Capitolo ventuno

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Jodie Rose May.
South Kensington, Londra.
25 dicembre.

"... avanti ragazzi venite tutti qui, dobbiamo fare la foto di famiglia"
"Davvero devo... indossare questo, Lilibeth?"
"Oh avanti Clayton, non fare storie, è una delle tradizioni della famiglia May, lo sai" euforica, mia madre sorride, mentre mio padre, perplesso gira e rigira il maglione natalizio con renne e luci stampate nel mezzo.
"Quasi quasi preferivo il maglione dello scorso anno, con luci accese e villaggio di Natale stampato"
"Avanti Sean, vieni qui per la foto"
"Non verrò a fare nessuna foto finché Lara sarà esclusa" con tono duro, risponde lui, guardandoci uno ad uno.
Sono passate diverse settimane da quando Lara ha confessato a Sean della gravidanza e contro ogni mia aspettativa, mio fratello è rimasto con lei.
"Non... di nuovo, questa storia" a denti stretti, mia madre lo guarda. "È una foto di famiglia, della famiglia May e poi... non ho altri maglioni nel baule"
"Lei sta con me e automaticamente, fa parte della nostra famiglia" beve un lungo sorso di vino. "Ma evidentemente per voi non è così"  versa altro alcol nel bicchiere, facendo poi sedere Lara sulle gambe. "O forse, se anziché Lara, ci fosse stato qui quel delinquente di Harris voi lo avreste accettato più che volentieri"
"James non è un delinquente, non è affatto un delinquente, a differenza tua" incrocio le braccia al petto. "E se non vuoi partecipare alla foto di famiglia, vorrà dire che ci sarai in quella del prossimo anno, forse"
"Sapete una cosa? Mi è passata la voglia di fare questa foto" nervosa, sospira mia madre. "Clayton tesoro, puoi vedere chi ha suonato? Io nel mentre do un'occhiata al tacchino nel forno... Jodie, mi puoi dare una mano?"
Annuisco.
"... sai, ho avvertito tuo fratello che quella ragazza sta tramando qualcosa" sussurra, socchiudendo la porta della cucina alle nostre spalle. "Ma anziché darmi retta, mi dà contro, difendendola a spada tratta" prende in mano un coltello e nervosa, comincia ad affettare finemente i pomodorini. "Cosa crede? Che Lara sia il suo amore più grande? L'amore della sua vita? Lei lo manipolerà per bene e una volta che ha raggiunto il suo obiettivo, darà un calcio nel culo a tuo fratello, lasciandolo senza nulla"
"Jodie è per te" accenna un sorriso mio padre, aprendo leggermente la porta. "Sean, fortunatamente non se n'è accorto, altrimenti..."
"... so che forse avrei dovuto..."
"James... che cosa... ci fai qui?" chiedo, accennando un sorriso.
"Non rispondevi alle chiamate, quindi ho deciso di venire qua" conclude, entrando in cucina seguito da mio padre.
"I tuoi genitori sono a Chicago?" mia madre, sorride e James annuisce. "Non vorrai passare il Natale da solo in quella casa enorme..."
"Ho la cena pronta in frigo: polpettone e patate"
"... perché non ti fermi da noi? Abbiamo così tanto cibo da sfamare l'intero quartiere"
"Non... credo che sia il caso"
"Se ti riferisci a quell'idiota di mio figlio e a quella... quella strega di Lara, non devi preoccuparti, li metterò io al la loro posto"
"No Lilibeth, non... preoccuparti. Non... voglio creare disagi... Jodie, vieni a fare due passi? Ho bisogno di parlarti"

******
James Edward Harris.
Londra, Inghilterra.

"... perciò tra tuo fratello e Lara le cose si sono fatte serie"
Solleva le spalle. "Aspettano un bambino, non hanno altra scelta, per ora"
"Non dureranno, conosco Sean e vagamente conosco lei. Lui idiota, lei manipolatrice" con imbarazzo, le passo una scatolina blu scuro. "Non devi aprirlo adesso, ma questa sera, dopo cena... non è nulla di che, solo un piccolo pensiero"
"Cosa... sarebbe?"
"Il mio regalo di Natale per te" le sorrido.
"Ma... io non... ci eravamo detti che..."
"... non importa, a me basti tu" la bacio, stringendola poi forte a me.
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