Libro 3: 19) Esonero immunitario

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«Chi è il prossimo? Perché nessuno si fa avanti?»

Disse la professoressa con la delicatezza di un lottatore di wrestling alla Royal Rumble... Da quando aveva iniziato l'esonero, era riuscita a bocciare trentacinque studenti. Nemmeno a dire che i candidati non sapessero nulla... Rispondevano abbastanza bene alle domande, ma, alla prima risposta errata, la professoressa entrava in modalità Berserk e tagliava di netto la testa del disgraziato che si trovava di fronte a lei.

«Meglio scappare prima che la sua furia omicida ci colpisca!»

Bisbigliò uno dei miei compagni di corso. Vi ricordate quello che mi spinse a candidarmi come rappresentate? Il ragazzo dai capelli ricci? Proprio lui. Per comodità, da questo momento in avanti, gli daremo un nome simbolico che ricorda vagamente il suo cognome: Pecora.

«A chi manca il voto? C'è qualcuno che ancora non è stato interrogato?»

L'occhio della professoressa cadde sul primo cretino che stava varcando la soglia della porta nel tentativo di fuggire: Leonardo Lupo. Manco fosse l'occhio di Sauron...

«Tu, non sei ancora stato chiamato?»

Mi chiese con la vena della fronte che gli stava per scoppiare. Non volevo affrontare la sua ira quella mattina e dovevo ancora prepararmi per l'interrogazione in base alle domande che aveva fatto ai miei colleghi, quindi non sarei mai potuto andare in quel momento ad affrontare l'esonero. Anche perché non avevo studiato...

«No, professoressa... Ma io...»

Non mi fece nemmeno finire la frase che mi fisso con sguardo assassino, perlustrando la mia anima con il suo Byakugan. Quello che volevo dirle era:

«Ma io sono del turno di questo pomeriggio.»

Ma lei fu veloce di me nello spiazzarmi e nel darmi colpo finale con la sua alabarda spaziale.

«Ed allora che ci fai ancora li? Vieni e siediti subito di fronte a me!»

Urlò a squarciagola, mettendo nel panico tutti i presenti che avevano iniziato a pregare per la mia anima con tanto di rosario tra le mani. Ero spacciato...

«Va bene...»

Dissi con il tono di voce di un condannato a morte del 1600 e pronto per la varcata verso il patibolo, con la corda che attendeva la mia inesorabile fine.

«Era ora!»

Non vi voglio raccontare la scena di come la corda mi abbia strattonato così tanto da rompermi l'osso del collo, facendomi penzolare a pochi centimetri da terra con un sottofondo musicale triste come colonna sonora. Di solito preferisco ascoltare "The sound of silence" quando immagino la mia morte o quando utilizzo metafore su di essa. Lasciando tutto ciò alla pura immaginazione, torniamo nella realtà ed al momento in cui la professoressa si accorse, finalmente, che non sapevo nulla e che la mia scena muta non sarebbe cambiata a seconda delle domande fatte da lei. Mi diede perfino due chance diverse per poter rispondere ma, se non sai nulla, la vedo dura riuscire a cavarsela in situazioni del genere.

«Se non sapevi nulla, perché sei venuto qui a farmi perdere tempo!»

Cornuto e mazziato. Non le bastava l'impiccagione, fece sbranare il mio corpo privo di vita dai suoi cani da caccia. Che fosse parente della casata Bolton di "Game of thrones"?

«Non ti preoccupare... Il prossimo appello è tra due settimane e lì consumeremo la nostra vendetta!»

Disse il piccolo Wolf per consolarmi. Era diventata una questione d'onore adesso. Dovevo studiare come un matto per poter passare quell'esame e per poter dire dinanzi a tutta la classe:

«La strega è morta!»

Con il suo capo in mano ed il corpo grondante di sangue sulla scrivania. Ma, purtroppo, non potevo minimamente immaginare che le cose sarebbe soltanto peggiorate da quel momento in poi. I professori universitari sono avversari temibili e, per mia sfortuna, io avevo due grandi ostacoli per poter finire l'anno in pace e senza alcun problema: immunologia, che serviva per completare l'esame delle sei materie, ed anatomia, altro esame falciatore di povere anime innocenti composto da quattro materie e da quattro professori tremendi. Quindi, per poter continuare la mia "storia infinita" avrei dovuto sconfiggere la strega di Oz ed i quattro cavalieri dell'apocalisse...

«Quanto sono spacciato da 1 a 42?»

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