Capitolo 9

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L'accordo con Darren era stato sancito, tutto sembrava procedere normalmente ma Cerys si sentiva tutt'altro che tranquilla.

Infatti, il giovane si era mostrato troppo distante da lei, non l'aveva nemmeno più visto e spesso egli mancava ai pasti organizzati in casa Donovan per tenere tutti riuniti.

Julian non le aveva saputo dire nulla su di lui, era rimasto sul vago ma lei era certa che non le avesse raccontato la verità.

Tuttavia, non poteva insistere e costringerlo a parlare: Allyson era quasi sempre nei paraggi e, soprattutto, li teneva occupati costantemente con i preparativi di quella cerimonia, la quale risultava essere più importate perfino delle nozze del principe William e Kate.

In più, Edison, poichè lontano da tutte quelle vicende familiari e soprattutto da lei, la chiamava al telefono ogni volta che gli era possibile e quasi la opprimeva con le sue premure e le sue attenzioni, più forti proprio per via di quella distanza.

Anche quella mattina, dopo una settimana dalla discussione con Darren, Cerys avvertì quella forma di oppressione che non la faceva respirare e che le richiamó alla mente ricordi che credeva di aver perduto per sempre.

Le era venuto spontaneo paragonare la sua relazione con Edison a quella con Darren e, ovviamente aveva riscontrato delle differenze.

Edison era asfissiante: ogni volta che partiva non la lasciava respirare, le scriveva e la chiamava ogni volta che aveva un minuto libero, come se avesse paura di chissà che cosa.

Darren era stato tutta un'altra storia invece.

Cerys ricordava ancora quando lui partiva per quei suoi viaggi d'affari e la lasciava con Charlotte.

Lui non era mai stato iperprottetivo, né si mostrava estremamente preoccupato, la chiamava ogni sera solo per sapere come stesse e se avesse combinato qualche guaio, insomma, rimaneva distaccato nel massimo limite consentito; al ritorno, poi, si mostrava in tutta la sua dolcezza, le portava sempre regali e passava l'intera notte con lei a viziarla di ogni piacere.

Darren.

Era stato il suo vero e grande amore; la rivoluzione dopo un oceano di inconvenienti.

Quasi a farlo di proposito, i suoi pensieri su Darren, vennero interrotti proprio da questi che bussó alla sua porta chiamandola per nome.

Cerys in realtà non sapeva che fosse proprio lui a disturbarla all'ora di pranzo, non era riuscita a distinguere la voce perplessa com'era, così con fare seccato e rozzo aprì la porta.

Non appena lo fece si ritrovó per la trecentesima volta di fronte a quel volto angelico e diabolico allo stesso tempo, che la faceva sussultare per chissà quali emozioni contorte e inspiegabili.

Darren le sorrise a malapena e maliziosamente, chiedendo con fare innocente: - Posso entrare?

Cerys non rispose, semplicemente aprí di più la porta e gli diede le spalle per inoltrarsi nuovamente nella sua camera.

Il ragazzo la seguì a ruota e, deciso a non perderla di vista neanche per un istante, la raggiunse in men che non si dica.

La "abbracció" da dietro lasciando cadere mollemente le braccia di fronte al suo seno e avvicinandosi con il volto al suo orecchio destro per dirle: - É così che si saluta un ospite?

- Non sei mio ospite - si ribelló la giovane - e questi tuoi modi di fare che prevedono, subdolamente, un contatto con il mio corpo, sono poco graditi - e liberandosi delle sue braccia lo sfidó voltandosi di scatto e riuscendo a guardarlo negli occhi.

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