Capitolo 23

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Darren aprì gli occhi e accanto al suo letto d'ospedale ritrovó Julian ed Allyson, seduti l'uno accanto all'altra e che si tenevano la mano romanticamente.

Emise un gemito non appena avvertì un dolore pulsante al braccio.

Istintivamente spostó lo sguardo su quel punto del corpo e, vedendo le fasciature, ricordó ció che gli era capitato.

Ció che le era capitato.

- Dov'è lei? - chiese immediatamente Darren alzandosi di colpo dal letto come se avesse potuto fare qualcosa ridotto in quelle condizioni.

- Calmati Darren...non dovresti sforzarti - disse Allyson provando a dargli conforto e poggiando le mani su di lui come per trattenerlo da quasiasi volontà.

- Tu non capisci, Allyson...- disse Darren affranto e scuotendo il capo.

- No, Darren. Lei capisce. Sa tutto, le ho raccontato la verità - intervenne Julian lasciandolo di stucco.

- C...Cosa? Co..come? Perchè? - chiese sconvolto il giovane mostrando tutto il suo disappunto.

- Perchè è mia moglie e tutte queste menzogne devono finire - pronunció solennemente Julian mentre Allyson continuava a stringergli la mano per infondergli coraggio, perennemente seduta al suo fianco.

- Io non...Non capisco. Perchè farlo? Lo sai che così non ci aiuterà nessuno a ritrovarla! - esclamó quasi arrabbiato Darren.

Aveva già avuto a che fare con situazioni simili e quando la verità veniva a galla, nessuno era più disposto a fare niente.

- Non é vero - si intromise Allyson - Noi vi aiuteremo. Teniamo tanto a Cerys, per me, soprattutto, è come una sorella. - spiegó sinceramente la ragazza con gli occhi lucidi. In fondo, quella perdita l'aveva colpita parecchio.

- Noi chi? - si interessó Darren ancora all'oscuro di ogni cosa.

- L'intera famiglia Donovan - disse una voce proveniente dalla porta.

Tutti si voltarono e videro Edison appoggiato con una spalla allo stipite della porta e a braccia conserte.

Non sembrava il ragazzo disinvolto e altezzoso che tutti vedevano ogni giorno, piuttosto sembrava una specie di fantasma.

Gli occhi erano rossi e leggermente incavati, segno che non era riuscito a dormire e aveva pianto come non mai; ogni parte del suo corpo sembrava aver perso virilità poiché l'intero suo portamento ricadeva mollemente su se stesso.

Edison Donovan era ridotto come uno straccio già dopo così poco tempo.

- Edison? - chiese confuso Darren voltandosi verso Julian. - Lo hai detto anche a lui? - chiese poi alterandosi immediatamente.

Lui era la persona con cui non avrebbe mai voluto collaborare, quello che gli aveva rubato qualcosa di troppo importante per diventare un suo ipotetico alleato.

- Certo che l'ha fatto - intervenne ancora Edison nella conversazione - Come fare altrimenti? Ti ricordo che Cerys è la mia ragazza.

Egli sottolineó subito quell'ultima frase come per far intendere a Darren che era lui l'intruso in tutta quella faccenda.

Aveva notato che quel ragazzo gironzolava troppo attorno a lei e mai avrebbe potuto immaginare che entrambi fossero legati da una storia così tortuosa e interminabile.

Cerys non aveva mai fatto trapelare nulla, ma non si sarebbe dovuto far ingannare dalle sue parole: ella diceva sempre di star bene, di non conoscerlo...ma quelle erano le solite affermazioni che usava quando non voleva che nessuno la aiutasse.

Edison avrebbe dovuto capirlo prima.

- La tua ragazza...- disse con fare sarcastico Darren, il quale non riusciva ancora ad arrendersi a quella verità, in maniera particolare, dopo ció che era capitato.

- Si, hai capito bene. La mia ragazza, che sarebbe diventata anche mia moglie se tu non ti fossi messo in mezzo- disse Edison con severità provando a ferirlo nell'orgoglio e farlo sentire in colpa, dopotutto lo vedeva come la causa di ogni cosa.

