"Cuginetta!" Risponde lui dopo qualche squillo.

"Indovina chi domani sarà a Buenos Aires?" Domando tutta conteta.

"Non ci credo, quindi alla fine ti hanno presa al college! Io e Diego ne avevamo parlato ma non pensavo partissi domani!" Mi spiega il ragazzo.

"Invece si, domani sarò proprio lì con te. Non ce la facevo più a Madrid. Starò da te il mese che precede il college sempre se non ti crea disturbo." Gli dico e accenna una risata.

"Lo sai che casa mia é sempre disponibile, soprattutto per la mia cuginetta preferita, non vedo l'ora di abbracciarti." Esclama. Mi rendo conto che mi manca tantissimo, così come mi manca Jor...ma ancora a lui sto pensando? Dovrei smetterla. Mi chiedo solo se Ruggero sappia del carcere e di tutto il bordello che é successo ieri.

"Ehm, Rugg. Mi chiedevo...hai saputo di Jorge?" Mormoro, e per qualche secondo regna il silenzio.

"È normale che lo sia venuto a sapere, Martina. Lui non rispondeva al telefono e preoccupato ho chiamato suo padre che mi ha spiegato il tutto. Mi dispiace tantissimo per lui, non immagino come vada tra voi a questo punto." Sospira e mi sento improvvisamente malinconica.

"Non mi va di parlarne. Tutto ciò a cui voglio pensare per il momento sono il college e Buenos Aires. Adesso devo chiudere, mando un messaggio a Diego e finisco la valigia." Cambio discorso per evitare di piangere per l'ennesima volta.

"D'accordo, a domani Tini." Si congeda per chiudere la chiamata.

Decido così di avvisare anche Diego con un messaggio.

'Partenza confermata. Ci vediamo domani a Buenos Aires, Super amico! :)'    Invio prima di sistemare tutta la roba dentro la valigia.

'Grande Tinita! Aspettati di trovarmi all'aeroporto per un grande abbraccio. ;)' Risponde lui strappandomi un sorriso.

Okay, metà valigia fatta. Avvisare Ruggero e Diego, fatto. Mi manca solo avvisare Peter per poi completare la valigia con gli ultimi occorrenti.

"Mamma io vado." Esclamo ad alta voce dal soggiorno in modo che mi senta.

"E dove?" Urla in risposta dalla cucina.

"Avviso Peter della partenza, torno subito." Rispondo per poi chiudermi la porta alle spalle.

Il fatto che da dove abito io non ci sia molta strada per arrivare da Peter é una cosa del tutto positiva. Sono così presa dal viaggio che mi sono persino scordata di avvisarlo, spero solo che la mia visita inaspettata non sia un problema.

Dopo pochi minuti sono già giunta a casa Lanzani, quando suono al campanello però, quella ad aprire é sua madre.

"Martina? Oddio che piacere vederti!" Le labbra della donna si piegano in un caldo sorriso.

"Lo stesso per me, Laura. Peter é in casa?" Domando gentilmente, sua madre annuisce.

"É in camera sua." Risponde lei facendomi entrare in casa, mi avvio verso la sua camera, aprendo la porta.

"Peter, so che forse non ti aspettavi una mia visita é solo che volevo dirti che-" Non faccio nemmeno in tempo di finire la frase che mi rendo conto della scena spregevole davanti ai miei occhi. Peter é seduto sul letto, intento a limonare con un'altra ragazza. Lacrime di rabbia iniziano a rigare il mio viso. La ragazza al suo fianco é davvero bella, forse troppo in confronto a me, lunghissimi capelli neri, labbra carnose. Si alza dal letto per poi un "Peter, non dirmi che questa é una delle tante ragazze a cui  hai promesso amore eterno, vero? Fai così con tutte, non ti stanchi mai di fare le corna!" esclamare.

"Martina, cosa ci fai, qui?" Peter sembra in totale imbarazzo.

"Sei un bastardo, hai anche il coraggio di cambiare il discorso ed incolpare me!" Gli urlo contro.

"Scommetto che ti ha scopata per poi dirti 'con me starai bene', ha fatto la stessa cosa con tutte le ragazze del corso di matematica, é un morto di figa." Sbuffa la ragazza. Che troia, sa benissimo di essere usata da Peter ma non le importa. Ed io invece? Ero delle sue tante ragazze di passaggio, mi aspettavo che dopo averlo fatto ci fidanzassimo, non che continuasse a divertirsi con le sue troiette. Mi ha usata con l'unico obbiettivo di scoparmi.

"Ero venuta per dirti che domani sarei partita a Buenos Aires, ma a quanto pare non te ne fotte un cazzo. Ma sai, siete tutti degli ipocriti ed opportunisti, sono felice di andarmene." Urlo sbattendo la porta.

Mi avvio verso l'ingresso, noto la madre di Peter guardarmi preoccupata nel vedermi piangere. "Tesoro, ti senti bene?" Chiede gentilmente.

"Mi scusi se ho disturbato, non tornerò più." Tiro su col naso per poi chiudermi la porta alle spalle.

Quel maledetto campeggio.Where stories live. Discover now