Capitolo 24

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Una luce accecante si riversó sui suoi occhi e Cerys, dopo giorni di solitudine e buio chiusa in quella cella, era riuscita a vedere un volto familiare, anche se si trattava dell'essere più indegno sulla faccia della terra.

Urial.

La ragazza non riuscì a mantenere le palpebre aperte per troppo tempo, così li richiuse immediatamente mentre Urial la osservava con fare compiaciuto.

L'aveva lasciata chiusa in quel minuscolo sgabuzzino al buio per circa una settimana, dopo tutte le bravate combinate nel suo bordello migliore, e, nonostante il metodo poco ortodosso, era riuscito a piegarla al suo volere, a convincerla che ribellarsi era certamente la scelta peggiore che avesse potuto fare.

La osservó attentamente, gustando i segni della sofferenza di Cerys sparsi su tutto il suo corpo.

Infatti, la ragazza, dopo aver osato sfidare Urial il mattino seguente alla notte in cui egli l'aveva posseduta, aveva continuato a sfidarlo con quelle ribellioni, dunque era stata massacrata da colpi vari.

Urial l'aveva acciuffata per un braccio e gettata contro ogni spigolo presente in quella camera, senza badare alle parti del corpo che venivano colpiti e in che modo. L'aveva gettata a terra senza pietá e strattonata più volte per i capelli fingendo di non udire le sue grida di dolore e supplica.

L'aveva abbandonata nuovamente sul pavimento e, dopo averla fatta sdraiare, si era inginocchiato e l'aveva colpita ripetutamente al volto con pugni e schiaffi, insultandola.

Erano stati pochi minuti ma per Cerys erano sembrate delle eternità che erano destinate ad allungarsi ulteriormente quando Urial l'aveva portata di peso in quel luogo e l'aveva legata per i polsi, abbandonandola lì senza cibo.

Sul suo corpo i segni di quella tortura erano ancora evidenti.

Lividi frastagliati ornavano le sue carni bianche,un rivolo di sangue proveniente dal naso, si era asciugato sporcando la sua pelle quasi fino al seno; a quello si univano diverse ferite sulle labbra e sul sopracciglio destro; i polsi lacerati per via di quelle corde strette.

A vederla non sembrava affatto la stessa Cerys Hamilton che era entrata in quella casa, piuttosto, un orrido fantasma pronto a ogni cosa.

Urial sorrise soddisfatto e alzandole leggermente il volto con due dita, sibiló viscidamente: - Caspita. Questo trattamento ha fatto un lavoro molto più che eccellente.

Cerys strinse gli occhi maggiormente.

Ancora riusciva a sentire la violenza delle mani di quell'uomo e il sapore mettalico del sangue che le aveva invaso la bocca.

- Non parli nemmeno - continuó a provocarla ancora - E quasi sto pensando di non sprecarti più in un bordello. Che ne dici? - chiese Urial falsamente abbassandosi per poterla guardare negli occhi che ella era riuscita ad aprire.

Cerys non rispose, lo guardó tremando come una foglia, ed Urial disse compiaciuto, esprimendo a pieno la sua volontà: - Si... Saresti proprio un viso sprecato lì, nonostante io stesso li gestisca. Chiunque potrebbe toccarti e averti come e quando vuole e ti farebbe diventare una semplice puttanella da quattro soldi. Oppure, considerando il tuo caratterino, potresti crearmi problemi - e inizió a sfiorarle il volto - Potresti cominciare a creare problemi ai miei clienti più fidati, a cercare di fuggire e potresti anche riuscirci. Ma, se dovessi trovarti o fermarti, mi dispiacerebbe doverti uccidere...dopotutto sei così brava e ubbidiente, vero? - e ridendo crudelmente le accarezzó i capelli mentre lei, spaventata e trattenendo le lacrime, provava a scostarsi dal suo tocco invano.

- Non aver paura - disse Urial provando a incoraggiarla - Se tu farai la brava ragazza, io ti lasceró in pace, non ti faró alcun male...mai.

Cerys sembró essere attratta da quelle parole, da quelle proposte che sembravano allontanarla da quella violenza fisica e pericolosa inflittale da Urial poichè si era ribellata.

- Neanch'io vorrei doverti picchiare a sangue ogni volta, ma me lo imponi. Se ti dimostrassi più cortese e disponibile, le cose cambierebbero - e le toccó le labbra con un dito.

- D...do...Dov'è..D..Darren? - ebbe la forza di chiedere Cerys.

- Ben presto sarà lontano. Molto lontano - confessó Urial privandola di ogni speranza e di quell'unica risposta esauriente che le sarebbe stata utile - Come Edison e Julian e tutti quelli che credevi ti avrebbero salvata, mia cara.

Cerys, con la paura nello sguardo, gli rivolse un'occhiata interrogativa, anche se ormai la sua mente, soggiogata dal dolore e da Urial, si stava dirigendo verso i pensieri e le scelte sbagliate.

- Sai perfettamente a cosa mi sto riferendo - continuó a sedurla Urial - Se qualcuno di loro avrebbe voluto salvarti lo avrebbe già fatto non credi? Perlomeno, lo avrebbe fatto Darren se è vero che ti ama più di ogni altra cosa al mondo. Come vedi, peró, non l'ha fatto: tu sei ancora qui con me e ancora una volta con una scelta da fare.

- Cosa? - chiese Cerys deglutendo e vedendo quelle parole come minacce incredibili.

- Ti offro la possibilità di essere solo al mio servizio anzichè a quello di tutti gli uomini che varcheranno la soglia del bordello al quale ti destineró, eventualmente - riveló Urial più sadico che mai, immaginando già la risposta della sua vittima.

- Perchè? - chiese con le lacrime agli occhi Cerys mentre strane idee si formavano nella sua mente confusa e spaventata.

- Perchè sei stata brava a soddisfarmi nonostante tutto - ammise l'uomo per poi aggiungere - e, perchè, sola e abbattuta come sei, al pensiero che tutti i tuoi amici ti hanno abbandonata, saresti solo d'intralcio e prima o poi ne moriresti.

- Non...non sono...sola - singhiozzó Cerys mentre si convinceva che ció che Urial diceva fosse vero.

- No - concordó Urial subdolamente - Non sei sola, ci sono e ci saró io a tenerti compagnia, se accettassi.

Cerys a quel punto, scoppió a piangere chiedendosi perchè Darren non l'avesse salvata e piuttosto l'avesse ingannata, come aveva fatto anche Edison.

Pianse a dirotto convinta che Urial le avesse detto la verità; pianse fin quando se ne fece una ragione e si ritrovó da sola in quella vasca colma di acqua calda e sapone dopo la notizia della sua partenza per Los Angeles insieme ad Urial.

Anni passati ad amare Darren e lui non era stato in grado di riprenderla in tutto quel tempo.

Lui l'aveva dimenticata per non dover andare incontro alla morte.

Lui aveva preferito la vita anzichè sacrificarsi per Cerys.

Il giorno del rapimento lui l'aveva ingannata con quella messa in scena, facendole credere che per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa: ma mentiva.

Furono quelli i pensieri primari della ragazza, pronta a quella nuova vita: Darren aveva rinunciato a lei per non morire.

Forse era stato meglio.

La ragazza pianse per un'ultima volta e preso un bel respiro si immerse completamente nell'acqua.

Buongiorno, vi presento questo capitolo. Sto scrivendo questa piccola parte per avvertirvi che Cajoled sta arrivando alla fine anche se con meno capitoli rispetto a Censored. Probabilmente vi sarete annoiati di questa storia ma, allettata dai consigli di molti, ho intenzione di comporre la terza parte di questa vicenda "SEDUCED" e concludere definitivamente. Vi sembra una buona idea? Si? No? Non lo so, ma ti aspetteró? Ahahahha lasciando da parte le cavolate, mi piacerebbe sapere l'opinione di voi che state seguendo questa storia e sopportate ogni mia richiesta. Detto ció, a presto, vi adoro❤️❤️❤️❤️❤️

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