Capitolo 38

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"Lexi sarà qui a momenti"
Sospiro in silenzio mentre lentamente mi lascio cadere sul divanetto in pelle beige della hall dell'albergo.
"Posso sentire la tua tensione fin qui, cosa c'è che non va?"
"Questo genere d'incontri mi agitano"
"Non c'è niente per cui tu ti debba agitare Jodie... Tu e Lexi avete parecchie cose in comune perciò, fai un paio di sospiri e credimi quando ti dico che le piacerai" mi da un bacio sulle labbra prima di avvicinarle al mio orecchio. "Questa mattina ho dimenticato di dirti una cosa... La scorsa notte è stata la notte più bella della mia vita"

Sorrido timidamente ripensando a tutto quanto.
La sua dolcezza.
Le sue carezze che man mano andavano a tranquillizzarmi.
La sua promessa mantenuta di rendere questa volta migliore della prima.
I suoi occhi che brillavano dentro i miei non appena i nostri corpi da due si sono fusi in uno solo.
Le frasi sussurrate all'orecchio.
E molto altro ancora... Molte altre cose che hanno reso la scorsa notte la migliore di sempre.

"Pianeta terra chiama Jodie Rose May"
"Cosa? Come?"
"Jodie... Lei è Lexi, mia sorella"

È bellissima, è esattamente come nella fotografia, con la sola differenza che il mogano scuro che tanto risaltava in quello scatto, ora si è trasformato in un castano ramato.

"È un piacere conoscerti, James mi ha parlato di te"
Accenno un sorriso e con la coda dell'occhio vedo le guance del moro tingersi di rosso.
"Purtroppo Fred non è potuto venire... Sta dando l'ultimo esame di anatomia proprio in questo momento" solleva leggermente le spalle. "Temo che le presentazioni ufficiali le rimandiamo in un secondo momento"
"È un bravo ragazzo?"
Sorride. "Molto James, non temere"
"Bene, ne sono contento... Andiamo a sederci?"
Annuiamo.
"Te lo chiedo per favore... Smettila di essere così inutilmente tesa Jodie, è una semplice e banale colazione in compagnia di mia sorella, tutto qui" quasi sussurra vicino al mio orecchio mentre cerchiamo un tavolo libero nel salone.
"Giù là in fondo vicino alla vetrata potrebbe andar bene?" sorride Lexi.
"Andate voi due, vi raggiungo subito" guarda lo schermo del telefono illuminato.
"James?"
"Arrivo Jodie, va con Lexi"
Corrugo la fronte confusa mentre lui si allontana con il telefono attaccato all'orecchio.
"Ragazzi... Esseri estremamene complicati da capire"
Rido lievemente spostando lo sedia dal tavolo. "Soprattutto se il ragazzo in questione è James"
"Non posso di certo darti torto" sorride passando una mano tra i capelli. "E tanto che state insieme?"
Prendo un paio di fette biscottate dal cestino in vimini. "Qualche mese"
"Si comporta bene?"
Annuisco.
"Bene, credo che dall'ultima volta che l'ho visto, ha fatto dei passi avanti enormi" guarda fuori dalla vetrata. "Sta tornando ad essere il James che tutti quanti in famiglia adoravano... Quello che alla mattina appena si alzava, abbracciava tutti quanti, quello che era lì non appena avevi bisogno, quello che sarebbe andando in capo al mondo pur di vedermi sorridere e quello che, ancora non frequentava Richard e quella maledetta compagnia" sospira profondamente prima di tornare a guardami dritta negli occhi. "Dimmi la verità Jodie... Da uno a dieci, quant'è immischiato ancora con loro?"
"Credo tra il sette e mezzo e l'otto"
"Praticamente fanno ancora parte della sua vita"
"Della vita di chi?"
Appoggio una mano al petto. "Diamine James"
"Di chi stavate parlando?"
"Oh nessuno in particolare" scrolla le spalle Lexi. "Tu piuttosto... Tutto bene fuori?"
"Perché, pensi il contrario?"
"Chi era al telefono?"
Chiude entrambe le mani a pugno sul tavolo. "Credo che non siano cose che ti riguardano Jodie" striscia la sedia indietro. "Ho bisogno di fare due passi, caffè per tutti, va bene?"
"No, per la realtà preferirei un cappuccino"
"Io un tea caldo al limone, grazie" piega la testa d'un lato Lexi. "Cosa c'è che non va?"
"Quindi caffè per me, cappuccino per te e tea al limone per te" cambia argomento mentre lo schermo del suo telefono s'illumina ancora. "Torno subito" sbotta infilandolo in tasca dei jeans prima di andarsene.
"Ti prego... Dimmi il tuo segreto per riuscire a sopportare uno come mio fratello"
Scuoto leggermente la testa. "Nessun segreto, credo che sia l'amore"
"Sei innamorata, vero?"

