzioso.- disse l' uomo, accucciandosi per terra.
Louis sentì il cuore a mille, le mani tremavano mentre Harry lo stringeva a sé come per proteggerlo.
La Johnson High School si era zittita in due minuti.
Quei rumori erano proprio quello che tutti temevano.
Spari.
Spari di un fucile.

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-Kitta <3

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