Capitolo 18

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Darren fumó l'ultima sigaretta del suo pacchetto da venti e guardó l'orologio.

Le 02:28.

Erano passate tre ore circa dalla notizia che aveva stravolto ogni suo piano: Cerys aveva deciso di sposare Edison.

Strinse il pacchetto vuoto di sigarette in mano cercando di non urlare; il cellulare aveva smesso di trillare per le insistenti chiamate di Leah e probabilmente anche di Julian.

Darren era scappato da quella situazione.

Era scappato come aveva fatto Cerys quella notte in macchina con una scusa e tanto tempo fa.

Ancora sentiva la rabbia dentro che lo faceva fremere: non riusciva a credere a tutto ció che era successo.

Migliaia di pensieri omicidi e violenti attraversavano la sua mente e sarebbe stato capace di qualsiasi cosa se l'arrivo di Julian non lo avesse distratto.

- Cosa ci fai qui? - chiese Darren secco mentre finiva la sua sigaretta e senza neppure voltarsi per guardarlo.

- C'avrei giurato sulla tua presenza in questa terrazza - lo ignoró il ragazzo sedendosi accanto a lui e bevendo dalla bottiglia di birra semivuota, che Darren non aveva finito di bere.

- Julian, che cosa vuoi? - continuó ad insistere Darren sospirando con fare nervoso.

- Dirti che così facendo rovinerai ogni cosa...ci scopriranno, ti scopriranno e la scopriranno - lo avvertì Julian ragionevolmente.

- Pff - disse Darren ridendo sarcasticamente - Chi vuoi che faccia caso al mio comportamento? Non avranno nemmeno notato la mia assenza. - concluse facendo spallucce e sentendosi ancora una volta come impotente.

Cosa poteva contare lui in quella situazione?

Non era il protagonista, nè il fautore.

- Ma hanno notato altro... E se non lo hanno fatto tutti, i diretti interessati sicuramente sì - lo informó ancora Julian senza perdere di vista il suo obiettivo.

- Che si fottano, sia Simon e sia Cerys con il suo amato Edison. Non me ne frega un cazzo se hanno capito qualcosa - rispose duramente Darren spegnendo la sigaretta ormai consumata.

- A te no, ma a me sì! Non puoi buttare tutto al vento così, non dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto. Ti ricordo che per lei sei rientrato nel giro e hai ingaggiato una "guardia del corpo" - cercó di farlo ragionare Julian con tono quasi esasperato.

- Benissimo. Questo vuol dire che il mio compito è finito. Simon la proteggerá e io avró tutti i comfort che mi sono mancati e Leah da poter sbattere quando, dove e come voglio!- disse fieramente e senza pensarci troppo Darren mostrando un sorriso quasi isterico.

- Non puoi pensarlo davvero...- disse l'amico incredulo scuotendo la testa fra sé e sé.

- Non posso pensarlo, ma posso farlo - disse Darren impossessato dalle emozioni più turbolente e irrequiete - Anzi, ora chiameró Leah e mi sfogheró per tutte le volte in cui sono rimasto da solo a piangere per una puttana come Cerys, che mi ha lasciato per vivere la sua nuova vita con un damerino che puó a malapena allacciarmi le scarpe - disse poi tutto d'un fiato mentre gli occhi cominciavano a pizzicare per le lacrime.

- Se farai così la perderai del tutto - riveló Julian provando a mostrarsi comprensivo.

- L'avevo già persa ma non me ne ero accorto - spiegó Darren - Ho provato a capire cosa le sia capitato quando si è ritrovata da sola con una nuova identità, cosa abbia fatto, dove sia andata, chi ha conosciuto...ma come sempre le mie buone intenzioni sono andate a farsi strafottere. - concluse stringendo i pugni.

- Avresti dovuto aprire il tuo cuore fin da quando l'hai vista la prima volta qui, anzichè fare la scenata dello stronzo vendicativo - lo richiamó Julian quasi accusandolo.

- Beh, scusami tanto se il mio carattere bipolare mi ha portato ad odiare e amare Cerys allo stesso tempo. Scusami se vedendola ho pensato solo a tutto il male che ho provato quando aprendo la porta della sua camera non l'ho più vista. Scusami se l'ho amata così tanto da doverla odiare per evitare che ritornasse ad essere ció che aveva voluto dimenticare! - disse in tono sarcastico e ferito Darren quasi urlando.

Non riusciva più a trattenersi.

- Darren hai ancora la possibilità di riprendertela - cambió argomento Julian posandogli una mano sulla spalla - Và da lei, in camera sua, e parlale, dille ogni cosa. Edison non c'è e lei dovrà per forza ascoltarti. - gli consiglió poi.

- No! - si impose Darren alzandosi - Io non la voglio più vedere. Non le parleró e la lasceró in pace...che risolva i suoi problemi con Oliver e Urial da sola, in fondo, a me quei due non hanno fatto nulla perció la cosa non mi riguarda.

- Sembri un bambino - gli fece notare Julian.

- Non ha importanza. Ció che conta è che il tuo matrimonio arrivi presto così io saró libero di tornarmene a casa e dimenticarla definitivamente. - disse il giovane avvicinandosi alla porta per andare via da Leah - Non ha importanza quanto ci metteró e cosa dovró fare, mi faró tutte le ragazze della città se è necessario, ma io quella me la scordo. Parola di Darren Murs. - e cominció a scendere i gradini noncurante delle parole dell'amico.

- Darren stai facendo uno sbaglio. Un enorme sbaglio. Torna e parliamone ti aiuteró io - propose il giovane mentre provava a raggiungerlo.

- Ho preso la mia decisione ormai: da questo momento Cerys Hamilton non farà più parte della mia vita, che se la cavi da sola - concluse Darren arrivando al penultimo piano ed entrando nell'ascensore appena arrivato.

- Darren ripensaci. Te lo chiedo da amico - lo imploró Julian capendo che comunque egli aveva fatto la sua scelta.

- Scusa Julian, ma Leah mi aspetta - e gli fece un occhiolino mentre le porte dell'ascensore si chiudevano.

Era determinato ad andare fino in fondo, doveva scordarsi di lei a tutti i costi.

Aveva mandato un messaggio a Leah e si stava dirigendo verso casa sua.

Cerys sarebbe uscita dalla sua mente prima o poi e per fare in modo che i tempi si velocizzassero avrebbe approfittato della presenza di Leah.

Cerys non aveva la più pallida idea di cosa le sarebbe potuto accadere senza Darren che la proteggesse o informasse, era troppo impegnata con Edison per ricordarsi di qualsiasi problema.

Certamente avrebbe fatto meglio a non sottovalutare la situazione.

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