- Non dare a me la colpa! - si difese Darren arrabbiandosi - Non é certo per causa mia se voi avete in amicizia un delinquente che ha un negozio di abiti da sposa! E se avete scelto di andare proprio lì!

- Chiami lui delinquente eppure tu non sei da meno - lo accusó Edison con gli occhi quasi spiritati provando a mantenere un tono pacato mentre si inoltrava nella stanza.

- Basta! - esclamó a tono alto Julian ponendo fine a quell'inutile lite - Non è colpa di nessuno se Cerys è stata rapita. Non potevamo sapere nulla di quello che sarebbe successo, perció è inutile perdere tempo così.

Julian e Darren si scambiarono uno sguardo, poi Darren chiese: - Julian come hanno fatto ad entrare ieri sera?

- A cosa ti puó servire quest'informazione? - chiese Edison deridendolo.

- Tu taci! Non sei stato neppure in grado di proteggere la tua ragazza, come la definisci, e ho dovuto farlo io finendo in un ospedale. - lo aggredì Darren.

Edison fece per rispondere colmo di rabbia e stringendo i pugni, come se fosse pronto a lanciarsi contro di esso, ma ancora una volta venne interrotto da Allyson: - Ma volete smettere per una buona volta di fare gli idioti?! Cerys è lì fuori, da sola e nelle mani di chissà quale pazzo e voi perdete tempo nell'accusarvi. Possibile che non capiate quanto sia delicata questa situazione?

- Voglio sapere come hanno fatto ad entrare quei tizi! - disse Darren insistendo e ignorando le parole di Allyson.

- Non lo sappiamo - rispose Julian - ma sicuramente avranno avuto l'aiuto di Simon, se come dici tu sta dalla parte di Urial.

- Quel fottuto bastardo! - imprecó Darren - Non abbiamo neppure delle telecamere, dei video che ci mostrino qualcosa? - chiese senza perdere mai la speranza.

- Erano tutte spente. - disse Allyson che si era interessata alla faccenda assieme a Julian.

- E al momento del black out, personale e invitati sono usciti senza notare nulla - riferì Edison.

Darren parve riflettere su quelle parole poi concluse: - Non abbiamo nulla che ci possa dire dove si trovi adesso Cerys...

- Darren troveremo qualcosa - lo rassicuró Julian.

- E cosa? Non sappiamo neppure da dove cominciare - ribattè Darren ormai senza un briciolo di fiducia neppure nei riguardi del suo migliore amico.

- Non avremo neppure aiuto da giornalisti o altro - disse Edison sconfortato - È come se tutto fosse sotto il controllo di quel tizio, Urial. Neppure mio nonno è riuscito a convincere giornali locali a far sapere la notizia.

- Ha più agganci di quanto pensassimo - riflettè Julian guardando Darren.

Quest'ultimo rimase in silenzio per qualche istante, poi disse: - Voglio qui  in poco tempo tutte le conoscenze che mi possono essere utili. Tu sai cosa e come fare Julian, confido in te. Urial non andrà tanto lontano perchè noi lo fermeremo prima.

- Come faremo? - chiese Edison intromettendosi.

- Non lo so, ma ben presto lo scopriremo. Cerys tornerá, puoi starne certo - disse Darren guardando fuori dalla finestra.

Aveva affrotato tanti pericoli e quello non era certamente da meno: Urial aveva Cerys in pugno ed era scomparso come un fantasma.

Era potente e famigerato per le sue malefatte, ma aveva bisogno di più informazioni su di lui oltre che di tutto l'aiuto necessario.

Non si trattava di un semplice uomo, come Oliver e Ryan, da poter spaventare con qualche minaccia o arma.

Urial era molto di più, forse troppo perfino per Darren Murs.

Quella volta stava davvero per sfidare la sorte, ma per Cerys avrebbe fatto anche di peggio. Era proprio lei che gli dava la forza necessaria per poter continuare con quel folle piano.

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