Capitolo 4

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Darren e Cerys provarono innumerevoli vestiti, così tanti che li tennero impegnati per molto tempo, addirittura troppo tempo, non solo per via del loro poco entusiasmo ma anche per Allyson, la quale cambiava continuamente idea.

Tutti erano così presi da quelle prove d'abito che non si accorsero della "scomparsa" di una commessa, o, per meglio dire, della commessa che aveva accolto Darren e Cerys.

Ella non era un volto conosciuto, per nessuno dei due: l'atteggiamento sofisticato nonostante il lavoro umile ma dignitoso, la presentazione del suo corpo e il viso, entrambi ben curati, e la sua postura elegante e delicata non corrispondevano a nessuna delle loro presenti o passate conoscenze.

Ma si sa che non bisogna mai giudicare nessuno dalle apparenze.

Infatti, quella ragazza non era altri che Leah Clanvowe, l'ex-ragazza di Darren, che era stata lasciata da quest'ultimo alla festa nella quale egli aveva conosciuto Cerys.

Leah non aveva mai occupato un posto rilevante nella loro storia d'amore, ma soprattutto nella vita di Darren, ovvero ció che le interessava di più.

Non aveva mai accettato l'allontanamento del giovane per via di una comune adolescente sbandata, che si era ritrovata per caso alla festa di un ragazzo tanto potente come Darren.

Leah era stata sempre una ragazza perfetta in tutti i sensi: era ricca, acculturata, piena di conoscenze importanti; insomma, la candidata perfetta come fidanzata di Darren Murs, eppure lui non l'aveva accettata.

Da quel rifiuto, così, era nata l'ossessione di Leah di vendicarsi e distruggere Darren.

Nessun ragazzo l'aveva mai rifiutata e sapere che proprio lui lo avesse fatto, l'aveva mandata in crisi facendole bramare solo vendetta.

Dunque aveva iniziato a tenerlo d'occhio, studiare attentamente ogni sua mossa e, specialmente, conoscere meglio la sua ragazza.

Per tutto quel tempo lei era stata una spettatrice silenziosa delle loro vicende senza parteggiare per nessuno.

Si era limitata ad osservarli e, a volte, a godere delle sconfitte di Darren in merito a tutto ció che lo aveva coinvolto.

Il suo odio e desiderio di vendetta si erano placati quando egli aveva perso per sempre quella giovane, ma vedendolo di nuovo insieme a lei tutti quei sentimenti tossici erano ritornati facendole avvelenare di nuovo l'intero suo essere.

Quella volta, peró, non era stata colta di sorpresa: era preparata a quell'evenienza e aveva in mente un modo per poterli allontanare definitivamente.

Fu quella la ragione che la spinse ad allontanarsi e a comporre quel numero di telefono.

Pochi squilli e finalmente una voce calda e profonda rispose dall'altro lato: - Pronto?

- Sono io, Leah - disse la giovane facendosi riconoscere mentre si guardava attorno per non essere vista da occhi indiscreti.

- Cosa succede? Lo sai che a quest'ora non voglio essere disturbato - tuonó il giovane dall'altro lato sbuffando.

- Vieni al negozio, non te ne pentirai - disse la ragazza senza rivelare alcunchè viste le circostanze.

Dall'altro lato si udì ancora quel ragazzo sbuffare, dopodichè la sua voce possente dire: - Spero per te che ne valga la pena, o considerati fuori. - e senza nemmeno un saluto riattaccó.

Leah abbassó la cornetta e tiró un sospiro di sollievo: la sua fatica stava per essere ricompensata.

Raggiunse nuovamente le colleghe e i clienti, che stavano discutendo fra loro sulla scelta degli abiti.

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