Libro 2: 22) Amarezza fallica

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« Peni... Peni a volontà. »

Questo era stato il mio commento alla fine del turno. Tra tutti i reparti dell'ospedale, ero capitato proprio in uno dei peggiori. Non a causa della mole di lavoro, dato che si trattava pur sempre di un ambulatorio, quindi non si faceva molto, ma perché, ogni volta che arrivava un nuovo paziente, si abbassava i pantaloni per mostrarmi il pacco. Così... Senza manco offrirmi un caffè per conoscermi... Almeno così il piccolo Wolf ha avuto l'occasione di farsi tanti amici...

« Avrei perfettamente evitato di fare queste conoscenze. »

Tra l'altro, non erano solo gli uomini a frequentare quel reparto, ma anche le donne. Peccato che avevano un'età media di ottanta anni e che avessero il loro apparato riproduttivo distrutto dalla vecchiaia e con certe rughe da far paura.

« Penso che avrò un bel po' di incubi la notte a causa di ciò. »

Come compagne di tirocinio avevo, invece, tre ragazze e, ovviamente, tutte fidanzate come me: una ragazza di vent'anni con il ragazzo di trentacinque, Julia; una costantemente in ansia per gli esami ed un po' assenteista dal tirocinio, Ludovica; ed una con due genitori primari di medicina, Sara. Mi verrebbe da chiederle come lei sia finita a fare infermieristica con una famiglia del genere.

« Forse ha toppato al test d'ingresso come te. »

Propose il piccolo Wolf e, forse, non aveva tutti i torti, sebbene la ragazza avesse un cervello incredibilmente sviluppato, dato che studiava dalla mattina alla sera. Non era una brutta ragazza, ma era incredibilmente alta e con una coda di capelli così lunga da poterla usare come frusta.

« Diciamo che hai avuto giorni migliori. »

Era stata la risposta di Andrea al mio commento all'inizio del capitolo. Mi vedeva disteso sul suo letto distrutto e con la testa rivolta sul cuscino per la vergogna. Non avevo manco la forza di mettermi a studiare a causa del lavoro di quella mattina ed pensavo solo ad un dolce e meritato riposo.

« Ti va di vederci un film in tranquillità? O qualche anime? Ho sentito che è uscito il film di Psycho Pass, potremmo vederlo sul tuo computer. Così uniamo l'incredibile trama di un film con la grandezza grafica degli anime. O viceversa, in alcuni casi... »

Proposi ironicamente cercando il suo sostegno dopo quella giornata interminabile.

« Non posso. Tra poco ho una live su Periscope ed i miei fan mi stanno aspettando. »

Il mio cervello esplose dopo quella affermazione.

« Dai che ti frega. Tanto quelli che ti seguono sono bambini che vogliono che tu esca un pizzico di seno. »

Ma fu tutto inutile, quella sera la rossa fece la live e stette per ben due ore e mezza a parlare con i suoi fan maniaci. Era incredibile come mi desse fastidio il fatto che preferisse passare la serata con gente sconosciuta e non con il suo perfetto ragazzo. Guai a chi ride leggendo "perfetto". Ma, forse, era solo una mia impressione o una moda passeggera. Tra l'altro mi aveva anche riferito che l'avevano recentemente chiamata per presentare uno stand di videogiochi al prossimo Romics, così da poter portare più fan possibili alla fiera. Stava incominciando a diventare influente sul mondo del gaming online ormai.

« Ed ha passato tutta la sera su Periscope? »

Mi chiese Daniela il giorno dopo. Ci eravamo incontrati per pranzare dopo il turno di tirocinio e per poter continuare a studiare per gli esami in biblioteca, dato che sia infermieristica che ostetricia avevano molti esami in comune il primo anno.

« Si, ma meglio se non ne parliamo. Stamattina manco l'ho vista perché era uscita per andare a comprare delle nuove cuffie da gaming. »

Ormai Andrea usciva di continuo da casa, il che da una parte era un bene, dato che aveva superato la sua paura di oltrepassare la porta di casa. Dall'altro, invece, un po' mi mancavano un paio di aspetti del suo carattere del passato. Prima aveva continuamente bisogno di me per fare ogni cosa, mentre ora era autosufficiente e si trovava a proprio agio anche al di fuori della sua stanza. Parlavo abbastanza spesso con Daniela di Andrea, con lei potevo sfogarmi con tranquillità ed anche lei mi parlava dei suoi problemi con il suo ragazzo. Pensavate che Daniela fosse single, vero? E secondo voi la rossa mi avrebbe mai permesso di passare così tanto tempo con una ragazza tanto carina e single? Ovviamente mi avrebbe strappato il piccolo Wolf a morsi se l'avessi fatto. Comunque si era fidanzata da pochi mesi, giusto una settimana prima del nostro incontro durante le lezioni.

« Come va con Michele? »

Domandai a bruciapelo alla mia compagna di studi. Al contrario di Daniela, il suo ragazzo non mi piaceva per nulla. Era un ragazzo di ventisette anni, disoccupato e senza la minima voglia di incominciare l'università. Abitava ancora con i suoi genitori e spesso la trattava abbastanza male: la faceva aspettare sempre una ventina di minuti per i loro incontri, non le mandava mai messaggi e spesso usciva con i suoi amici piuttosto che con lei. Da quello che mi raccontava Daniela, direi che questo Michele prendesse molto poco in considerazione il suo "fidanzamento" con la mia compagna. Si erano messi insieme per caso e, sempre per caso, avevano continuato a stare fidanzati. Diciamo che, spesso, volli consigliare a Daniela di lasciarlo, ma chi sono io a dire agli altri cosa devono fare durante la loro relazione? Dopotutto sono quello che ha riciclato il regalo di un altro per donarlo alla propria ragazza. Non ero Mr. "fidanzato perfetto", quindi non potevo proprio permettermi a parlare di relazioni con gli altri. Visto? Sono bastate un paio di righe per farmi perdere il titolo...

« Meglio stendere un velo pietoso. Ieri non ci siamo nemmeno sentiti. »

Si era sconfortata subito non appena nominai Michele, per questo cercai di evitare altre domande sul suo ragazzo per quella giornata.

« Che ne dici se stasera andiamo a bere qualcosa a Ciamarra? Sempre se ad Andrea vada bene. »

Mi propose cercando di convincermi con un grande sorriso. Ciamarra era nota agli universitari per il fatto che vendevano pinte di birra e calici di vino a poco prezzo, infatti la maggior parte degli universitari di Tor Vergata si riuniva li per "iniziare la serata".

« Volentieri. Chiedo anche se ci vuole raggiungere. »

Ovviamente Andrea non volle venire, aveva lo streaming su Twitch alle 22, però ci augurò di passare una piacevole serata. In effetti, era quello che speravo anche io. Dopo una mattinata passata a vedere uccelli e dopo un pomeriggio sui libri, una birra fresca avrebbe risanato il mio povero cervello. O lo avrebbe distrutto ulteriormente... Vedremo le sue condizioni a fine serata.

« Ho invitato anche delle mie amiche stasera. A te va bene? »

Mi domandò dopo il primo sorso. Non avevo nulla in contrario e mi sarebbe piaciuto conoscere gente nuova, dato che all'università, ormai, vedevo sempre i soliti zombie. Cinque minuti più tardi, arrivarono le sue amiche. Erano quattro e, con mia grande stupore, conoscevo una di loro: Mary.

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