Cala il silenzio.

"Penso proprio di si, non è facile stare al fianco di James e tu, ce la stai facendo alla grande" appoggia la mano sopra la mia. "E solamente una persona innamorata è in grado di sopportare tutto ciò"

Lo guardo al bancone del bar con il telefono tra le mani e un sorriso quasi involontario compare sulle mie labbra.
Forse è vero, mi sto innamorando di lui... Mi sto innamorando dell'unico ragazzo dalla quale sarei dovuta stare alla larga.

"Cappuccino e tea, altro?"
"Si può sapere per quale diamine di motivo sei diventato così scorbutico?"
"Ti sbagli Lexi"
"Faccio parte delle persone che ti conoscono meglio di chiunque altro sulla faccia della terra... Puoi mentire a tutti ma non a me, non a noi"
Appoggia di nuovo il telefono sul tavolo. "Era la mamma, va bene?"
"Dubito dando che... Punto uno, la mamma a quest'ora dorme siccome a Londra è notte fonda e, punto due, se veramente fosse la mamma, non saresti andando fino a fuori per parlare con lei" unisce entrambe le mani insieme. "Sputa il rospo James"
"Non hai nient'altro da fare anziché star qui a riempirmi di domande?"
Alza le mani in segno di resa strisciando la sedia all'indietro. "Me ne torno da dove sono venuta, nessun problema" prende la borsa da terra. "Jodie... È stato veramente un piacere conoscerti e prima del vostro rientro a Londra, mi piacerebbe passare del tempo con te... Per quanto riguarda te James, beh vedi di cambiare carattere al più presto, altrimenti anche la persona più buona del mondo con uno come te perderebbe la pazienza e se ne andrebbe"
"No aspetta" si alza in piedi di scatto. "Non andartene, delle volte esagero, me ne rendo conto"
"Buona fortuna Jodie, per qualsiasi cosa, sai dove trovarmi"
"No aspetta. Aspet... Maledizione" picchia un pugno sul tavolo. "Lexi aspetta, non andartene. Lexi"
"Va da lei, muoviti"

La peggior colazione di tutti i tempi.
Tensione, rabbia, rimorsi del passato e frustrazioni hanno dato il via a ciò che molto probabilmente non si risolverà davanti ad una semplice tazza di caffè.

"Cosa diam..."
Abbasso lo sguardo sullo schermo del telefono di James.

Sophia.

Il mio cuore sta per esplodere in petto per la rabbia mista a... Gelosia?

"Jodie"
Alzo lo sguardo perso verso James per poi riabbassarlo sul messaggio.

"Un giorno verrà a sapere ciò che lei è per te... Una squallida e inutile scommessa"

"Cosa diamine ci fai con il mio telefono in mano?"
"J-james"
Corruga la fronte. "J-jodie? Cos'è quella faccia?"
Mi lascio cadere a peso morto sulla sedia.
"Parla, per favore dì qualcosa"
Allungo il telefono verso di lui.
"Qualunque cosa sia, la risolv... Merda"
"Dimmi che è uno scherzo, dimmi che non è vero, ti prego, dimmi che niente di quello che c'è scritto lì è la verità"
"Jodie"
"Per favore James" le lacrime cominciano a rigarmi le guance.
"Jodie"
"James, per favore"

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BUON SAN VALENTINO A TUTTI ♥♥♥

Sono tornata ♥

Parigi è qualcosa di *___* e grazie a lei ho avuto l'ispirazione per scrivere una nuova storia... Se va tutto bene penso che non appena avrò un attimo di tempo metterò giù qualche idea e se ne esce qualcosa di buono, penso proprio di pubblicarla :)

Grazie mille per il vostro costante supporto, dico davvero ♥

Vi adoro ♥

Promise ~Onde histórias criam vida. Descubra agora