Libro 1: 22) Turbamento universitario

2.6K 207 108
                                    

«Calma e sangue freddo. Sei forte, sei intelligente e hai il pieno controllo della tua vescica. O quasi...»

Queste erano le parole che mi dicevo per rimanere lucido e per non svenire dentro l'aula magna della facoltà di Ingegneria di Tor Vergata. Cosa ci facevo lì? Domanda più che lecita... Conoscete l'enorme aura di sfiga che mi porto dietro fin dal giorno della mia nascita. Sono nato di venerdì 13 e il mio è stato tutto un programma di sfortuna. Nemmeno Paperino riusciva a superare le disgrazie che avevo io. Non appena sono andato di fronte l'aula Montalcini della facoltà di Medicina per iniziare i test d'ingresso, cosa mi hanno detto? Ovvio... Mi hanno detto che io, e un altro gruppo di coglioni, eravamo stati trasferiti a Ingegneria per fare i test d'ammissione, dato che Medicina era piena zeppa di partecipanti. Quindi corri e scappa per capire prima dove si trovava la facoltà di Ingegneria e poi piangere un po' in bagno come una femminuccia. Sostenuto sempre dai grandi consigli materni e dal suo enorme cuore amorevole.

«Vedi di stare attento a ogni domanda e fai del tuo meglio.», detto con un filo di voce e in maniera così gelida che mi si sono congelate le orecchie. Ma, superato anche questo "ostacolo", eccomi pronto per affrontare quei maledetti test! Andrea mi aveva preparato alla perfezione e mia madre mi fissava dalla porta dell'aula. Forse aveva ammazzato qualche altro genitore per ottenere un posto così "privilegiato" e in bella vista. Ciò non mi aiutò molto, dato che riusciva a trasmettere ansia anche a venti metri di distanza, oltre la parete e la porta. I poteri di mia madre erano davvero incredibili. Persino Freezer si sarebbe cagato sotto dalla paura. Ancora non capisco perché non abbiano santificato me, mio fratello e mio padre per sopportarla. Ma basta parlare di Satana. Torniamo al protagonista della storia!

«Ma sono il più giovane?», mi chiesi guardano coloro che stavano nell'aula. Una miriade di ragazzi e ragazze che, come minimo, avevano una trentina d'anni e avevano delle barbe più lunghe della mia gamba. Ragazze comprese...

«Hanno ancora il coraggio di tentare a entrare a quell'età? Ammirevole...»

Cercai con il mio radar qualche possibile secchione o qualche bella ragazza da cui poter copiare, o solo per ammirare la scollatura. Pensavate che la mia amicizia con Andrea mi avesse cambiato? Suvvia... Sono un uomo. E single per di più! Ero autorizzato a "tastare" il terreno di caccia. Non nel senso letterale del termine, però... Comunque, niente "prede" appetibili in zona.

«'Na vote ié fèste a ppalasciáne...», chi è tarantino avrà capito... Ma era meglio così. La mancanza di distrazioni mi avrebbe permesso di rimanere super concentrato sul compito e non mi avrebbe fatto perdere saliva inutilmente. Però, c'era qualcosa che continuava a preoccuparmi. I ragazzi che avevo accanto a me parlavano da quasi un'ora e si stavano scambiano i contatti. Purtroppo i test di Medicina non si facevano subito. Bisognava aspettare l'orario giusto e che tutti i candidati fossero all'interno della sala per iniziare. Intanto si poteva chiacchierare liberamente. Nel mio origliare, avevo sentito che uno di questi ragazzi stava provando il test da quattro anni. Un altro da due e le ragazze affianco almeno da tre.

"Porca puttana... Non l'avete ancora capito che forse non fa per voi questa strada?", pensai. In effetti avrebbero fatto prima a prendersi una triennale piuttosto che rimanere in "panciolle" per tutto questo tempo. Capisco tentare più volte di entrare, ma almeno fai qualcosa nel mentre che aspetti. Una laurea in Scienze infermieristiche, una in Fisioterapia, una in Scienze motorie, una in Scienze biologiche... No, forse l'ultima è meglio evitarla, dato che non si trova lavoro nemmeno se preghi in aramaico a qualche compagnia di ricerca.

"Problemi loro...", mi dissi. Ed era così. Non dovevo pensare agli altri, ma solo a me. E questo l'avevo capito da solo. Non perché mia madre continuava a mimare dietro l'oblò:

"Guarda il tuo compito e non pensare agli altri.". Sarebbe riuscita a farmela capire anche solo con lo sguardo, quella frase. Le saette che lanciava dagli occhi la facevano sembrare un Pikachu. Persino alcuni professori si chiedevano chi fosse quella signora che guardava torvo il proprio figlio. Ma andiamo all'inizio del test, che è meglio.

«Tieni.», disse un professore che, non scherzo su questo, pareva una mantide religiosa. Scheletrico come la morte, con la testa rasata e con un po' di gobba, sebbene fosse molto alto. Mancava solo che le mani fossero in posizione ed era un insetto perfetto. Pareva Sheldon Cooper.

«Grazie...»

Cercai con tutta la forza che avevo in corpo di non ridere e a di non fare battute sulla sua natura da insetto, pensando a qualcosa di più serio. Per entrare nella giusta concentrazione, dovevo avere in mente qualcosa di serio legato alla medicina. Il finale dell'ottava stagione di Scrubs era l'ideale.

«Bene. Potete iniziare.»

Ecco il via alle danze. Tutti non sprecarono nemmeno un secondo del tempo a loro disposizione e incominciarono a leggere le domande all'interno del foglio. Ora, io sono riuscito a concentrarmi per quel test così importante? Ovviamente no... Ma non perché ho qualche calo di attenzione o qualche deficit mentale. Ma perché la mia mente si era soffermata su qualcosa di sublime. I miei occhi non ammiravano da un paio di mesi quel "qualcosa" e l'avevano "studiato" solo di sfuggita per pochi secondi. O, se vogliamo puntualizzare, su qualcuna. Su qualcuna che stava facendo servizio d'ordine per beccare chi copiava durante il test ed era entrata solo pochi secondi dopo l'inizio della prova.

«Mary?»

.....................................................................................................

Se volete seguire tutti gli aggiornamenti, i retroscena della storia, le cazzate fatte dall'autore ed altro ancora, vi consiglio di seguire la pagina Facebook: Telespalla Wolf.

(Trovate il link cliccando sul tasto "Collegamento esterno" del capitolo)


Uno VS TreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora