LXIII

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Chapter sixty-three: "Who's the other cool man who's going here?"

Corsi a prendere il cellulare, che stava squillando.

Non sentivo la sua voce da tre giorni, non avevo sue notizie da tre giorni, non lo vedevo da tre giorni.

Era come morto.
E tutto ciò per colpa di quel fottuto idiota di William, mai l'avesse incontrato, il riccio non sarebbe nei guai.

Era lui. Harry.

Quasi non mi misi a piangere, rispondendo. "Pronto Harry? Ti hanno fatto qualcosa? Stai bene? Dio santo, mi manchi."

Aspettai una sua risposta.
"Signorina Ray..."

Quella non era la voce di Harry. Fottuto mondo, ho anche fatto una figura da cretina. "Sono l'avvocato difensore del suo ragazzo, Harry Styles."

"Harry Edward Styles." Lo corressi. Solo io, sua madre, sua sorella e i ragazzi potevano chiamarlo solo Harry o Harry Styles.
"Sì, Styles. Abbiamo bisogno di lei e del suo aiuto come testimone per il processo."

"Uhm certo, okay." Mi guardai intorno, notando il lavoro da svolgere sulla mia scrivania.

Già, era stato un inferno tornare a lavorare dopo essere stata ferma per un mese intero.

"Abbiamo bisogno di un colloquio. Va bene tra..." ci fu un attimo di pausa, probabilmente la voce esperta del vecchio uomo si era fermata affinché questo potesse guardare l'ora, "Uh non so...venti minuti a casa sua?"

"Casa...mia?" Mi sconcertai.

"Il presente Styles non conosce benissimo Londra, dice solo di sapere dove sia la sua abitazione." Ah, giusto.

"Venti minuti eh?" Tornai a guardare tutti i fogli presenti. Saranno stati una cinquantina, tutti da leggere riga per riga, parola per parola.
Mi morsi il labbro. Dovevo anche finire di lavorare, erano appena le tre!

"Ehm...okay." Finii, in fondo volevo anche abbracciare Harry.

"Molto bene, mi raccomando, sia puntuale."

Come buttai giù, sospirai. Venti minuti: la puntualità non è mai stata il mio forte. Contando che devo fare un passo da Nick perché deve dirmi quando ci saranno le ferie natalizie dei suoi dipendenti, devo prepararmi, cercare l'auto nel parcheggio che contiene oltre 2000 posti e chiedere a Phil di sostituirmi, dovrei partire...adesso.

Uscii dal mio ufficio, dirigendomi verso il mio capo. Chiesi alla sua segretaria principale, Eva, se fosse disponibile. Era una fortissima donna afroamericana che aveva dei modi simpaticissimi, con una ventina di chili di troppo e più o meno la mia stessa età.

"Dovrebbe essere dentro, pulcino." Mi rispose. Adorava chiamarmi così perché la mia costituzione era magra.

La ringraziai ed aprii la porta. "Nick, hai un minuto?"

In risposta vidi un uomo che sollevò in aria una mano dritta e subito dopo abbassare tutte le dita tranne l'indice, facendomi quindi il segno di aspettare un minuto. "No, di Stone non me ne frega niente, ho incaricato Jonas per quell'incarico!"

Sì, quando si arrabbiava al telefono era il diavolo in persona. Mi sedetti vicino ad Eva, aspettando che mi venisse a chiamare dopo la chiamata. "È impegnato a mandare qualcuno all'Inferno?" Chiese d'un tratto Eva, continuando a lavorare.

Io risi, dicendole "Già."

"Guarda guarda, arriva il tuo principe azzurro." Alzai lo sguardo, cadendo dalle nuvole. "Oddio Brad." Sussurrai maledicendomi.

Veniva verso di me. Lo avevo evitato in tutti i modi, riuscendoci fino a qualche secondo fa. Ma adesso mi guardava, e sorridendo si stava avvicinando a me.
"Buongiorno signorina Eva."

"Chiappette sode." Gli rispose lei.

Dannata, nei momenti in cui avrei dovuto essere seria mi dovevo trattenere dal ridere come una scema per via delle sue battute.

Lui passò lo sguardo sui miei occhi. "Cloe, possiamo parlare perfavore?"

Annuii e mi alzai, pronta a dirgli tutta la verità. Mi portò lontano quanto bastava per non farci sentire da Eva.

"Senti, dato che tuo zio mi ha detto che ti sei sentita male quella sera, ti volevo chiedere se ci volevi riprovare domani sera..." Mi guardò sorridendo.

"Ehm Brad, vedi...io...mi frequento già con un'altra persona." Gli dissi visibilmente imbarazzata.

Lui sembrò paralizzarsi. "Ah..." riuscì a dire.

"Ma perché non me lo hai detto prima? Dio che stupido che sono." Il suo tono sembrò quasi dire che la donna con cui ci provava era una sottospecie di zoccola.

Per fortuna Nick mi chiamò e scappai da quella situazione.

[...]

"Dio, che giornata stressante." Mi passai una mano sul viso, lasciandomi cadere accanto a Eva.

Dovevo solo cercare la mia auto, ma mentre io ricordavo a malapena qualche nome, la mia amica aveva una memoria ferrea, e quella mattina ero stata io ad averla portata lì.
"Ti ricordi vero la sezione dove ho posteggiato la macchina?"

Quei parcheggi erano divisi in zone: piano, che andava da 1 a 5, e zona, divisa in lettere.
"4D," disse lei.

Sospirai guardando i miei tacchi. Odiavo il fatto di aver promesso a mia madre di mettermi vestiti lunghi e tacchi al lavoro, perché erano consoni a ciò che avrei fatto.

"Grazie."

"E chi è quest'altro fustacchione che ci viene incontro?"
Non tutti oggi, uccidetemi.

Alzai lo sguardo, vedendo un riccio elegante venirmi incontro. "Harry?!" Pensai ad alta voce.

"Anche questo ci deve provare con te o lo posso liquidare a modo mio?"

Lui intanto si fermò davanti a me, avendomi raggiunta. Mi guardava negli occhi, che infondevano pace, tranquillità e serenità. "Sono venuto a prenderti." Disse, vedendo la mia immobilità.

Io rimasi ancora ferma a guardarlo. "Tesoro," Eva poggiò una mano sul mio braccio, "Cosa stai aspettando?"

Io sorrisi. "Harry."
Mi alzai, abbracciandolo.

Mi prese per una mano e mi trascinò via, "ciao Eva."

"Pulcino. Ah e Darry, huh, o come diavolo ti chiami!" Lui si girò, seguito da me. "Trattamela bene, almeno tu."

Lui sorrise, poco prima di portarmi via.

Fece fermare un Taxi. "Ma Harry, ho la macchina!"

"Non importa, non voglio stare attento alla strada. Voglio starti vicino e coccolarti senza evitare incidenti."

Mi sciolsi. "Allora non sono l'unica a cui manca il nostro rapporto."

Dissi, salendo in macchina.
Lui mi guardò. "No, fidati."

WE ARE NOT WHAT YOU THINK WE ARE!

Non ho niente da dire se non che sono tornata. Mi è sembrato un periodo immenso quello passato a non scrivere niente.

Harry e Cloe si sono riuniti.
Eva è la mia nuova migliore amica. Bast.

E basta, votate commentate e SBAVATEPERLAFOTODIHARRY!

His Prey //H.S.//Where stories live. Discover now