Capitolo 3

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- Ragazzi non chiacchierate troppo, mi fa male la testa con tutti i vostri discorsi - disse sarcasticamente Julian mentre guidava riferendosi a Darren e Cerys seduti sui sedili posteriori dell'auto.

Erano partiti da circa 10 minuti e, oltre le parole di Allyson e Julian, nè Darren nè Cerys avevano parlato.

Tra di loro c'era la stessa tensione che avevano già avvertito con il loro precedente impatto.

- Non ho molta voglia di parlare - disse Cerys continuando a guardare fuori dal finestrino.

- Non dirmi che ti vergogni - scherzó Allyson.

- Di chi dovrei vergognarmi? - chiese Cerys scordandosi che Allyson non conosceva il suo segreto - Julian e Darren sono...

E venne fortunatamente interrotta da Darren che, strabuzzando gli occhi per la paura che potesse rivelare qualcosa, la colpì con il ginocchio.

- Sono cosa? - chiese Allyson curiosa mentre si voltava.

- Sono...sono molto socievoli e mi sembrano anche simpatici - rispose prontamente Cerys riprendendosi dal suo lapsus temporaneo.

- Perspicace tua cugina- abbozzó Julian sorridendo ad Allyson per salvare ulteriormente quella conversazione.

- Ha imparato bene dalla famiglia Donovan - scherzó Allyson poi esclamó, indicando il negozio davanti al quale si erano appena fermati - Ragazzi, eccoci arrivati, forza, dobbiamo sbrigarci - e scese dall'auto seguita da Julian.

- La prossima volta collega il cervello alla bocca - la richiamó con disprezzo Darren mentre usciva dall'auto.

- Stronzo - disse fra sè e sè la ragazza.

Odiava essere trattata in quel modo e Darren lo faceva di proposito, sapeva che l'avrebbe fatta infuriare a morte.

Il suo unico scopo sarebbe stato quello di umiliarla e maltrattarla, ad ogni modo.

Voleva farla spaventare e farla pentire di essere andata via, dopotutto Darren era stato davvero innamorato di lei e quando quest'ultima aveva deciso di lasciarlo, era impazzito.

Cerys non poteva saperlo, non poteva sapere quanto Darren l'avesse pianta in lontananza; non poteva sapere quanto lui l'avesse amata giorno dopo giorno; non poteva sapere quanto continuasse ad amarla anche se la faceva soffrire.

Cerys decise comunque di non dare troppa importanza ai suoi gesti e così entró insieme a loro in quel negozio di abiti da sposa.

Inizialmente non capì perchè si trovassero in quel posto, ma poi tutto le tornó in mente.

Appena furono dentro, delle commesse li accolsero e una di loro disse entusiasta rivolgendosi chiaramente ad Allyson: - Signorina Donovan, buongiorno, la stavamo aspettando.

- Buongiorno, lo so siamo un pó ritardo... - rispose frettolosamente Allyson mentre le porgeva il proprio cappotto.

- Non si preoccupi, noi non abbiamo fretta - rispose un'altra commessa con un sorriso radioso - Ma prego, seguitemi - e li scortó verso un altro salone, colmo di vestiti da sposa.

Tutto era lussuoso e raffinato, Cerys non era mai entrata in un posto similmente curato e affascinante sotto un certo punto di vista e, nonostante tutto sembrasse innocuo, la ragazza non potè fare a meno di credere che quella fosse un'idea di Darren, il quale aveva intenzione di punirla ulteriormente in qualche strano modo.

Ben presto furono affiancati alla nonna Gracie e Marianne, già arrivate in negozio e anche loro entusiaste almeno quanto la futura sposa.

- Finalmente siete venuti - disse Marianne accogliendoli - temevo non arrivaste più.

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