Capitolo 48

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Sono passati diversi giorni da quell'annuncio e d'allora la situazione in casa è sempre più tesa.
I nostri genitori sospettano altamente che sia successo qualcosa e non c'è cena in cui non fanno domande.
Sean è un fascio di nervi unico e non appena Lara entra in casa, lui se ne va.
James a fatica mette piede nel nostro vialetto per paura di incontrarla e io, beh io vivo quotidianamente in mezzo a tutto questo fottuto casino.

"Non ne posso più Jodie, dico davvero... La mia pazienza sta per esaurirsi"
Giro gli ultimi spaghetti sulla forchetta e guardo Sean negli occhi. "Non c'è altre soluzioni, o te ne vai e con andartene intendo cambiare città se non addirittura stato o altrimenti ti comporti da uomo e affronti la situazione... Scegli"
"Non posso andarmene, in fin dei conti se veramente quel bambino c'è, è anche mio" sventola una mano in aria chiamando il cameriere. "Due caffè... Un americano e un espresso"
"E nel caso non ci fosse o peggio ancora, non fosse tuo... Cosa farai?"
"Sii meno tragica diamine, come puoi pensare che non sia mio?"
"Conosciamo Lara e sappiamo benissimo che è disposta a qualunque cosa pur di tenerti"
"Ok, forse non hai tutti i torti, ma penso proprio che stavolta ti sbagli dato che non c'è stato nessun altro ragazzo nella sua vita oltre a me negli ultimi mesi"
Alzo le mani in segno di resa. "Sai come si dice? Uomo avvisato, mezzo salvato..." sollevo entrambe le sopracciglia incrociando le braccia al petto. "E tu caro Sean, sei stato avvisato già troppe volte, credo che sia giunto il momento di agire dato che tutta questa situazione sta degenerando giorno dopo giorno"
"Invece sai io cosa credo Jodie? Che ognuna debba pensare alla propria di storia dato che..." indica con l'indice dall'altra parte del marciapiede. "Nemmeno James a quanto pare è molto sincero con te"
"Come? Cosa c'entra James in questo momento?"
"Girati e guarda con i tuoi stessi occhi"

Un colpo al cuore.
James appoggiato alla portiera della macchina con in mano una sigaretta e Richard al suo fianco mentre parlano fittamente tra di loro indicando il pub di fronte.

"Cosa ti aveva detto? Che aveva chiuso con il passato, vero?"
Chiudo per un attimo gli occhi e sospiro profondamente prima di rispondere. "Evidentemente non è così... O magari non so, si sono trovati per caso"
"Jodie... Conosco James e l'ultima cosa al mondo che farebbe è fermarsi a parlare con lui..." allunga una mano sopra la mia. "Vado a vedere che fine hanno fatto i nostri caffè e pago il conto, nel frattempo tu non muoverti da qui ed evita di fare qualunque stupidata tu abbia in mente, d'accordo?"
Annuisco e mentre lui si alza dalla sedia, io non faccio il minimo sforzo di spostare lo sguardo lontano da James.
"Jodie... Sei tu?"
Corrugo la fronte.
"Ciao... Ti ricordi di me? Ci siamo conosciu..."
Sorrido. "Denise... Anche tu da queste parti?"
"Si" sistema i due libri sotto al braccio. "La lezione è finita poco fa e stavo tornando al mio appartamento"
"Ti va di bere qualcosa insieme?"
Solleva leggermente le spalle. "Magari una sera di queste, adesso devo assolutamente correre a casa, mangiare qualcosa al volo e tornare al college"
"D'accordo..." mi alzo in piedi vedendo Sean uscire dal ristorante. "Allora buon rientro al college"
Sorride e dopo esserci salutate, imbocca una traversa di Oxford Street mischiandosi in mezzo alla calca di persone.
"Chi era?"
"Una ragazza che ho conosciuto in aereo"
"Sembrava carina..."
"Non ci provare Sean... Non è il caso"
Alza una mano ridendo. "Ho solamente detto la opinione, tutto qui... La mia vita è già abbastanza incasinata senza cercarmi altri guai" guarda dall'altra parte della strada. "James?"
"Deduco che se ne sia andato"
Annuisce. "Andiamo anche noi?"
"I caffè?"
"Non erano ancora pronti... Ho detto di essere di fretta e che non avevo tempo..." infila le mani in tasca dei jeans. "Andiamo, lo berremmo da un'altra parte"

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Promise ~Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt