Capitolo diciotto

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Jodie Rose May.
South Kensington, Londra.

"... pensavi di non dirmelo? Pensavi di tenerlo nascosto? Pensavi che non me ne sarei mai accorto della pancia, delle nausee, delle voglie? Pensavi..."
"... ma quali idiozie stai dicendo? Quale pancia? Quali nausee? Quali voglie?" più confusa che mai, chiedo a Sean.
"Era sul lavandino del bagno" con fare nervoso, appoggia un test di gravidanza sul tavolo del salotto, proprio davanti a me. "La scritta non mente: incinta"
"Credimi, non so di cosa tu stia parlando perché quel test di gravidanza non è mio, io non sono incinta, assolutamente"
"Vivono due donne in questa casa, una sei tu e una è la mamma. La mamma la escluderei a priori, perciò è tuo, per forza di cose"
Sospiro, profondamente. "Non hai pensato che potesse essere di Lara?"
Ride, nervoso. "Non... provare ad incolpare lei, lei non... c'entra con questo"
"Ascoltami Sean... Lara mi ha confessato di avere un ritardo di una settimana e di essere preoccupata. Io non ti ho detto nulla perché non tocca me dirtelo, ma credimi che quel test di gravidanza che hai trovato potrebbe essere tranquillamente suo..."
A peso morto, si siede sul bordo del divano.
"... qualche mattina fa ha fatto un primo test, risultato poi negativo, ma evidentemente l'ha fatto troppo presto o non so, magari ha sbagliato qualcosa" continuo, guardando mio fratello mentre fissa il vuoto.
"Non... può essere, il test di qualche mattina fa era tuo, me l'ha detto lei che eri appunto preoccupata per un ritardo che avevi..."
Incredula, rimango a bocca aperta.
"... sei stata a casa sua e l'hai fatto là, per paura che qui in casa ti scoprisse qualcuno..." quasi sussurra.
"Dannazione, non... sono incinta"
"... e a questo punto, immagino che il bambino sia di James"
"Non aspetto nessun bambino da James" alzo la voce, sentendo il sangue ribollirmi dentro. "E se non mi credi, alza il culo da quel divano, attraversa la strada e chiedi direttamente a lui"
"Neanche sotto tortura"
"Allora dovrai credere a me, dovrai credere a tua sorella, la persona più importante della tua vita, come dici tu" mi passo una mano tra i capelli, sospirando sempre più profondamente. "Ma in ogni caso, resti un idiota... non ti è mai sfiorato per l'anticamera del cervello che Lara ti stesse mentendo?"
"Perché dovrebbe mentirmi?"
"Perché ha paura della tua reazione, sapendo che avere figli non è nei tuoi piani, almeno per il momento"
"Non.. siamo così irresponsabili, siamo stati sempre molto attenti"
"Non serve lo stare attenti, ma servono le precauzioni altrimenti i risultati sono questi" indico il test di gravidanza positivo, appoggiato.
"Diventerò... padre, dannazione..."
"Ancora non è detto: un primo test è risultato negativo e il secondo positivo quindi per avere la certezza dovrebbe fare una visita ginecologica"
"... io... non sono in grado di occuparmi di un bambino..."
"Lo so, non sei in grado di occuparti di te stesso, figuriamoci di una creaturina così piccola e così indifesa"
"... sarò un pessimo padre e Lara una pessima madre... saremo due pessimi genitori" continua lui.
"Voi due sarete due persone immature che cresceranno un bambino, un bambino che vi legherà per la vita"
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Promise ~Where stories live. Discover now