Capitolo sedici

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{Il ragazzo in foto è come James. James ha solo qualche tatuaggio in più}

Jodie Rose May.
Brighton, Inghilterra.

"... sai, ogni fine settimana venivo qui a Brighton, insieme a lei" indica, sul braccio sinistro, il tatuaggio con un'ancora nera, una corda stretta intorno e il nome Lexie scritto sotto in rosso. "Poi lei se n'è andata ed io, ho smesso di venirci"
"Era... molto importante?"
Annuisce. "La più importante della mia vita: mia sorella"
"Ah... Lexie è tua... sorella?"
"Chi pensavi che fosse?" ride, sedendosi sulla sabbia rocciosa in riva al mare. "Una... ex fidanzata?"
Sollevo le spalle, chiudendo il cappotto fin sotto al mento.
"D'accordo che sono matto, fuori di testa, ma non mi sarei mai fatto tatuare il nome di una ex fidanzata sulla pelle"
"E... dove si trova lei adesso?"
"A Chicago. Si è trasferita lì anni fa, probabilmente per colpa mia" sospira, accendendo una sigaretta. "Era... stanca di me e di tutti i miei casini, così ha scelto di andarsene. Certo, anche Richard ha fatto la sua parte, ma la parte principale l'ho fatta io e... non posso nascondere che sento la sua mancanza, ogni giorno"
"Vai da lei, prendi il primo volo diretto e vai"
"Assolutamente no" risponde convinto, facendo uscire poi del fumo dalla bocca. "Non prenderò il primo volo diretto per Chicago quando lei, in tutti questi anni, non ha mai fatto un qualcosa per riallacciare i rapporti..."
"Con questo tuo ragionamento, non andrai molto lontano"
"... ma cosa voglio pretendere, prima o poi tutto scappano da me, chi non scappa?" nervoso, si alza in piedi. "Isabel, ha lasciato me e anni dopo si è trasferita in Canada con mio cugino e ha avuto una bambina insieme. Vivienne, dannazione lei è letteralmente scappata a gambe levate un paio di settimane dopo la nostra prima uscita, poi..."
"... io resterò, va bene? Io non andrò da nessuna parte" lo guardo. "Non ti conosco da un giorno, ma ti conosco da anni e io so chi è il vero James, non ho bisogno di stare a sentire le idiozie che gente pessima mormora"
"Non... sono più quel James"
"Oh avanti, non dire stronzate, tu sei sempre quel ragazzo, ma con una corazza addosso"
"Finirà che ti scotterai, sai? Se anziché dare retta al quartiere, a tuo fratello, darai retta a me"
"Non ho mai dato retta a nessuno quand'ero più piccola, figurati adesso all'età di venticinque anni"
"Sei così... testarda"
"Così tanto che anziché la facoltà di medicina, avrei voluto scegliere giurisprudenza: avvocato Jodie Rose May, con tanto di targhetta oro sulla scrivania"
James sorride.
"Abbiamo ancora tempo prima di tornare a casa, perché non mi racconti di Isabel e Sean?"
"Non c'è molto da dire: Sean era innamorato perso di lei, mentre lei no. Lei era più attratta dalla bella vita che tuo fratello avrebbe potuto offrirle, un po' come Lara adesso" senza giri di parole, mi risponde.
"E per quale motivo lui odia tanto te?
"Perché odiare Isabel, risulta ancora difficile per lui"
"E... Isabel, ha mai tradito Sean con... te?"
Con la sigaretta stretta tra le labbra, mi guarda. "Assolutamente no. Non sono così mostro come tuo fratello vuole far credere. Lei ha tradito sì Sean, ma l'ha tradito con mio cugino e l'unica piccola frequentazione che ho avuto io con Isabel risale due anni prima che lei e tuo fratello si incontrassero"
"E allora per quale dannato motivo non fate pace?"
"Non ha mai voluto lui. Lui ha sempre preferito frequentare quell'idiota di Richard e quella... compagnia"
"Mio fratello cosa?"
"Hai capito bene, Jodie: Sean fa parte di quella compagnia, fa parte della compagnia definita da tutti la peggiore del quartiere, da sempre"
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